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Viadana come altre squadre di Top12 sta facendo i conti con l’emergenza covid e la crisi ad essa correlata. Allo Zaffanella i mantovani hanno ripreso gli allenamenti rispettando le difficoltose restrizioni imposte da Fir (ne avevamo parlato qui). Se sul campo si è tornati alle prime corse, negli uffici di via Learco Guerra si sta pianificando gradualmente la prossima stagione, abbiamo parlato a tal proposito con il General Manager Ulises Gamboa, il 44enne argentino non ci ha nascosto le difficoltà economiche con cui sta facendo i conti il club, in primis il forfait del main sponsor IM Exchange. Parola d’ordine ripartire puntando soprattuto sulla formazione dei giovani del vivaio, ecco le sue parole.

 

A che punto è Viadana?

“Stiamo in questi giorni riconfermando la maggior parte dei giocatori dell’anno scorso, punteremo tantissimo sui giovani di Viadana, è da li che si riparte. Vogliamo lavorare con chi ha voglia di mettersi in gioco.”

 

Possiamo parlare di rugby mercato?

“Posso dire che faremo un grande investimento sulla crescita e la formazione del vivaio. Abbiamo intenzione di fare un lavoro di alto livello sulla formazione con l’arrivo di un Head Coach importante. Non cercheremo giocatori dai grandi nomi, non è il momento. Tutto sarà spiegato nella conferenza stampa di mercoledì”.

 

Come avete reagito alla partenza dell’allenatore Victor Jimenez?

“Avevamo parlato del suo rinnovo già a gennaio, poi il coronavirus ha cambiato tutto. Victor ha fatto la sua scelta e la rispettiamo, quello che faremo è fare tesoro del lavoro da lui svolto, indubbiamente ottimo a livello di spogliatoio e di gruppo, i giocatori si sono trovati molto bene. Bisogna continuare a lavorare sulla squadra ma anche costruire uno staff con persone che abbiano la capacità di formare giocatori ma anche allenatori”.

 

A cosa punterà il Rugby Viadana dalla prossima stagione?

“A quello a cui ambiavamo l’anno scorso, farci rispettare da ogni avversario, soprattutto in casa. Vogliamo scendere in campo con un buon atteggiamento, essere aggressivi e dinamici. Cercheremo di essere più competitivi possibile contro le corazzate che stanno facendo tanti acquisti. Ne prendo atto ma dico anche che non sono di quell’idea, per me è il momento di riorganizzare il club, non di acquistare giocatori.”

 

Chi sarà il prossimo allenatore?

“Abbiamo preso accordi con un allenatore internazionale, un profilo diverso dal solito, sarà una persona che lavorerà per far crescere giocatori e staff tecnico, uno che porterà aria fresca in questo rugby dove girano sempre gli stessi nomi. Un direttore dello sviluppo con una diversa visione. Ripeto, sarà presentato in conferenza stampa.”

 

Un director of rugby?
“Io lo definisco più un maestro.”

 

Da chi verrà affiancata questa nuova figura?
“Ci sarà Gilberto Pavan come assistente allenatore della difesa, io darò una mano con il pacchetto di mischia”.

 

Mi sembra di capire che sarà una squadra molto diversa da quella della passata stagione. Come state reagendo a livello economico alla crisi?

“Viadana ha le stesse difficoltà di altri club di Top12. Posso dire che lo spirito è quello di reagire, vogliamo essere presenti e combattivi. Purtroppo abbiamo perso il main sponsor IM Exchange ma anche tanti volontari che davano una grossa mano al club. Siamo in attesa di capire cosa farà la federazione sia con il massimo campionato ma anche a livello giovanile, in che modo supporterà il movimento. Abbiamo bisogno di capire quando si partirà, quante partite ci saranno, se ci saranno o meno retrocessioni.”

 

Auspichi a un campionato senza retrocessioni?

“Dipende, ho sentito che qualche club in difficoltà potrebbe non iscriversi, si potrebbe allora tornare al vecchio TOP10, fare una stagione senza retrocessioni per poi tornare a 12 squadre la stagione successiva. Sarebbe utile per poter alzare il numero dei giovani italiani tra i 23 che scenderanno in campo. La Federazione potrebbe pensare a dei bonus indirizzati alle squadre che faranno giocare i giovani italiani”.

 

Come accedeva tempo fa con i “fuori quota” under 21, quando era obbligatorio farne giocare almeno tre (non in prima linea per ovvie ragioni).

“Esatto, sarebbe una disposizione utile a far crescere i giovani più interessanti del movimento italiano, i migliori andranno nelle franchigie di Pro14 e successivamente in Nazionale maggiore. E' il percorso di crescita più corretto ed efficace”.

 

 

Foto Francesca Pone