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L’11 novembre 2012, al Rugby Reggio, acerbo di esperienze nella massima divisione nazionale, pronosticata vittima sacrificale della voglia di recupero degli avversari, capitò invece inaspettatamente di scrivere la pagina più bella della propria storia, andando a vincere sul mitico terreno del Battaglini contro gli altrettanto ricchi di gloria Bersaglieri locali.
Nulla potrà ormai cancellare quell’esaltante impresa, salutata alla fine dal lungo applauso dello sportivissimo pubblico locale; ma, una volta impresso a caratteri d’oro quel risultato nel palmares rossonero, resta ahimè il fatto che di soli ricordi non si può vivere, e che il tempo delle verifiche e delle riconferme è già qui.

Sabato (campo della Canalina, ore 15), per la sesta giornata del girone di ritorno, eccolo di nuovo il Rovigo, con una gran voglia, ci si immagina, (e la necessità, se vorrà tenere accesa la speranza di un riaggancio alla zona play-off) di vincere; e, aggiungiamolo pure, di vendicare (con accezione positiva) l’onta dell’andata.
A questo mix di superiorità tecnica e sete di rivincita, il Rugby Reggio non potrà che opporre le stesse armi dell’incontro di novembre: cuore, passione, fantasia e una buona dose di sfacciataggine, tale almeno da fingere di non temere il confronto.  
E’ su questi aspetti che ha lavorato in settimana Sandro Ghini, sempre alle prese con qualche defezione di troppo, ma allo stesso tempo speranzoso di poter recuperare almeno Viliami Vaki, il flanker tongano già dato in rientro la settimana scorsa e poi invece trattenuto in infermeria dal preparatore Cristian Iriarte.  Proprio il sussistere di tante posizioni ancora in forse, rende per ora impossibile l’ufficializzazione di un XV di base.   
Ma che sarà comunque grande spettacolo, nessuno lo dubita.