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La vittoria dell'orgoglio, della voglia, della tenacia, della convinzione, della concentrazione, della rabbia, e della giovinezza di una squadra giovane, ma che ha saputo ritrovarsi nel momento cruciale della stagione. Dopo la vittoria a Torino, quella in casa col Firenze, oggi è arrivata la terza, col Piacenza. Un successo ancora più significativo, pensando che gli emiliani si stavano giocando le ultime chance di salvezza, e che per loro era quasi un'ultima spiaggia. Mors tua, vita mea, la dura legge dello sport, ha obbligato i biancorossi a non avere nessuna pietà, e a giocarsi, anche loro, il tutto per tutto. Adesso la salvezza è praticamente cosa fatta, anche se mancano ancora due punti, e Bordon non permetterà che nessuno si rilassi per le ultime due gare. D'altronde il tecnico cussino lo aveva detto, prima della trasferta di Torino: «Le prossime due partite per la salvezza, le ultime due per il primo posto nel girone». E visto che la capolista Capitolina dista solo tre punti, e che sarà l'avversario di domenica prossima al Carlini, può essere che l'allenatore biancorosso centri il pronostico alla lettera, alla faccia di chi lo voleva troppo ottimista.

Perché ha sempre avuto fiducia nei suoi giocatori, anche quando i risultati sono stati altalenanti, anche quando le prestazioni non sono state del tutto all'altezza. Ma che sia sempre stata una fiducia ben riposta Daniele Pallaro e compagnia lo hanno dimostrato anche oggi, quando hanno avuto ragione del Piacenza partendo subito dal 7-0 per i padroni di casa. Nessuno si è abbattuto, Giovanni Cipriani ha cominciato a metter dentro i suoi calci, e il primo tempo si è chiuso sul 10 – 9 per il Piacenza.

E si presentavano altri 40' di combattimento. In cui il Cus ha cominciato a prendere il sopravvento, grazie anche al fatto che ha voluto giocare ogni pallone, aprendo al largo, con una linea di trequarti che è davvero di categoria superiore, e con la mischia che ha retto più che bene all'impatto. E così sono arrivate le due mete di Steve Castle, entrambe trasformate, per un vantaggio di 24-10 che sembrava più che tranquillizzante. Ma quella piacentina è squadra orgogliosa, e ha tirato fuori le ultime forze per portarsi, con una meta trasformata e una no, sul 22-24. E all'ultimo istante, come già successo domenica scorsa col Firenze, gli avversari hanno avuto a disposizione un calcio di punizione per passare in vantaggio. E come domenica scorsa lo hanno fallito. Guai a chi parla di fortuna, perché ogni punto ottenuto, in classifica e sul campo la squadra cussina se lo è guadagnato sudandolo duro.

E adesso può cominciare una settimana pensando di giocare la prossima con animo più sollevato, magari decisi anche a dare spettacolo. Appuntamento per tutti, è ovvio, nella casa biancorossa: lo stadio Carlini.

 

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