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E’ stato un campionato particolare per la Firenze del rugby, dopo la rinuncia alla partecipazione al massimo campionato e lo scioglimento dei Medicei prima squadra e Medicei cadetta, la seconda squadra che militava in Serie A, al Padovani si sono raccolte le forze. Dopo due anni di pandemia con tutte le attività ferme al palo, come quasi in tutta Italia del resto, si è piano piano riformata una squadra composta da giocatori cresciuti a Firenze per ripartire dalla Serie C.

Con gran parte della rosa che già militava in Serie A e con l’aggiunta di qualche elemento del Top10 rimasto nel capoluogo toscano possiamo immaginare la differenza di valore rispetto alle squadre del campionato di Serie C regionale. Il Firenze Rugby è stato promosso in Serie B vincendo nettamente tutte le partite, solo nella doppia finale con i Lyons Cadetta i gigliati hanno fatto fatica.

 

Abbiamo parlato con Sebastian Rodwell, nel 31enne scorre sangue inglese e tedesco ma da diversi anni è una delle bandiere a Firenze, si è tanto innamorato della città e delle persone che ha deciso di stabilircisi definitivamente.

“Avevo ricevuto diverse offerte da Petrarca, Calvisano, Rovigo, ma ho avuto una buona possibilità lavorativa qui a Firenze, ho pensato al futuro e sono rimasto. Ho costruito una rete di rapporti che non volevo lasciare, Firenze è casa mia”.

 

Parlaci della stagione.

“E’ stato un campionato diverso, ma soprattuto non interessante. Penso non sia stato utile per nessuno, ne per noi ne per gli avversari segnare o subire 80 punti a partita. Abbiamo vinto tutte le gare senza faticare perché eravamo tutti giocatori abituati alla Serie A e al Top12. Ne noi ne i nostri avversari hanno imparato niente, niente di costruttivo. Forse il comitato avrebbe potuto fare qualcosa per evitare questa situazione”.

 

Avete segnato 80 punti a tutte nel campionato regionale, salvo arrivare in finale Playoff con i Lyons cadetta, la doppia sfida andata/ritorno sembra essere stata molto più combattuta.

“Assolutamente si, sono state due partite vere, quelle che chiamo “partite di rugby" e lo faccio in maniera molto serena. C’è stato un buon ritmo di gioco stavolta anche grazie all’arbitro. Devo dire che loro avevano quattro o cinque elementi della rosa della loro prima squadra, infatti s'è visto”.

 

E’ arrivata comunque la promozione davanti a uno stadio Padovani in festa. Il calore dei tifosi non mancava in Top12 e non è mancato in Serie C.

“Siamo sicuramente felici di aver riportato Firenze in un campionato che ci compete. Ora sarà importante avere degli obiettivi settimanali, preparare le partite pensando all’avversario. Quest’anno è stato difficile allenarsi tutta la stagione e giocare contro squadre piccole, che magari erano nate solo 5 anni prima. Nello sport mai dare nulla per scontato, ma bisogna essere oggettivi.”

 

Ora a cosa punta il Firenze Rugby?

“A salire piano piano, dobbiamo ricordare cosa abbiamo imparato con I Medicei quando sono state fatte veramente cose buone, a livello di organizzazione, marketing e comunicazione. Ora ci prepariamo ad affrontare il prossimo campionato. Per vincere la Serie B ci vorrà un minimo di investimento, sicuramente ora c’è più attenzione e entusiasmo quindi sono fiducioso”.

 

Hai ricordato I Medicei, vuoi dire qualcosa riguardo al fallimento del 2020?

“In quel fallimento bisogna soprattuto considerare il Covid, avevamo un contratto in essere con il main sponsor Toscana Aeroporti, contratto che non è stato rispettato perché per mesi l’aeroporto è rimasto chiuso. Sicuramente alcune cose potevano essere gestite meglio. Quella volta hanno subito meno danni dalla pandemia le squadre che avevano più esperienza nel massimo campionato. E’ andata peggio a noi assieme a San Donà che eravamo delle “quasi neopromosse”, non è giustificazione ma è andata così”.

 

 

Foto Firenze Rugby