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Sono passati una decina di giorni dall’esordio milanese delle Zebre Rugby. La franchigia federale con base a Parma ha portato il PRO14 per la prima volta allo stadio Mari di Legnano (MI), il risultato del campo ha premiato nettamente gli irlandesi del Munster vittoriosi 28-0, mentre il contorno del pubblico, il calore percepito nel Village allestito attorno allo stadio, ha sicuramente impressionato giocatori, staff e dirigenza delle Zebre Rugby Club, in primis l’Amministratore Unico Andrea Dalledonne. Il numero 1 delle Zebre ha risposto così alle domande di Rugbymeet:

 

 

Al Mari di Legnano la prima tappa della stagione per queste Zebre itineranti, al di là del risultato sul campo, come è stata l'accoglienza del pubblico milanese?

“Un’atmosfera molto calda ed entusiasmante, soprattutto nel pre-partita che ha visto un villaggio ovale con migliaia di persone, musica e tante attività di intrattenimento. Purtroppo non vedo ancora un pubblico così numeroso a Parma nonostante le diverse condizioni logistiche ed organizzative. Quanto piacerebbe a tutti i giocatori delle Zebre vedere lo stesso ambiente nel pre e post-partita di ogni sabato!”

 

Zebre - Munster nella provincia di Milano ha attirato 3.300 spettatori di venerdì sera, come valuta a posteriori il risultato dell'evento? Organizzazione per staff e giocatori, village e intrattenimento sono stati all'altezza del PRO14?

“L’organizzazione è stata assolutamente all’altezza e il terzo tempo alla contrada San Magno è stato uno dei più belli cui abbia partecipato sia per la qualità dei piatti tradizionali proposti e sia per l’accoglienza. Il risultato dell’evento è stato molto positivo. Unica nota negativa secondo me è stato il risultato sul campo, fortemente condizionato da due episodi a inizio partita dove un giudizio molto severo ha poi condizionato il match. Probabilmente, in condizioni di parità, grazie anche al calore del pubblico, il risultato sarebbe stato diverso o comunque ce la saremmo giocata fino all’ultimo”.

Le Zebre sono state sconfitte 28-0, senza dubbio un risultato deludente. Crede che la mancanza di vittorie per Zebre e Nazionale maggiore siano l'unico fattore importante nell'attirare pubblico negli stadi?

“La mancanza di vittorie è un fattore indiscutibile che toglie entusiasmo al pubblico. Aggiungo però che la capacità di creare un evento, un’attesa, il divertimento e le attrazioni è un elemento su cui occorre lavorare con grande impegno e in un’ottica di costante miglioramento. Sento che molte persone sono attratte dal Sei Nazioni a Roma per tutti gli eventi di contorno organizzati dalla Federazione allo stadio, pur sapendo che non sempre possono aspettarsi una vittoria sul campo. Nel nostro caso la mancanza di una club house della società è stato un gravissimo errore di progettazione dell’impianto e rappresenta oggi uno dei fattori più limitativi allo sviluppo di una fan base a casa nostra”.

Ci sarà una seconda prima volta in questa stagione per le Zebre itineranti, sabato 18 aprile sfiderete i Southern Kings a Jesi, in uno stadio nuovo davanti al pubblico del centro Italia. Cosa si aspetta da questa partita?

“Mi aspetto un gran calore, tanto pubblico, un meraviglioso terzo tempo con la cucina marchigiana, seconda a nessuno in Italia. Personalmente, anche un bellissimo weekend in bicicletta sulle colline delle Marche. Invito tutti gli appassionati delle due ruote a venire alla partita e partecipare alla manifestazione in ricordo di Michele Scarponi che è prevista il giorno successivo. Poi naturalmente tutti aspettiamo una bella vittoria delle Zebre che ci consenta di consolidare una classifica che poteva essere migliore (ricordo ad esempio la gara con i campioni in carica del Leinster persa di appena tre punti, con tante occasioni per vincere e penso sia una delle poche partite negli ultimi anni in cui gli Irlandesi non fanno le solite 4-5 mete che riservano ai propri avversari) e in generale una bella giornata di rugby grazie agli amici sudafricani che hanno accolto l’invito nostro e del Rugby Jesi con piacere.

In conclusione, ha senso portare il grande rugby in giro per l’Italia?

“La riposta è ovvia: uno sport in crisi di immagine e di risultati ha bisogno di estendere la propria base e di tenere sempre alimentato il suo potenziale, quindi è assolutamente strategico portare avanti iniziative come queste; almeno fino al giorno in cui le Zebre giocheranno con un pubblico di 7000/8000 persone ad ogni partita”.

 

 

 

 

 

 

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