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Uscire al primo turno era ampiamente nei pronostici, contro un Sud Africa troppo forte per il nostro livello, soprattutto dal punto di vista fisico. A rendere spiacevole l’eliminazione dell’Italia è stato piuttosto l’autolesionismo con cui gli Azzurri si sono trovati a combattere in 14 con avversari già visibilmente più solidi, tonici e tatticamente dominanti. Si poteva recuperare, provare a mettere qualche incertezza nella corazzata Springboks, nel caso Parisse e compagni fossero riusciti a segnare sugli sviluppi del calcio di punizione conquistato con quella bella incursione di Steyn ad inizio ripresa?

E’ un dubbio che acuisce l’amaro calice, da deglutire senza pensarci nemmeno se non si vuole soffrire inutilmente. Dispiace soprattutto il non essersi fatti trovare pronti psicologicamente – se di scarsa tenuta mentale si è trattato – ad una battaglia che si sapeva benissimo cosa ci avrebbe riservato. Personalmente ho trovato l’Italia assai generosa ma anche un po’ fortunata a chiudere il primo tempo con un passivo tutto sommato accettabile contro simili avversari. L’occasione per tornare con il fiato sul collo ai sudafricani l’abbiamo anche avuta ma ancora una volta non ne siamo stati all’altezza. Chi ci voleva già condannati in partenza ha avuto così la sua risibile e stitica soddisfazione. Chi si era illuso del contrario, dopo il buon lavoro con il Canada, l’ennesima smentita. Chi ci tiene al futuro del rugby italiano spera solo che si possa arrivare alla prossima Coppa del Mondo con altre prospettive, per non trovarsi ancora una volta nei panni degli illusi.

 

Le Pagelle:

 

Minozzi: Prova negativa per il folletto Azzurro, nonostante l’impegno encomiabile. Infilato insieme a Campagnaro dall’imprendibile Kolbe al primo affondo, incerto sui palloni alti ed ingenuo a regalare una meta nel finale per tenere in campo il pallone. Voto 4,5

Campagnaro: Paga dazio anche lui in difesa sulla fascia, sui guizzanti Kolbe e Mapimpi, nonostante riesca a sorprendere gli Springboks con un intercetto e si faccia sentire nei placcaggi. In attacco incide poco. Voto 5

Morisi: il più efficace dei trequarti italiani, tra i pochi a reggere l’urto del muro sudafricano riuscendo spesso a dare avanzamento alla squadra. Sfortunato a scivolare dopo aver preso un bel buco nei 22 avversari. Alla lunga però finisce anche lui in difficoltà e viene sacrificato per Zani dopo un quarto d’ora della ripresa. Voto 6

Hayward: partita nel segno della sofferenza per reggere l’urto sul primo canale, che tutto sommato tiene botta alle incornate delle gigantesche gazzelle sudafricane. Nessuno spiraglio per lui in fase offensiva, perennemente raddoppiato dai placcatori. Voto 5,5

Benvenuti: Giornata no anche per lui, a completare il quadro di sofferenza delle nostre ali. Nel primo tempo limita i danni, nella ripresa sbaglia parecchio, commettendo una pulizia fallosa in attacco e liberando direttamente fuori un pallone portato dentro i 22. In attacco si fa vedere in sostegno sulla bella azione vanificata dal rosso a Lovotti. Voto 4/5

Allan: concede calcio di punizione nel primo tempo per un placcaggio alto ma va detto che dal punto di vista difensivo ha risposto sempre presente, nonostante sia stato molto cercato dai portatori di palla sudafricani. Discreto nel muovere il pallone sotto grande pressione, fa buona guardia anche sulle prese aeree. Voto 6 +

Tebaldi: parte bene, con una bella presa al volo e stoppando palla ad Etzebeth insieme a Parisse evitando una probabile meta, anche se fatica a tenere testa a De Klerk. Nel vivo dell’azione che ci porta vicino alla meta ad inizio ripresa, con l’inferiorità numerica termina anche lui le batterie commettendo un fallo inutile in ruck e lasciando gli ultimi venti minuti a Braley. Voto 5,5

Parisse: Fa quel che può ma l’andazzo è chiaro fin da primo tempo, con una mischia in difficoltà e la superiorità fisica degli Springboks a contatto. Costantemente raddoppiato, lotta generosamente ma senza influenzare il copione. Voto 5

Polledri: ogni tanto riesce a rimbalzare i difensori avversari ma più spesso finisce imbrigliato tra le loro grinfie, finendo per perdere il possesso. Per tenere vivo un pallone interessante si fa intercettare il passaggio da Am che vola in meta. Voto 5 –

Steyn: si danna l’anima per contrastare gli urti dei suoi connazionali e per chiamare alla carica gli avanti italiani, pur bersagliato dalla difesa. E’ un suo guizzo che accende l’unico acuto nel secondo tempo, portando gli Azzurri a due passi dalla meta. Voto 6,5

Budd: primo tempo di grandissimo spessore in rimessa laterale, dove non perde una palla pur sotto stretta marcatura, si segnala anche per una provvidenziale francesina che ci regala mischia in attacco. Voto 6.5

Sisi: Anche lui lavora bene in rimessa laterale ma in fase offensiva per il campo tende ad isolarsi, facendosi bloccare un paio di volte a terra. In difesa si fa trovare pronto a reggere gli impatti. Voto 5,5

Ferrari: appena due minuti, poi si fa male sul crollo della mischia. NG

Bigi: perfetto nei lanci in touche, non è altrettanto preciso in giro per il campo e nei raggruppamenti, concedendo presto un fallo per entrata laterale. Le mischie no-contest lo salvano da un sicuro logorio, viste le difficoltà iniziali in spinta. Lodevole a stringere i denti fino all’80’. Voto 5/6

Lovotti. C’è poco da girarci intorno: la sua espulsione ci ha definitivamente condannato. Le circostanze di un simile fallo – gratuito e pericoloso - lo rendono doppiamente grave, perché avvenuto dopo il fischio dell’arbitro, con calcio di punizione a nostro favore e a due passi dalla meta. Non va crocifisso: sa di averla fatta grossa e gli auguriamo di potersi rifare, scontate le tre giornate di squalifica. Per essere onesti fino in fondo però non si può neanche salvare da un giudizio pesante. Voto 2

 

 

Quaglio. Resta in campo solo per un’interpretazione singolare e restrittiva da parte dell’arbitro, su quello che poteva tranquillamente essere un doppio cartellino rosso. A riguardare meglio l’azione incriminata sembra addirittura che sia lui ad iniziare il sollevamento di Vermeulen, anche se poi Lovotti lo supera per vistosità nello sbilanciamento. Giustamente punito a sua volta con tre giornate di squalifica, merita lo stesso discorso fatto sul compagno di prima linea e di sventura, nonché lo stesso giudizio, pur essendo rimasto in campo fino al termine. Voto 2

Ruzza. Non riesce ad incidere nell’economia di un match già funestato da infortuni ed espulsioni. Voto 5

Zanni. L’orgoglio e l’esperienza gli permettono di non sfigurare, dimostrando fino alla fine la sua combattività mettendoci sempre il fisico. Voto 6

Zani. Non ha modo di mostrare le sue principali qualità, in situazione di mischia no-contest. Impegno oscuro e di sacrificio. Voto 5/6

Negri. Rileva Polledri quando la frittata è ormai servita. Non riesce a rivitalizzare una terza linea ormai in balia degli avversari. Voto 5.5

Braley. Si segnala per un disperato recupero su Kolbe che evita una meta e gli vale la sufficienza. Voto 6

Riccioni. Stappato brutalmente da Mtawarira alla prima mischia, non fa a tempo a prendergli le misure che un paio di placcaggi a tutta forza lo costringono a lasciare il campo dolorante alle costole dopo neanche 20 minuti. NG

Canna. Solo dieci minuti per lui, a giochi fatti. NG   

 

 

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