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Ma in tutto ciò... chi si candiderà ai Mondiali 2027?

Fatti due conti, dopo il ritiro dell'Italia dalla corsa alla Rugby World Cup 2023, causa la mancata candidatura alle Olimpiadi, la Francia viaggia spedita verso l'assegnazione del secondo Mondiale di rugby.

Il primo fu quello del 2007 e adesso l'organizzazione di questo secondo Mondiale sembra non toglierla nessuno ai francesi. Fino all'ultimo ho sperato che fosse l'Irlanda ad avere l'occasione d'oro, mi sa che non sarà così, e che il prossimo 15 novembre il Comitato Esecutivo World Rugby annuncerà con gioia "France 2023".

I numeri, ora più che mai, sono a favore dei transalpini: i moderni stadi costruiti per Euro 2016, perfetti anche "registicamente" parlando per una visione chiara del TMO, gli sponsor commerciali ed istituzionali, le infrastrutture. Emmanuel Macron. Eh si, perchè l'elezione alle presidenziali di Marine Le Pene avrebbe messo a rischio non solo l'Eurozona... ma anche gli eventi sportivi per cui la Francia era candidata: Olimpiadi e Rugby World Cup. Invece ha vinto il progressismo di Macron. Alle elezioni legislative "la Republique En Marche" ha ottenuto la maggioranza dei seggi all'Assemblea Nazionale, pertanto il neo-presidente francese adesso ha l'appoggio del Parlamento. E lui, dall'alto delle sue idee moderate, crede molto nello sport e nel valore che questi trasmette. E crede molto in "Parigi 2024" e nella Rugby World Cup 2023. Anche per il fattore economico.

Insomma tutti punti che stanno già facendo gozzovigliare Thomas Bach (presidente del CIO) e Bill Beaumont, che possono sperare in una stagione 2023-24 all'insegna dello sport in terra francese. Ormai è ben noto che gli organismi sportivi internazionali, prendendo in considerazione il valore della spending review, tentano di legare l'organizzazione degli eventi sportivi al fine di ammortizzare le spese. Ed è per questo che Rio ha ospitato i Mondiali di calcio 2014 e le Olimpiadi 2016, così come Tokyo ospiterà le Olimpiadi 2020 e la RWC 2019, e Londra le Olimpiadi 2012, la RWC 2015 e i prossimi Mondiali di atletica leggera.

Assodato questo, cosa accadrà nel 2027. World Rugby con ogni probabilità seguirà la politica "in/out" voluta da molte federazioni sportive internazionali: un'edizione in Europa, un'altra fuori Europa. Pertanto il 2027 dovrebbe essere l'anno del fuori Europa... l'anno delle Americhe!

Fino ad ora chi ha comunicato la propria intenzioni ad ospitare la RWC 2027 è stata l'Argentina, ritiratasi dalla corsa alla Rugby World Cup 2023. Sarebbe una delle favorite, sarebbe la prima volta che il torneo giunge in Sud America. Ma la concorrenza potrebbe essere spietata. Perchè a settembre il CIO non deciderà soltanto la sede delle Olimpiadi 2024, ma anche delle Olimpiadi 2028, attraverso un criterio molto semplice: se a Parigi andranno le Olimpiadi 2024, Los Angeles (l'altra candidata) le ospiterà nel 2028. Ed ecco che (per le ragioni di cui sopra) si aprirebbe lo spiraglio Nord America, li dove World Rugby vuole espandersi, dove ci sono gli sponsor e dove il rugby attira sempre più appassionati allo stadio. Gli Stati Uniti sono una delle Nazioni con il più alto numero di tesserati (1.5 milioni).

Se non fosse per un piccolo problema: Stati Uniti, Messico e Canada hanno presentato una candidatura congiunta per organizzare i Mondiali di calcio 2026 (cui vorrebbero concorrere anche Australia e Nuova Zelanda), e un eventuale assegnazione da parte della FIFA rischierebbe di bocciare un'edizione della RWC negli States per ragioni di immagine. 

Quindi un mondiale in Argentina resterebbe la strada più auspicabile. Da cinque anni l'Argentina è una delle nazionali del Rugby Championship, ospita annualmente test match internazionali, è una terra storicamente legata a questo sport.

C'è ancora l'ipotesi Sud Africa, che dal 2005 tenta continuamente di agguantare l'organizzazione del Mondiale senza riuscirci. A novembre rischiano di farsi scippare la RWC per la quarta volta consecutiva. Gli impianti dei Mondiali di calcio 2010 saranno ancora all'avanguardia nel 2027, ma resta il fatto che il Sud Africa sarebbe un ritorno alle origini, in un epoca in cui il rugby sta via via perdendo il suo emblema anglosassone per prepararsi ad essere uno sport più "globalizzato". Pertanto anche World Rugby vorrà andare al passo con i tempi e puntare in quelle Nazioni del mondo dove la palla ovale sta attirando sempre più appassionati e tifosi.

In tutto ciò, ipotesi Italia? Molto difficile. Ironia della sorte bisognerà sperare davvero nella crescita tecnica della nostra nazionale se vogliamo ottenere l'organizzazione dei Mondiali di rugby. I risultati dell'Italia al World Rugby U20 Championship fanno ben sperare, ma bisognerà vedere.