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Un paio di giorni fa si è conclusa la faida con Rugby Australia. Israel Folau e i suoi ex datori di lavoro hanno raggiunto un accordo, pertanto la vicenda non sarà portata in tribunale. Resta il fatto che il giocatore ormai ha chiuso con il rugby union, e molto probabilmente non troverebbe spazio neanche in Europa.

Folau ha un passato nel rugby league e nel footy (il football australiano) e non ha disdegnato la possibilità di un ritorno ad una delle due discipline sportive, in particolare nel rugby a 13. Nonostante ciò il presidente della National Rugby League, Peter Vlandys, ha espressamente dichiarato che le parole di Folau non rientrano nell'etica del rugby, affermando di non tollerare coloro che "con le loro parole mettono a rischio la vita degli altri". 

Izzy sembra aver addirittura chiesto alla NRL di monitorare la sua attività sui social, al fine di essere sicuri che non ci saranno più post di natura omofoba sui suoi profili. Nel frattempo sono circolate numerose illazioni che vedrebbero il club dei Brisbane Broncos interessato all'ingaggio di Folau. Il club ha smentito il tutto, dichiarando che non ci sono stati contatti con il giocatore e che il roster per la stagione 2020 è stato già confermato.

L'ex estremo di Waratahs e Australia ha iniziato la sua carriera proprio nel rugby league nel 2007, giocando con i Melbourne Storms e i Brisbane Broncos, totalizzando 91 presenze e 73 mete nella National Rugby League. Nel 2011 è passato al football australiano, giocando una stagione con i Greater Western Sydney nell'Australian Football League.

 

Foto Twitter @christianhlines