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Tutto è iniziato con infortunio al ginocchio nel marzo 2019, nell’ultima partita del 6 Nazioni contro la Francia. Poi l’operazione e la corsa per riuscire a tornare in forma in tempo per la Rugby World Cup in Giappone. Ghiraldini viene convocato ma non è più la prima scelta, neanche la seconda, ed infatti avrebbe dovuto giocare solo contro gli All Blacks, una partita dal risultato scontato ma che avrebbe significato molto sia per Ghira che per Sergio Parisse. Il tifone che ha cancellato però l’ultima sfida con la Nuova Zelanda senza permettere al tallonatore padovano l’ultima apparizione a un mondiale. Infine l’ultima chance come Joker Medical a Bordeaux ma il covid ha bloccato tutto.

 

Non certo il momento migliore per terminare la carriera di Leo Ghiraldini, 36 anni a dicembre, lui che è il tallonatore con più presenze in Nazionale (105). Vederlo però scendere in campo 34 minuti con la Scozia pur non avendo giocato una partita da 20 mesi - ed essendo senza squadra - ha fatto storcere il naso agli addetti ai lavori ma non solo. Questo perché le alternative nel ruolo non mancano, Lucchesi è un ottimo prospetto così come Manfredi delle Zebre, sempre alle Zebre gioca Olly Fabiani. Inoltre è pronto all’esordio il prossimo neozelandese naturalizzato, il tallonatore del Benetton Hame Faiva.

 

“Nella mia carriera ho sempre cercato di trovare un equilibrio che non mi esaltasse nei momenti positivi e non mi buttasse giù nei momenti più difficili” racconta Ghira nella video intervista di Fir. “Non volevo tornare a giocare se non in condizioni ottimali”.

 

Leonardo Ghiraldini si racconta:

 

 

 

 

 

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