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Friulano come il suo mentore Alessandro Zanni, sarà Marco Lazzaroni (1,93 m x 110 kg) a tenere alto il nome del Friuli in Nazionale Maggiore e nel Benetton Rugby. Terza linea adattabile anche in seconda, Lazzaroni è tra i convocati del primo raduno post quarantena dell’Italrugby, raduno che è servito per riprendere confidenza con il gioco e con i compagni, per mettere a dura prova il livello di fitness sotto il sole di Parma e per migliorare l’intensità.

Il 25enne in forza al Benetton ci ha parlato di DNA, dell’identità che questa nuova Italia ha bisogno di trovare sotto al guida di Franco Smith.

 

Ecco le parole di Marco Lazzaroni al termine dell’ultimo allenamento azzurro presso la Cittadella del Rugby di Parma.

 

“Finalmente si torna un pò alla normalità, si torna a rivedere i compagni di squadra. Siamo qui per costruire, per mettere un altro mattone rispetto a quelli messi qualche mese fa e finire bene il 6 Nazioni” dice Lazzaroni a bordo campo.

 

Su cosa ha lavorato l’Italia? E’ stata dura con questo caldo?

“Oggi abbiamo fatto un buon lavoro sull’intensità, stiamo lavorando bene sotto l’aspetto fisico. E’ vero, il caldo incide sicuramente sull’allenamento ma anche in maniera positiva: ti mette in difficoltà   sia con il fisico ma anche di testa. Bisogna cercare di andare oltre.”

 

Dopo l’ultima partita con la Scozia giocata a Marzo è la prima volta che gli azzurri si ritrovano nonostante al raduno manchino gli italiani all’estero (Minozzi, Campagnaro, Polledri). Quali sono le sensazioni del gruppo?

“E’ fantastico, siamo un bel gruppo giovane e affiatato, d'altronde ci conosciamo da tanti anni. Fa piacere rivedere finalmente tutti.”

 

Il CT Franco Smith parla tanto di DNA, di identità. A cosa si riferisce?

“Essendo una squadra molto giovane, un nuovo gruppo, Franco ci spinge a essere un pò più arroganti, un pò più confidenti in noi stessi. Arroganti e presuntuosi ma in maniera positiva. Dobbiamo diventare una squadra che ha cuore, che non ha paura di giocare da dentro i 22 metri o di prendere scelte, sbagliate o giuste che siano. Dobbiamo dare sempre il 100%. Siamo contenti e ci sentiamo tutti molto dentro questa filosofia che sta portando Franco”.

 

I 28 convocati (+ 8 invitati) dell’Italia

Foto Alfio Guarise