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Governo, CONI e FIR hanno imposto il blocco di tutti i campionati fino al 3 aprile. Sono già passate un paio di settimane da quando tutte le società di rugby sono state costrette a chiudere campo e spogliatoi a causa della pandemia del coronavirus. In questi giorni Fir sta cercando le soluzioni migliori per il proseguimento della stagione, che, con il passare dei giorni resta sempre più un’incognita.

 

Se in alcuni paesi europei è stato deciso di annullare tutti i campionati amatoriali, parliamo in particolare di Inghilterra, Irlanda e Galles, in Italia non è emersa ancora nessuna direttiva ufficiale.
Le società attendono risposte e c’è chi è decisamente propenso a non proseguire la stagione 2019/20, in particolare parliamo di Marzio Innocenti, presidente del Comitato Regionale Veneto nonché avversario numero 1 del Presidente Fir Alfredo Gvazzi alle ultime elezioni. L’ex terza linea e capitano della nazionale lancia un appello con una lettera aperta:

“Scrivo questa mia per le sollecitazioni, scritte e non, che mi vengono da tutte le società. Ormai è dal punto di vista medico di tutta evidenza che la sospensione delle attività imposto dalle autorità nazionali sarà protratto almeno fino a tutto il mese di aprile” scrive Marzio Innocenti.
“Pur non essendo personalmente fiducioso che a quell'epoca potremo essere fuori dal problema epidemico che ci sta affliggendo - evidenzia Innocenti che tra l'altro di professione è medico specializzato in anestesia e rianimazione -, ci vorranno almeno 2-3 settimane di ripresa prima di poter mettere le squadre in campo per le partite. In considerazione del numero delle partite da recuperare, francamente impossibile da fronteggiare, le società e anch'io personalmente, chiediamo una decisione coraggiosa come quella di sospendere i campionati per questa stagione, in modo da poter rispondere ad atleti, tecnici, accompagnatori e genitori”.

 

Nei campionati minori si potrebbe cercare la soluzione meritocratica ma non è escluso l’annullamento di promozioni o retrocessioni.

“Siamo tutti alla finestra in attesa di capire quali saranno, i prossimi scenari”. Dichiara dalla Prealpina Riccardo Bono, consigliere lombardo della Federazione con delega ai campionati. “Speriamo che questa bolla scoppi e ci abbandoni in fretta. Soltanto allora potremo capire come saremo messi e che evoluzione avranno i campionati. II primo elemento sarà quello di capire l'entità delle partite da recuperare”.

“II problema l'abbiamo soprattutto in Lombardia, preoccupa l'assenza di allenamento degli atleti: come e quando farli ripartire è un'incognita da non sottovalutare”. La peggiore delle eventualità è quella di una chiusura anticipata dei campionati, ciò significherebbe azzerare l'intera stagione 2019/20. “Troppe e tante le ipotesi che spuntano in questo momento, visto che non sappiamo quando si ripartirà. Dopo Pasqua capiremo come siamo messi e che evoluzione avremo, magari utilizzando anche il mese di giugno perché la gente che ha lavorato quest'anno va premiata. L'obiettivo è quello, dare una classifica finale a meno che dalla Federazione arrivi lo stop a promozioni e retrocessioni”. Questo il punto della situazione di Riccardo Bono, che, in passato, è stato un arbitro di primo livello.

 

Ipotesi non così remota anche se si sta lavorando per trovare una soluzione meritocratica premiando di conseguenza le società più virtuose, congelando la classifica all'ultima giornata giocata. Attendiamo evoluzioni della fumosa situazione.