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Abbiamo intervistato Marco Lazzaroni, flanker del Benetton classe 1995, uno dei prospetti più promettenti per i Leoni della Marca e anche in chiave azzurra. Marco ci ha parlato delle sue aspettative per il futuro e della sua filosofia di lavoro per poter raggiungere quelli che sono i suoi obiettivi sul medio e sul lungo periodo.

Sei al secondo anno di Celtic, soddisfazioni e aspettative?

"Sono molto soddisfatto. Ho giocato 27 volte con il Benetton in 2 anni, sono giovane e la concorrenza è alta Minto, Zanni, Favaro l’anno scorso, Barbieri quest’anno, Barbini, Steyn, Budd…ma la concorrenza è una cosa positiva. Mi ritengo fortunato ad avere la possibilità di allenarmi in un contesto dove la concorrenza sia cosi grande, tutto ciò mi stimola e aiuta a crescere. Sono giovane si, ma per arrivare dove voglio, devo riuscire a trovare nella mia quotidianità il giusto mix tra costanza, determinazione e tanta umiltà che ti permette di non essere mai soddisfatto al 100% e quindi migliorare.

Cerco di lavorare su me stesso per raggiungere i miei obiettivi e arrivare ad essere uno dei giocatori chiave per il club, vorrei essere parte importante del nuovo progetto Benetton partito quest’anno".

Qual è il primo impatto con Coach Crowley dopo le prime 3 settimane di lavoro?

"Il primo impatto è stato molto positivo, c’è subito stato molto entusiasmo dovuto al nuovo inizio, all’aria nuova. Crowley ha portato nuovi tipi di allenamento e messo subito in chiaro gli obiettivi anche passando da riunioni improntate a conoscere cosa vuole da se stesso ogni singolo giocatore ma anche cosa si aspetta dagli altri. Mi è parso una persona molto disposta al dialogo e un grande professionista.

Abbiamo lavorato su tre obiettivi molto chiari: fitness, skills individuali e gioco collettivo. In tre settimane si sono visti già dei miglioramenti".

Si dice che tu sia molto professionale e organizzato nella tua vita da atleta..

"Mi piace fare bene le cose che intraprendo, cerco di organizzarmi le giornate cercando di essere il più preciso possibile su tutto. Partendo dall’alimentazione/integrazione, credo nel motto “sei quello che mangi”, passando al riposo sino all’impegno agli allenamenti".

Quindi possiamo dire che abbiamo Alessandro Zanni come modello?

"Ale è anche un amico di famiglia, mi è stato sempre molto vicino e posso dirti che non è un idolo quanto un vero e proprio modello e punto di riferimento. La differenza la fa il fatto che ho avuto la fortuna di vedere molto da vicino come lavora, come gioca, come si allena, come sta con gli altri, vederlo anche all’esterno del rugby mi ha aiutato molto. Ma non ti nascondo che da buon allievo vorrei anche superare il maestro".

Il tuo sogno per il futuro, hai in mente anche la Nazionale maggiore?

"Per la mia vita parlerei di obiettivi, ho degli obiettivi a breve, a medio e a lungo termine…la Nazionale italiana è sicuramente è uno di quelli che ho. L’obiettivo a breve è quello di migliorarmi costantemente per guadagnarmi da subito il posto in squadra nel Benetton, il mio club. Ogni obiettivo passa dal miglioramento personale attraverso il lavoro costante che svolgo con il club. Se poi mi sarò conquistato tutto ciò e per il nuovo Staff della Nazionale sarò all’altezza di indossare la maglia Azzurra sarà per me un orgoglio e l’inizio di un nuovo obiettivo da conquistarmi sempre, giorno dopo giorno.

Intanto continuerò ad allenarmi, migliorare e giocare bene con il club poi arriverà il resto".

 

Foto Alfio Guarise