Caos Zebre: Si sfoga capitan George Biagi
La stagione delle Zebre Rugby è iniziata questa estate con gli stipendi in ritardo e oggi continua con assistenza sanitaria non garantita e tour de force logistici quando si gioca in trasferta.
Il bilancio (quello del campo) parla chiaro: 13 sconfitte in 14 partite, e un rendimento al di sotto delle aspettative.
Prima di Natale il presidente FIR Alfredo Gavazzi ha invitato a cena i giocatori (solo loro) per garantire il pagamento degli stipendi sino a fine stagione. Ma il malumore in casa Zebre si fa sempre più forte, siamo a Gennaio e la maggior parte delle squadre professionistiche a questo punto della stagione stanno siglando i contratti per quella prossima, i bianco neri però hanno un futuro sempre più incerto.
La situazione si sta rispecchiando nel rendimento in campo? Probabilmente si. Ma anche in allenamento sale il nervosismo tra i giocatori, tanto che ieri, coach Guidi ha dovuto interrompere il lavoro in campo per una “mezza rissa” tra due seconde/terze linee, non facciamo nomi.
Sono chiare oggi le parole di sfogo di Capitan George Biagi intervistato da Francesco Volpe del Corriere dello Sport:
“Quando le Zebre erano una franchigia federale le cose funzionavano. Si poteva far meglio, ma andavamo avanti senza preoccupazioni. Hanno fatto di tutto per privatizzarle e creato solo confusione. Con Bemabò presidente avevamo punti di riferimento e serietà nella conduzione. Oggi non si capisce chi controlla, chi decide. Nessuna società di Pro12 vive una realtà simile. E i risultati si vedono. Quando le cose vanno male è facile trovare alibi, ma questa squadra vale di più”.
Il rischio è anche quello di arrivare al Sei Nazioni, tra un mese esatto, con mezza Nazionale con la testa altrove. E pure fuori condizione.
“Senza certezze immediate, sarà difficile trattenere i giocatori. Se vogliono portare la squadra altrove, devono sbrigarsi e trovare persone competenti, che sappiano gestire lo sport di alto livello. Se dopo quattro anni si riparla di trasferimento, vuole dire che qui non si è seminato nulla e si continua a vivere alla giornata”.
Circola l'ipotesi del trasferimento a Calvisano dalla prossima stagione, ma Gavazzi giustamente tentenna. Dopo il flop Aironi, il crac Zebre: non si può più sbagliare.
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Foto Daniel Cau