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L’Italia guarda sempre di più all’Irlanda, una delle nazioni in maggiore crescita nel panorama rugbistico mondiale. A dimostrarlo l’arrivo di Conor O'Shea, responsabile tecnico della nazionale maggiore, e con lui Stephen Aboud divenuto direttore tecnico per lo sviluppo di giocatori e allenatori. A livello di giocatori da qualche giorno è stato ufficializzato l’arrivo al Rugby Viadana del trequarti Edward O’Keeffe, qualche anno prima di lui l’ormai noto Ian McKinley, l’apertura oggi in forza al Benetton.
Alla presentazione del Guinness Pro14 tenutasi a Dublino settimana scorsa ha parlato per la prima volta Michael Bradley, il nuovo allenatore irlandese delle Zebre che questo weekend esordirà contro gli Ospreys a Swansea, la settimana successiva l’esordio casalingo contro gli Scarlets e poi il viaggio in Sudafrica per la prima trasferta fuori dal continente. Le Zebre sfideranno a fine mese prima Cheetahs e poi Southern Kings nella trasferta in Sudafrica di 2 settimane.

Il 54enne irlandese Michael Bradley intervistato dai media britannici:

“Le Zebre Rugby Club hanno attualmente 14 giocatori internazionali, quindi parliamo di un sacco di talenti. Questa è una cosa buona, è rassicurante.”

“La mia sfida in questo momento è di ottenere la fiducia nei giocatori e nella struttura di gioco.”

Il club è stato ricostituito, quindi dobbiamo ricreare un rapporto con la nostra base di tifosi, dobbiamo mettere le basi tra giocatori e sostenitori, creare un'identità, noi dobbiamo guidare il club in avanti.”

 

Per fare ciò Bradley ha le idee abbastanza chiare:

“Vincere X numero di partite e fare una buona stagione, questi sono i nostri obbiettivi”.

“Quanto velocemente succederà? Forse l'anno prossimo, forse l'anno dopo, o forse in tre settimane saremo primi in classifica, non lo so.”

“C'è stato un cambiamento significativo nello staff dirigenziale e tecnico, quindi c'è molto da fare e allo stesso tempo c'è molta pressione.”