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Antonio Zanichelli da Viadana, tecnico (e manager) di un Verona che molti indicano come uno dei pretendenti naturali al salto di categoria. Alla vigilia di una stagione di serie A senza retrocessioni e con due posti a disposizione per l’Eccellenza del futuro. A poche ore dal debutto interno con il Brescia di domenica.

ï         Obiettivo promozione?

-          Un passo alla volta. Prima di tutto puntiamo a ripeterci. L’anno scorso fu semifinale, da lì vorremmo eventualmente muovere per fare qualcosa di meglio. Ma alla voce obiettivo, insisto, c’è la conferma di quanto di buono fatto un anno fa.

ï         Stesso obiettivo ma squadra cambiata. In meglio?

-          Penso di sì. Sicuramente più competitiva fisicamente e con un mediano di apertura (il nord irlandese James McKinney, ndr) a fare la differenza in cabina di regia e dalla piazzola.

ï         Le fasi statiche sono state uno dei vostri fiori all’occhiello…

-          Ritengo che anche in quel settore abbiamo operato un salto di qualità. Furia e l’argentino Galliano in prima linea sono state acquisizioni importanti, così come la terza linea Riccioli arrivata da Mogliano.

ï         Anche il mediano di mischia è nuovo…

-          Simone Soffiato, formato nel vivaio del Petrarca. Un mediano dotato di un repertorio di prima qualità, un ragazzo molto determinato e grande lavoratore. A Verona potrebbe togliersi quelle soddisfazioni che fino ad oggi gli sono in parte mancate. Se ha voglia di giocare tanto e di essere determinante per la squadra, Verona è il posto giusto per lui.

ï         Uno sguardo al campionato. Favorite?

-          Due su tutte, forse tre. Colorno perché ha risorse adeguate per allestire squadre forti e vincenti. Lo ha fatto negli ultimi anni e non credo intenda invertire la tendenza. Poi dico i Lyons di Piacenza perché hanno struttura e elementi adatti a lottare per il vertice.

ï         E la terza?

-          Il Valsugana. Per quanto ha fatto vedere lo scorso campionato e per quanto secondo me è in grado di fare in questo, anche alla luce dei nuovi arrivi di qualità in mediana e in seconda linea.

ï         Un campionato senza retrocessioni…

-          Sarà un campionato in cui le squadre e i giocatori oseranno di più, proveranno a giocare avendo come priorità “fare  il gioco” anziché impedire quello dell’avversario. Niente speculazioni al ribasso, niente piani di gioco improntati al “primo non prenderle”. Conosco l’obiezione: ci saranno più errori. Io dico che va bene lo stesso, che un rugby all’insegna dei rischi da assumersi potrà anche essere condito da imperfezioni esecutive, ma alla fine divertirà e risulterà più coinvolgente.

ï         E le nuove regole?

-          Devo dire che in pre campionato non ne ho avvertito la ricaduta che avevo preventivato. In generale dico che quelle sulla mischia ordinata aggiungeranno chiarezza a una fase troppo spesso critica e poco decifrabile del gioco. Se poi la chiarezza dovesse generare volume e gioco efficace, tanto meglio!. Sono un po’ scettico sulle nuove regole sui punti d’incontro. Mi va bene che siano state pensate e definite per favorire l’attacco, mi domando se saranno di facile e immediata amministrazione e uso. Da parte dei giocatori,. Dei tecnici e di quanti saranno chiamati ad amministrarle. Sarà molto più arduo recuperare palloni sul punto di collisione, tutto si deciderà in spazi di valutazione molto ristretti. Mi verrebbe da dire che le nuove regole su placcato/placcatore, con il secondo che deve rientrare dal gate del proprio campo, ledono in parte il diritto alla contesa del pallone. Si tratta di un principio del gioco, del principio, a ben vedere. Non saprei… aspettiamo qualche settimana prima di esprimere un giudizio.

ï         Rugby internazionale, novità in vista?

-          Aspetterei a esprimermi. Il tour dei B&I in Nuova Zelanda qualcosa ha detto sul rapporto di forza Nord – Sud. Una difesa accorta e fisicamente competente può mettere in difficoltà chiunque. All Blacks compresi. Detto questo, la NZ resta un passo avanti a tutti gli altri. Ne sapremo di più dopo i test di novembre e la World Cup in Giappone. E fra un anno c’è Inghilterra – Nuova Zelanda, un match che si annuncia storico e che nessun appassionato vorrà perdersi.

ï         Italia 15esima nel ranking, è il posto che le compete?

-          No. Valiamo di più. Confido che la ritrovata serenità delle nostre franchigie di Pro 14 e il cambio generazionale avviato portino i frutti che tutti desideriamo vedere.

ï         Un pronostico sui tre test di novembre.

-          Battiamo Fiji, giochiamo alla pari con l’Argentina…

ï         E ripetiamo l’impresa contro i Bocks?

-          No. Oggi il Sud Africa non è alla nostra portata. È un dato secondo me oggettivo.

 

Il calendario di Serie A 2017/18