Marco Martello e gli scenari futuri per il rugby italiano
Quali scenari futuri per il rugby italiano? Ne abbiamo parlato con Marco Martello, procuratore accreditato FIR e volto dell'agenzia Daemon: «La sospensione della stagione può aver generato qualche malumore, ma resta la decisione migliore. Si è deciso di preservare le risorse, fondamentale per un movimento come il nostro, a basse entrate».
Mentre nella pallacanestro e nel volley si parla di accordi collettivi tra le leghe e le associazioni giocatori e allenatori per il taglio dei salari, nella palla ovale italiana la questione resta aperta, parliamo nel particolare del campionato di TOP12: «La discussione sta nei rimborsi spesa di marzo, aprile e maggio. Alcuni club hanno deciso di garantire il pieno pagamento, altri hanno valutato il taglio di una mensilità, altri potrebbero bloccare tutto. Non esiste una Lega, dunque non esiste un accordo collettivo».
Ma in questo mondo di dilettanti, l'impegno è da professionisti: «La preparazione è ovviamente gravosa. I giocatori devono di fatto tornare a lavorare sul loro corpo a luglio, ma i rimborsi iniziano ad agosto...».
La FIR ha stanziato due milioni di euro con il "fondo Coronavirus", un piccolo aiuto, per quanto da riconoscere: «Ricordiamo che la FIR ha perso gli incassi del 6 Nazioni al momento, e ora ballano i 290.000 euro attribuibili alle quattro semifinaliste per la corsa scudetto. Bene garantire i contributi ordinari ai club di Top12, bene il "fondo coronavirus" per l'attività di base, ma chiaramente non basterà».
Resta da chiedersi come sarà il Top12 2020-2021: «La forbice, tra livelli di competitività, rischia di allargarsi. Auspico una formula senza il blocco delle retrocessioni: il rischio è svilire ancor di più la competizione».
Di Alessandro Luigi Maggi