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In una realtà piccola come quella della Valle d’Aosta si registra, da ormai qualche anno, una soddisfacente crescita a livello rugbistico, grazie alla società Stade Valdôtain.

Una storia lunga e travagliata per i gialloneri, si parla infatti di rugby già nel lontano 1932 quando, all’epoca del fascio, vennero attuate campagne di promozione degli sport, fra cui la palla ovale. Tuttavia, il rugby si concretizzò per la prima volta a livello organizzativo nel 1971, anno in cui venne fondata l’Aosta Rugby. Con il passare degli anni, la società crebbe così come la passione per l’ovale, fino ad arrivare al 2005 in cui il Valle d’Aosta Rugby è diventato l’attuale Stade Valdôtain.

«La continua crescita della società è stata resa possibile grazie all’impagabile lavoro e sostegno che tanti appassionati ci hanno dato negli anni e che continuano a darci tuttora – spiega soddisfatto il Presidente della società Francesco Fida –. Ormai siamo diventati una grande famiglia, e questo ci dà speranza per il futuro. La voglia di crescere uniti c’è, il progetto di vita intrapreso né è la prova!».

Il 2016 sarà un anno importantissimo per il club valdostano, infatti lo Stade Valdôtain, da regione Tzamberlet in cui si trova ora, si trasferirà al campo comunale di Sarre, comune limitrofo ad Aosta. «Grazie al Comune di Sarre, ma soprattutto al Sindaco Massimo Pepellin, abbiamo appena siglato un accordo che ci legherà per 20 anni alla struttura sportiva locale. Fino a qualche anno fa l’area era il fulcro vitale del paese, poiché ospitava le associazioni sportive del posto e offriva la possibilità di organizzare svariati eventi, data la sua grandezza. Purtroppo però – continua Francesco Fida – a poco a poco il complesso è stato abbandonato per gli ingenti costi legati alla manutenzione».

La struttura vanta un ottimo potenziale (comprende infatti un campo da gioco regolamentare e un campetto per gli allenamenti, una tribuna semicoperta da 1000 posti, un’area dedicata al beach volley e una club house), ma lavori da fare non mancano. La grande famiglia dello Stade però, si è già messa all’opera al fine di raggiungere quello che è un po’ il sogno nel cassetto di ciascun tesserato della società, ovvero potersi espandere per crescere e diffondere questo sport meraviglioso. «La ciliegina sulla torta per noi – spiega il Presidente – sarebbe poter organizzare tutte le attività nella nostra sede dagli eventi rugbistici, raduni sportivi, ai ritiri delle squadre nostrane e all’organizzazione dei rugby camp e dei centri estivi, che quest’anno hanno contribuito in maniera significativa all’arrivo di nuovi tesserati, soprattutto nelle categorie giovanili».

A completare l'opera, la stagione sportiva sta dando ottimi risultati in tutte le categorie, a partire dalla propaganda per poi passare alle giovanili (U14, U16, U18), quest’anno complete, per concludere con la categoria Seniores, quest’anno neopromossa in serie C1. «In qualità di Presidente sono molto soddisfatto della stagione finora, abbiamo la fortuna di avere tanti atleti, quest’anno in modo particolare, che hanno voglia di impegnarsi e divertirsi, binomio fondamentale nel nostro sport. I ragazzi della prima squadra stanno portando avanti un campionato eccezionale, abbiamo puntato su coloro che l’hanno scorso hanno lavorato sodo per arrivare alla promozione, e ora ci teniamo saldi il secondo posto della classifica».

A coordinare le attività sul campo un monumento nel mondo del rugby Eric Gleyze, che ha scelto di sostenere il progetto di crescita dello Stade Valdôtain. «Eric è una persona speciale, un grande professionista nella sua originalità che, come me, crede in un rugby forse appartenente più al passato, ma pur sempre efficace; un rugby che è amore per lo sport e attaccamento alla maglia… e quindi alla famiglia. Lui era il tassello che, prima o poi, speravo si aggiungesse al nostro puzzle! In pochi mesi ha trasmesso non solo agli atleti, ma anche alle famiglie e agli amici questo importante messaggio».

Insomma un bel esempio per tutti quei Club magari meno fortunati perchè posizionati in punti poco strategici o in zone con poca densità di popolazione. Quando c'è la voglia, la volontà e sopratutto le persone giuste allora si può realizzare quasi tutto, se aggiungiamo che a volerlo sono dei rugbisti, allora possiamo togliere anche il quasi!

 

Foto Elena Barbini

 

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