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Sono passati 9 mesi da quel 16 marzo, giorno in cui Ramiro Finco, dopo solo un quarto di gara, si accascia a terra al Giulio Onesti di Roma. Durante Lazio - Viadana il trequarti argentino aveva accusato un malore e, trasportato al Policlinico Gemelli, era stato operato d’urgenza.

Da li un lungo calvario in ospedale con i genitori che volano in Italia dall’Argentina. A distanza di 9 lunghi mesi, gli stessi genitori Alejandra e Alfredo, sempre al suo fianco durante questi lunghi mesi, lo hanno accompagnato dall’ospedale Santa Lucia all’aeroporto Fiumicino scortati dalle volanti delle Fiamme Oro per impedire ritardi.

 

Rama ha fatto passi da gigante ogni giorno e la sua forza di volontà fa si che progressi che ci si aspetterebbe fossero mensili diventino settimanali. Ulteriori miglioramenti gli hanno permesso di prendere il volo per il lungo viaggio aereo verso casa appena prima di Natale. “L'aereo atterrerà a Buenos Aires dopo uno scalo in Lussemburgo, dove l'atleta italo argentino potrà stare con la propria famiglia e ritrovare stimoli per proseguire in questa impervia salita, cercare miglioramenti preziosi: ogni passo avanti è una meta, ma la strada è davvero lunga” scrive la Gazzetta di Mantova. “Il trasferimento dal Santa Lucia dove si trova ora Ramiro Finco verso l'aeroporto con l'aereo che lo ricondurrà a casa non sarà semplice visto il periodo festivo ed il traffico nella città capitolina renderà più lento il viaggio; Rama sarà scortato dalle Fiamme Oro per giungere a Fiumicino senza problemi insieme ai suoi familiari”.

 

A sostegno di Rama c’è stata una vera e propria mobilitazione generale per raccogliere fondi, per rendere più agevole il recupero, non solo da parte della sua società, il Rugby Viadana, ma da parte di tutto il rugby italiano.

“È in carrozzina, si alza in piedi, ma non cammina - commenta l'allenatore del Viadana Gamboa dalla Gazzetta dello Sport -. Le capacità neurologiche stanno gradualmente tornando, ma i danni all’emisfero sinistro provocano ancora conseguenze alla mano e al piede. Parla perfettamente e sa che deve farlo in spagnolo o in italiano, a seconda di chi ha davanti”.

 

 

Foto Rugby Viadana