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Sono stagioni d’oro per Paolo Garbisi, il 22enne mediano di apertura cresciuto nel Mogliano Rugby, maturato nel Petrarca ed esploso nel Benetton ha alzato il Bouclier de Brennus alla sua prima stagione in Francia, con la maglia del Montpellier che ha vinto il titolo per la prima volta nella sua storia. L’anno prima Garbisi aveva vinto la Rainbow Cup con Benetton e prima ancora, nell’ottobre 2020, il debutto con l’Italia.

 

“Sono molto contento. Ma lo ero anche prima di arrivare alla conquista del titolo. Per me è stato un grande cambiamento, devo ammetterlo, però mi sono adattato presto, sia alla squadra che ai nuovi compagni” commenta Garbisi che era arrivato a Montpellier un pò a sorpresa ad agosto dello scorso anno.

 

Un campionato di Top14 che lo ha visto tra i protagonisti, vincendo il duello con un rivale di ruolo campione del mondo come il sudafricano Handre Pollard.

“Ho giocato più di quanto pensassi — ammette Garbisi dal Gazzettino di Treviso —. Ho fatto un po' fatica nelle prime tre-quattro partite poi, come ho detto, ho iniziato ad ambientarmi a una nuova realtà e non dico sia stato tutto semplice, però è andata decisamente meglio e questo mi ha aiutato parecchio”.

 

Di recente l’annuncio del prolungamento del contratto con Montpellier per altre tre stagioni.

“Aver firmato il prolungamento è stata quasi una liberazione. Sia il club che il sottoscritto sapevamo che poteva esserci un prolungamento, ma finché questo non era deciso, avevo sempre un qualcosa a cui pensare”.

 

"Prossimo obiettivo? Spesso si dice che la cosa più difficile è confermarsi ai vertici. Il mio obiettivo è abbastanza semplice, continuare a migliorarmi: non so se ci riuscirò, ma non voglio assolutamente si possa mettere in discussione che Paolo Garbisi non ci abbia almeno provato. In Francia sto bene, sono contento di questo primo anno, per il titolo ma anche per tutto il resto. Non lo so se e quando ritornerò in un club italiano. Vorrei giocare almeno una decina d'anni all'estero, poi è chiaro che nessuno sa come potranno andare le cose”.