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Tutti i campionati di rugby ad ogni livello stanno subendo la pausa forzata appoggiando le drastiche misure prese dal Governo per evitare la diffusione del virus Covid-19. Lo stop è ufficialmente sino a venerdì 3 aprile ma non è per nulla certo che i campionati da questa data distante tre settimane potranno ripartire regolarmente.

Già da sabato sera la situazione si è complicata ulteriormente con l’approvazione del decreto che ha allargato le aree di contenimento all’intera Lombardia, buona parte del Veneto ed Emilia Romagna oltre ad alcune zone di Piemonte e Marche. Sette delle dodici formazioni del massimo campionato domestico di fatto hanno dovuto fermare i lavori. Il decreto, successivamente, è stato allargato a tutta Italia tanto che anche le due franchigie di PRO14 Zebre e Benetton hanno sospeso allenamenti e rinviato partite.
 

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In questi giorni di stop sono tante le idee che balenano in testa per portare al termine un campionato di TOP12 al momento congelato.
Le proiezioni potrebbero essere quattro:

- continuare la stagione posticipando le fasi finali
- continuare la stagione con turni di recupero infrasettimanali
- passare immediatamente a una fase ridotta Playoff e Playout
- annullare il campionato

 

Portare al termine la regular season con dei playoff e playout in base alla classifica attuale potrebbe essere una soluzione, di fatto la classifica in questo momento è spaccata in due con 5 squadre che lottano per lo scudetto (Rovigo, Valorugby, Calvisano, Fiamme Oro e Petrarca) e le rimanenti 7 coinvolte nella lotta salvezza (Viadana, Mogliano, Medicei, San Donà, Colorno, Lyons, Lazio).

 

Lotta scudetto per le prime 5 o 6 (avere due mini gironi dispari potrebbe rivelarsi complicato), in palio la permanenza per le rimanenti. Due mini gironi con partite di sola andata, si parte da zero.

 

“Si potrebbe prendere spunto dal campionato francese, che adotta questa formula — invita Matteo Ferro capitano dei Bersaglieri in una intervista al Gazzettino di Rovigo— Le prime due squadre della classifica di diritto in semifinale, le rimanenti quattro a giocarsi gli altri due posti disponibili. Così non si lascerebbe fuori nessuno e ogni squadra potrebbe giocarsi le sue possibilità. Certo, tutto dipende da quanto durerà l'attuale stop al campionato”. Una soluzione tutto sommato attuabile.

 

C’è però chi, invece, pensa di più al presente e ai problemi legati al tenere fermi giocatori e staff. Il DS del Rugby Viadana Bronzini dalla Voce di Mantova: “abbiamo sentito anche le altre società, tutti abbiamo preso la decisione di sospendere le attività. Soprattutto per la tutela dei ragazzi”.

“Se si dovesse ricominciare verso metà aprile, facendo dei turni infrasettimanali, si potrebbe proseguire, ma io la vedo dura, molto dura”.

In ogni caso sarà importante la vicinanza della Fir e dello Stato perché se il campionato dovesse terminare a giugno la maggior parte delle squadre sarebbe costretta a pagare uno o due stipendi in più ai giocatori in rosa. “Lo Sport ha chiesto un sostegno al Governo. Per quanto riguarda noi, il rugby non costa tanto. Due soldini si possono trovare” conclude Bronzini.

 

Tutto si andrà a valutare dopo il 3 aprile, quando sapremo se le misure prese dal Governo verranno ridotte, saranno rinnovate o addirittura aumenteranno.

 

 

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