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Mantova – Varese 22-14 (Primo tempo: 13-11)
Marcatori: mt Bobbato, 2 cp De Martino, 1 cp Affri
Varese: Maccarelli (Porcelli); De Cecilia R., Taverna, Salvalajo, Trombetta (Pellumbi); De Martino (Affri), De Cecilia L.; Bobbato (c), Sessarego S. (Bertoni), Contardi; Montalbetti, Lacché (Caputo); Gulisano (Maletti), Verdelli Sessarego G.), Bosoni. Allenatore: Pella.
MANTOVA - Varese è tornato a casa dal "Migliaretto" con un pugno di mosche in mano, neppure il bonus scappato via nei minuti finali e il 14-22 a referto sul taccuino di Russo suona come una beffa.
La partita è stata bella, tirata e gradevole da vedere, le due squadre si sono affrontate a viso aperto mettendo in campo molta aggressività sui punti d’incontro tant’è che entrambe hanno fatto fatica a proporre e cercare di imporre il proprio gioco. Ieri più che mai è stato penalizzante per Varese il metro e mezzo di spinta lecito in serie C, una regola assurda che andrebbe decisamente riscritta. Biancorossi nettamente più forti ma nella mischia chiusa non ha potuto dimostrarlo se non per quel citato metro e mezzo. Questo è il regolamento e bisogna adeguarsi, ma se le lamentele arrivano dall’intero (o quasi) blocco della serie C una riflessione andrebbe quanto meno fatta lassù dove si scrivono le regole. Varese ha avuto il suo momento di gloria in avvio di partita grazie al piede del debuttante De Martino preciso nel trovare la via dei pali per il 3-0. Pari dei virgiliani quindi l’unica meta biancorossa al 19’, autore il capitano Bobbato: ripartenza da mischia chiusa appena dento i "ventidue" e Bobbato è partito alla sua maniera, sportellate a destra e manca e palla oltre la linea di meta per l’8-3. La replica di Mantova (8-13) e di nuovo De Martino (piazzato) hanno portato la gara al riposo sull’11-13, ma l’intervallo, ancora una volta, non ha portato buoni consigli. Alla ripresa venti minuti di apnea e i padroni di casa si sono portati a +8, e la partita da lì non s’è più sbloccata, un piazzato a testa (Affri per Varese) e il finale è stato scritto.
Unica vera occasione a 6’ dal termine, 14-19 e Varese in ruck avanzante vicino alla meta. Però un colpo fortuito in testa ha fatto svenire un giocatore avversario e l’arbitro ha immediatamente fermato il gioco per assicurarsi le condizioni dell’atleta. Giustissimo, anzi guai se non fosse stato così perché l’incolumità dei giocatori va ben oltre una semplice meta.

Fotografia di Parisi Giuseppe www.g2-studio.com