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Questa estate la Serie A si è arricchita con alcuni giocatori di ottimo livello, uno tra questi è Jacopo Sarto (1,91 m x 108 kg) che, assieme al samoano Failaga Afamasaga, dalle Zebre è passato al Rugby Colorno, club che da qualche anno insegue la promozione in massima serie. Jacopo Sarto, fratello maggiore di Leonardo, è nato a Zevio in provincia di Verona 28 anni fa, cresciuto nelle giovanili del Petrarca ha avuto una parentesi a Catania (Eccellenza 2011/12) nel San Gregorio prima di tornare a Padova e prepararsi al salto in Pro14 con le Zebre nel giugno 2014.

Abbiamo chiesto a Jacopo il perché di questa scelta scoprendo in lui la passione per la cucina e il sogno di diventare cuoco. Il terza linea, che vanta anche una presenza con l’Italia al 6 Nazioni, ha risposto così alle domande di Rugbymeet.

Perché proprio Colorno?
“Con le Zebre sono arrivato al livello più alto che il rugby italiano possa offrire, non sono più giovanissimo, ho 28 anni e non me la sono sentita questa estate di cercare squadra all’estero. C’era qualche club interessato nel PROD2 francese ma ho preferito rimanere in Italia e organizzarmi per il futuro. Ho iniziato a studiare Scienze Gastronomiche a Parma un anno fa, il mondo della cucina mi piace, è una passione che ho sempre avuto. Voglio iscrivermi all’Alma, la scuola di cucina più autorevole d’Italia che si trova proprio qui alla Reggia di Colorno. Potrò conciliare lo studio e la pratica in cucina con gli allenamenti. E’ stata sicuramente la soluzione migliore.”

Altre proposte concrete in Italia?
“Sono stato molto vicino a chiudere un accordo con le Fiamme Oro Rugby in Top12, ma entrare nel corpo di Polizia non era quello che volevo fare veramente. Sono tutt’ora convinto della mia scelta.”

Al Rugby Colorno sei stato eletto capitano pur essendo un nuovo arrivato.
“Sono sinceramente lusingato di questa nomina e di aver avuto la stima e il riconoscimento dei miei compagni, non me lo aspettavo essendo io un nuovo giocatore appena arrivato in questa che per me è una nuova realtà. E’ stata una bella sorpresa, spero di fare un buon lavoro e di essere un buon esempio per i compagni.”

Dopo le prime tre giornate il Rugby Colorno è primo a punteggio pieno. Come valuti il livello della Serie A?
“Dopo queste prime tre partite ho notato giocatori di buon livello, giocatori italiani che magari per scelta di vita non hanno voluto dedicare tutto al rugby per diventare professionisti, dando priorità al lavoro e rimanendo vicino a casa. Nello specifico qui a Colorno abbiamo a disposizione due tecnici (Cristian Prestera e Roland De Marigny ndr) di altissimo livello, sono a mio avviso tra i migliori allenatori italiani per la mischia e i trequarti. Inoltre tra i compagni di squadra ho notato diversi ottimi giocatori.”

Questa domenica affronterete il derby con il Noceto, squadra che con voi occupa il primo posto in classifica.
“Ho vissuto altri tipi di derby, io sono padovano e per me il derby è Petrarca - Rovigo, una partita che ha un sapore particolare. Sinceramente non so cosa aspettarmi dal Noceto ma li affronteremo come si affrontano tutti i derby: giocando 80 minuti per vincere. Il nostro obbiettivo è vincere il campionato.”

Nella tua carriera impossibile dimenticare il tuo primo e unico cap in Nazionale maggiore. Quel Galles - Italia del 6 Nazioni 2016, 67-14 il risultato finale. Hai rimpianti?
“E’ stata una partita durissima, il Galles ha dimostrato di essere nettamente superiore a noi. Ma posso dire che per me è stato un traguardo insperato giocare per l’Italia. Non avrei mai pensato di arrivare e giocare per la Nazionale. Sono contento così.”

Piani per il futuro oltre al rugby?
“A novembre 2019 entrerò all’Alma, fino ad allora penserò a lavorare in quante più cucine possibili e a fare più esperienze possibili.”

 

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Foto Michael Galli

 

 

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