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Tour positivo o negativo? I numeri ci dicono di un tour positivo, due vittorie su tre, una sconfitta contro l’Argentina, quarta potenza mondiale (4° ai mondiali, ora è scesa al 9° posto nel ranking), e due vittorie ottenute con chi nel ranking ti stava abbondantemente dietro, USA di 4 punti (20-24) e Canada di 2 (18-20). La partita migliore l’Italia l’ha fatta contro i Pumas mentre con gli Eagles e il Canada gli azzurri hanno espresso poco, soprattutto a livello di ritmo.
Non possiamo certo parlare di una svolta sotto la gestione O’Shea, la svolta o il cambiamento a livello di gioco non si è vista anche se il gruppo dei ragazzi si è detto più volte entusiasta, e questa è la cosa più importante ora, il bel gioco e risultati arriveranno prossimamente, si spera. A novembre ci aspettano 3 test importanti, due de quali quasi proibitivi contro All Blacks, Springboks. Conor O’Shea e Mike Catt dovranno lavorare ancora tanto, sia con i ragazzi che con Benetton e Zebre, i risultati della Nazionale passano anche da li, la presenza di Goosen e Guidi al tour è sicuramente un segnale positivo, la strada della collaborazione è senza dubbio quella giusta. Conor O’Shea da Federugby.it: “Avere Marius e Gianluca con noi è stato fantastico, ed è fondamentale che le nostre squadre di PRO12 diventino vincenti. Dobbiamo lavorare insieme”.

Parliamo dei giocatori, chi ha ben impressionato è Ornel Gega, il tallonatore della Benetton ha giocato bene, si sta guadagnando la fiducia dei compagni con l’atteggiamento da lavoratore che esprime, ovvero poche cose fatte bene. Le tre mete in due partite sono si il frutto del lavoro di squadra ma anche un giusto premio alla sua costanza.
Il tour ci ha anche consegnato ufficialmente 5 volti nuovi all’alto livello, ragazzi che hanno conquistato il loro primo cap: Max Mbandà, Sami Panico e Tommaso Castello, tre che giocavano in eccellenza fino a qualche settimana fa. Tommaso Boni e Sebastian Negri sono gli altri due giovani promettenti. 

Conor O’Shea si dice contento di questi 3 test da come leggiamo su Federugby.it: “E’ vero che in ogni partita abbiamo sbagliato molto, ma è stata un’esperienza fantastica, importante per il nostro futuro. Abbiamo visto molti ragazzi giovani e, soprattutto, creato un ambiente positivo, di cui i ragazzi sono felici di far parte. Ma sono consapevole che rimanga moltissimo da fare”.

“La squadra migliore, per me, è quella che sa reagire sotto pressione, nelle difficoltà. Prima di partire avevo detto di voler vedere giocatori mentalmente forti: posso dire che abbiamo questa capacità ed è l’indicazione più importante di questo tour. Abbiamo reagito alle marcature avversarie, a chiamate dell’arbitro dubbie, ai nostri errori. Il gruppo ha mostrato forza mentale”.

 

Foto Elena Barbini

Il programma e i risultati di tutti i test match di giugno