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Dopo aver affrontato una chiacchierata su rugby italiano e nazionali giovanili torniamo a interpellare l’architetto Andrea Cavinato. Il 57enne trevigiano da poco passato sulla panchina del VII Torinese Rugby in Serie A ha avuto un passato “burrascoso” con alcuni arbitri, passano gli anni e la tendenza sembra cambiata.

Continuiamo a parlare con Andrea Cavinato di arbitri e Peroni Top10.

 

Arbitri, il dopo Mitrea si chiama Andrea Piardi e Gianluca Gnecchi, c’è anche una certa Clara Munarini ad affermarsi tra i maschi dell’alto livello.

Stiamo crescendo sotto questo punto di vista?

“Credo che la classe arbitrale italiana in questo momento sia competitiva, i giovani sono molto bravi, ci sono molti più Mitrea e molti meno saputelli, non faccio nomi. Gli arbitri hanno un ruolo fondamentale sulla crescita del rugby italiano. Ci deve essere un confronto continuativo tra allenatori e gli arbitri”.

“Da qui in poi mi aspetto un atteggiamento meno difensivo ma una situazione di confronto e di dialogo, gli arbitri devono andare in campo e sorridere, divertirsi, perché il buon arbitro è quello che non si nota, non è il protagonista”.

“Ribadisco che sono convinto ci siano ottimi giovani arbitri che possono far fare veramente un salto di qualità al rugby italiano.”

“Serve uno svecchiamento, meno pietre miliari e più giovani”.

 

 

Qualche soluzione attuabile per aumentare il livello tecnico e di interesse del Top10?

“Lo ho ribadito più volte… Giocare a gennaio e febbraio è una follia, per non scendere in campo a giugno e settembre... è incomprensibile. Perché sforzarsi inutilmente di far venire gente a prendere freddo e pioggia allo stadio in pieno inverno?”.

“Serve un gioco più veloce e spettacolare, per ottener ciò bisogna  avere confronti con la classe arbitrale con il fine di velocizzare il gioco. All’estero è stato fatto e i risultati si vedono (guardiamo la Nuova Zelanda). Velocizzare il nostro campionato è fondamentale, non ne posso più di vedere mischie che durano 3 minuti. Il prodotto Top10 sarebbe più interessante se al pubblico diamo belle azioni in velocità e mete, bisogna creare interesse, ci vuole adrenalina”.

 

Chi vedi favorite per i prossimo scudetto?

“Sono molto curioso di vedere il Rovigo di Coetzee. Un allenatore strapagato come lui dovrebbe far volare quella squadra. Favorito è il Petrarca, ha fatto una campagna acquisti di spessore e vanta di per se una struttura di altissimo valore. Non c’è da sottovalutare le Fiamme Oro nonostante gli alti e bassi. Presutti con la sua esperienza potrà fare più del bene che del male. Valorugby assieme al Petrarca ha il roster migliore ma oltre ai giocatori bisogna avere uno staff tecnico adeguato. Non dimentichiamo il Rugby Calvisano di Guidi, dirà la sua, sono i più duri da incontrare in semifinale, faranno fatica a sbagliare ancora”.

 

Le sorprese?

“Una squadra che mi piace è il Viadana, gioca un rugby veloce, bello da vedere”.

 

 

 

Foto Alfio Guarise

 

 

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