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La Federazione Italiana Rugby ha appeso oggi della scomparsa dell’ex medico della Nazionale Maggiore di rugby Vincenzo Ieracitano. Il “Doc” da un mese era ricoverato al San Martino di Genova, ospedale di cui era dirigente e già primario del maxillo-facciale.

 

“L’omone dai baffi trichechi, le maniere burbere e uno scappellotto sul collo che non negava a nessuno ha lottato fino all’ultimo come un vero rugbista” scrive la Repubblica. Tra una settimana avrebbe compiuto 68 anni.

 

Nato a Genova il 22 febbraio del 1954 ha giocato terza legna fin quasi a quarant’anni, è stato allenatore, arbitro, poi fondatore e presidente di uno dei primi club old ovali, i Cavalieri di San Giorgio.

Ieracitano da medico ha seguito la Nazionale in tutti i continenti negli ultimi trent’anni festeggiando nel 2000 al Flaminio l’esordio vincente contro la Scozia nel Sei Nazioni. Chirurgo, specializzato in medicina dello sport e nella chirurgia d’urgenza. Genovese, da giovane è stato una terza linea dalla impressionante tecnica: più volte azzurro nelle selezioni di categoria, adolescente aggregato ai grandi al mitico Cus Genova che all’inizio degli anni Settanta.

Lo scorso anno era stato premiato  dal Board di Guinness Pro14 col Chiarman’s Award per il lavoro fatto sin dalle prime fasi della pandemia da COVID-19 per garantire la ripresa in sicurezza della manifestazione, attraverso la definizione e applicazione di rigorosi protocolli sanitari.

 

“Mi dicono di perdere peso, ma io odio perdere”, scherzava spesso.