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Filippo Frati e il suo team stanno affrontando una stagione travagliata. Dopo i playoff persi nella scorsa stagione, circondati da tanti infortuni, su tutti quello del leader e capitano Brian Ormson, sembrava dovesse andare in un’altra direzione questo campionato di Top12. La campagna acquisti doveva essere una conferma. Gli arrivi di Criff Topou, fratello di Taniela Topou pilone Wallabies, Edoardo Ruffolo, ex capitano a Rovigo, Guillemain (Jaguares) e un giovane come Di Marco non è una spesa da tutti i giorni per una squadra di Top12. Qualcosa però non ha funzionato.

Cosa non ha funzionato in questa stagione a Viadana?

“Siamo partiti con un grave handicap qualitativo e quantitativo rispetto alla squadra allestita in estate, con 3 acquisti firmati e poi saltati per motivi diversi, su cui avevamo puntato per poi far girare la squadra intorno a loro. Roland Suniula,  Psalm Wooching e Matteo Dell’Acqua. Dell’Acqua dopo il primo allenamento ci ha informato di voler tornare a Milano per terminare gli studi, ma il nostro mondo è piccolo e sappiamo tutti com’è finita; ci ha cercato lui a febbraio e poi si è comportato in questo modo. Oltre a queste mancanze, abbiamo iniziato la stagione senza Denti Andrea, Devodier e Ruffolo che ha saltato tutta l’andata, abbiamo subito tanti infortuni a giocatori chiave come  Topou, Guillemain, Ferrarini e Bronzini, oltre a perdere praticamente per tutta la stagione nella stessa settimana, Amadasi, Manganiello e Tizzi. Dei nuovi solo Ferrarini, Apperley e Di Marco sono stati utili alla causa fin da subito. Quindi, sicuramente una stagione al di sotto delle aspettative e mi assumo le mie responsabilità, possiamo però anche dire che non è stata fin qui una stagione fortunata.”

Continuando a parlare di “fortuna”. Nel match dell’andata con il Valorugby è finito con un clamoroso errore di Gennari, mentre questa volta gli è toccato punirvi trasformando la meta di Amenta. Sabato arrivano i Medicei, che partita sarà?

“Si, arrivano i Medicei, squadra molto attrezzata, ma quest’anno li abbiamo già affrontati 3 volte e abbiamo sempre portato a casa il risultato, non dobbiamo fermarci perché adesso è diventata la salvezza l’obiettivo. Con trasferte a Roma con Fiamme Oro, Calvisano e Rovigo dunque dobbiamo guadagnare il più possibile dalle partite casalinghe.”

Di Marco è arrivato dall’Accademia “Ivan Francescato”. Questo centro di formazione sta lavorando bene? Vedi una buona crescita nei giovani che da lì arrivano in Top12?

“Ho avuto a che fare con tanti giocatori dell’Accademia e sono fisicamente pronti. Hanno grande attitudine a lavorare ed è un fattore molto importante per questo sport. Se fisicamente e mentalmente però sono pronti, in alcuni giocatori ho riscontrato gravi lacune tecniche nelle abilità di base difficili da giustificare dopo un percorso del genere, ma Di Marco non rientra tra questi. Il ruolo di numero 10 era coperto da Ormson, capitano e miglior marcatore del Top12, Filippo è stato molto bravo a giocarsi bene le chance che ha avuto ritagliandosi uno spazio importante in squadra,  sono contento del giovane e spero di poter lavorare ancora con lui in futuro.”

Per il tuo futuro da allenatore. Cosa farai l’anno prossimo?

“Sono in scadenza di contratto con Viadana a breve parlerò con la dirigenza del club per vedere se ci sarà la volontà di andare avanti insieme. Ormai i tempi sono maturi per parlare del futuro, il mio primo interlocutore in ogni caso sarà il club a cui sono legato ora.”

Una tua valutazione generale per il 6 Nazioni della Nazionale Maggiore?

“Vedo l’ultima giornata con la Francia l’unica occasione di far risultato, come tanti l’avevo già pronosticato all’inizio del torneo. Il XV di Brunel non avendo niente da giocarsi potrebbe arrivare a Roma con poche motivazioni. Bisogna sperare che loro non giochino al 100% e la Nazionale deve essere il più cinica possibile, vedi Galles e Irlanda che non hanno giocato una grande partita contro di noi solo che sono riusciti a concretizzare e noi no. Ricordo però che l’Italia praticamente gioca sempre contro nazioni di Tier1, ovviamente c’è un motivo se gioca a questo livello e giocare a questo livello significa ricevere tanti soldi in più rispetto ad altre Nazioni che però ci precedono nel ranking. Con tutti i soldi ricevuti in questi quasi 20 anni avremmo dovuto crescere maggiormente, magari rivedendo gli investimenti fatti, con l’avvento della Celtic League abbiamo quasi fatto morire il nostro campionato. La maggior parte degli introiti va alle franchigie e i club soffrono, il tutto sarebbe giustificato se la nazionale traesse beneficio da tutto ciò, ma niente, i risultati continuano a non arrivare e niente cambia. Una soluzione potrebbe essere fare una sola franchigia, vedi Argentina e Giappone nel Super Rugby ed utilizzare i circa 5/6 milioni risparmiati per potenziare i club di Top 12 e Serie A aumentando loro in contributo FIR a patto, ovviamente, che questo contributo venga obbligatoriamente investito in strutture e staff tecnici”

Cosa pensi della prima avventura da head coach di tuo fratello a Noceto e se sogni un derby in famiglia?

“Si possono dire solo cose positive di quello che sta facendo Marco. Noceto sta giocando decisamente una stagione al sopra delle più rosee aspettative, secondo posto in classifica con i play off a un passo e il bilancio degli scontri diretti vinto con Colorno, la squadra che sta ammazzando il campionato e che con ogni probabilità salirà in Top12. Sono stati molto bravi a rinforzare la squadra grazie ad un pacchetto di avanti molto solido. Molto importante anche la seconda squadra e il bel rapporto di collaborazione e amicizia tra i due team, lo voglio sottolineare perché non è una cosa così scontata. Unico neo del club è nei numeri del settore giovanile, Noceto può e deve fare di più”.

 

Risultati e classifica di Top12

Foto Martina Sofo

 

 

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