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Massimo Bruello non è più l'allenatore del Calvisano. Con la scadenza naturale del biennale con i campioni d'Italia il condottiero di Arquà Polesine lascia con in tasca due scudetti e un trionfo in Continental Shields: «Una decisione presa già ai tempo dell'ultimo rinnovo. Si chiude un periodo di cinque anni importante, con grande armonia tra me e il club». Mentre il mondo si ferma, Massimo Brunello riesce quindi a scrivere il suo futuro: «Comunicazione arrivata anche per dare al club il tempo di lavorare sul sostituto (accordo in arrivo per il ritorno di Gianluca Guidi, ndr). Io cercavo inevitabilmente nuovi stimoli dopo questo percorso. E' il succo del nostro mestiere, dopo tanti anni può anche diventare difficile mantenere un certo standard». L'amarezza sta in una stagione senza conclusione, che tante buone premesse aveva avuto dopo la Challenge Cup. Un seminato non raccolto: «In Challenge Cup abbiamo sfiorato due volte l'impresa, bello farlo anche contro un Leicester che aveva in campo sei finalisti di World Cup. Sarebbe stato bello rigiocarci una nuova finale scudetto». Ora si parla di passaggio in Nazionale, alla guida dell'Under20: «Non posso confermare. Ma ho sempre lavorato sui giovani e sullo sviluppo dei giocatori». Il tutto per un movimento in cerca di un posto al sole: «Confrontarsi con i migliori è sempre l'occasione giusta per crescere. Il rugby italiano è sulla strada giusta, manca solo un po' di fortuna per l'ultimo passo». E magari, parlando di Calvisano, potrà essere questa anche l'occasione del grande salto per Paolo Pescetto, verso le Zebre: «Se lo merita. Ha fatto un bel salto in questi due anni, è un ragazzo serio che lavora».

 

di Alessandro Luigi Maggi