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Michael Bradley è stato nominato allenatore della stagione 2020/21 di Guinness PRO14, a votarlo sono stati gli stessi head coach dei dodici club del torneo internazionale (esclusi Cheetahs e Kings visto che non hanno partecipato ndr), i quali hanno espresso in maggioranza le loro preferenze verso il 58enne originario irlandese di Cork.

Bradley è arrivati a Parma nell’estate del 2017, l’ex n° 9 del Munster e del Cork Constitution – 40 caps da titolare con l’Irlanda tra il 1984 e il 1995 – è oggi il capo allenatore con più presenze nella breve storia della franchigia. Un risultato comunque inaspettato visto che, numeri alla mano, le Zebre quest’anno hanno vinto il 25% delle partite in Guinness PRO14 (4 su 16 con 17 punti totalizzati in classifica). Non certo ai livello di Leo Cullen del Leinster per intenderci.

 

Bradley diventa così il secondo tecnico di una franchigia italiana ad aggiudicarsi il premio dopo Kieran Crowley del Benetton nella ottima stagione 2018/19.

“Ovviamente, sono contento di aver ricevuto questo premio che condivido con tutto lo staff tecnico, in particolare con i miei due assistenti allenatori Andrea Moretti e Fabio Roselli. E’ un riconoscimento per il lavoro che è stato svolto nel tentativo di sviluppare le skills e il talento dei nostri giocatori per cercare di esprimere un rugby attrattivo ed entusiasmante” ha dichiarato Michael Bradley dal comunicato del club.

 

Dopo la sconfitta di ieri con Bath in Challenge Cup salgono a 93 le partite ufficiali dei multicolor con Michael Bradley alla guida, il tecnico, che l’anno scorso ha rinnovato il suo contratto, rimarrà a Parma fino al 30 giugno 2022.

 

Le dichiarazioni dell’amministratore unico di Zebre Rugby Club Andrea Dalledonne: “E’ con grande piacere e soddisfazione che apprendo questa notizia che conferma la qualità del lavoro che da anni stiamo facendo alle Zebre. Per la costruzione di un progetto di vuole del tempo, ma passo dopo passo stiamo iniziando a raccogliere i primi risultati. Credo nella filosofia tecnica promossa da Michael che mira alla valorizzazione dei giovani italiani. Vogliamo tracciare una strada che in futuro possa consolidarsi, dando così il nostro contributo alla crescita del rugby italiano e dell’intero movimento”.

 

 

Foto Martina Sofo

 

 

 

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