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Ha sollevato molte perplessità la nuova regola introdotta da World Rugby e adottata immediatamente dalla Federazione Italiana Rugby. La 50/22è stata annunciata ieri creando subito perplessità nell’interpretazione.
In sostanza dall’inizio dei prossimi campionati se la squadra in possesso del pallone calcia dalla propria meta campo ed il pallone esce indirettamente in touch nei 22 avversari, la squadra che ha calciato, a differenza di prima, avrà diritto al lancio in touche.
Stesso discorso quando la squadra in possesso del pallone calcia da dentro i propri 22 ed il pallone esce indirettamente nella meta campo avversaria, la squadra che ha calciato avrà diritto al lancio in touche.

Questa modifica nel regolamento dovrebbe cambiare moltissimo il piano di gioco di una squadra visto che tale regola dovrebbe garantire la creazione di spazi più ampi nelle difese a vantaggio di un gioco sempre più offensivo. In pratica mettendo le difese nella condizione di concentrarsi sulla copertura profonda del campo, quindi schierando più uomini in profondità e non nella linea difensiva, ci sarà più spazio da attaccare per la squadra in possesso di palla.

Con dei calci ben indirizzati la squadra in possesso di palla guadagnerà un lancio in touche in una zona di attacco, una base di partenza molto interessante. Se la squadra in difesa come contromossa schiererà più giocatori in copertura sarà più difficile trovare la touch con un calcio ma nel contempo si avranno più spazi da attaccare con la palla in mano. Ciò potrebbe favorire il gioco.

A tal proposito abbiamo intervistato uno dei tecnici italiani più esperti. Ci da un suo parere sulla regola “50/22” Umberto Casellato, attuale head coach del Rugby Rovigo e ex allenatore di Fiamme Oro, Benetton, Zebre e Mogliano.

“Ci saranno due interpretazioni. Vedremo squadre che punteranno sul loro calciatore per piazzare la palla negli angoli, squadre che cercheranno la touche per innescare il drive, probabilmente le squadre più pesanti e forti in maul e mischia.”

“Invece altre squadre che punteranno a muovere la palla negli spazi, favorendo il possesso e cercando di andare in meta.”

Rovigo che interpretazione metterà in atto?
“A me piace rischiare, ai miei giocatori piace rischiare, divertirsi e segnare. Ma abbiamo anche due giocatori come Menniti e Ambrosini, due mediani molto bravi nel gioco al piede. La regola è fatta per mettere gente in profondità e sfoltire la linea di difesa, vedremo come andrà nelle prime partite.”

Nella rugby mercato di questa estate Rovigo ha perso giocatori importanti come Chillon, Halvorsen e Mantelli. Avete però ingaggiato diversi giovani promettenti, questa stagione vedremo un Rovigo che punta sui giovani?
“Vedrete un Rovigo che ha acquisito giocatori che possono essere utili al nostro sistema di gioco, abbiamo preso, secondo noi, i più adatti per il nostro sistema di gioco, al di la che siano giovani o meno.”
“Riguardo ai giocatori che hanno fatto le valigie posso dire che in alcuni casi sono state fatte scelte dovute al bilancio, scelte economiche per far quadrare i conti.”

Cosa ci si deve aspettare da questo Rovigo, che gioco esibirà in campo?
“Sappiamo fare e ci alleniamo per fare un gioco veloce. Contiamo di fare le stesse perfomance messe in campo nella scorsa stagione, ricordo le 110 mete in regolar season. Sicuramente ripetersi non sarà facile.”

Come sta andando il prestagione?
“Bene, abbiamo iniziato un pò prima rispetto al solito per dare modo ai ragazzi nuovi di inserirsi al meglio. Abbiamo fatto molte attività extra rugby, improntate per creare la coesione del gruppo, cosa molto più difficile che insegnare uno schema di gioco. Creare un gruppo unito è una cosa fondamentale in qualsiasi squadra.”

In queste settimane la Rugby Rovigo Delta ha aperto le porte alla Rugbymeet Coach Week, ogni allenatore potrà seguire “full time” una squadra professionista durante i numerosi allenamenti settimanali.
“Credo sia una opportunità molto interessante. C’è la possibilità di vedere all’opera una squadra di rugby di alto livello durante ogni attività. In passato ho fatto degli interventi di coaching con giocatori che non conoscevo e a volte non c’è la confidenza e la qualità che hai con la tua squadra. Credo sia un modo di lavorare più completo e interessante, la Rugbymeet Coach Week con Rovigo è stata pensata per questo.”

 

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