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A 27 anni, dopo 16 presenze in Nazionale da tallonatore e una Coppa del Mondo (2015 ndr), Andrea Manici dice definitivamente addio al rugby giocato. Le complicazioni post operatorie dopo l’infortunio al ginocchio riportato in Zebre - Ospreys del Dicembre 2016 hanno costretto il tallonatore parmigiano a una prematura chiusura di carriera a soli 27 anni (nato il 28 aprile 1990).

Sono 16 i caps raccolti da Manici tra il giugno 2013, nel suo debutto in azzurro a Nelspruit contro Samoa nel tour estivo di cinque anni fa, e l'ottobre 2015, quando l’Italia vinse contro la Romania a Exeter nell’ultima giornata della Rugby World Cup 2015. Con le Zebre, suo club attuale, 53 presenze e 3 mete in quattro stagioni. Cresciuto nell'Amatori Parma Manici ha vestito le maglie di Gran Parma (2009/2011) e Crociati (2011/12) prima di approdare nella lega Celtica con le Zebre (2012). 

“Andrea Manici si ritira dopo oltre 2 anni da un infortunio al legamento crociato anteriore della gamba destra, e dopo numerose complicazioni nel decorso post-operatorio per la ricostruzione del crociato nell'inverno del 2016, tali da impedirgli un regolare rientro sul campo nonostante il grande impegno profuso dall'atleta nel tentativo di completare con successo il percorso di recupero.” scrive Federugby.

“Non è facile lasciare così presto uno sport che mi ha dato moltissimo. Il rugby mi ha insegnato a non arrendermi, ma anche a capire quando è il momento di prendere la giusta decisione. Questo per me è quel momento. Dover lasciare il rugby, la franchigia della mia città e rinunciare per sempre alla maglia azzurra è molto duro, ma negli ultimi mesi ho dovuto scendere a patti con questa idea. Voglio ringraziare le Zebre Rugby Club e la Federazione Italiana Rugby per essermi stati vicino in questi ultimi, difficili anni e per non aver smesso di credere in me e in un mio possibile recupero. Soprattutto, voglio ringraziare la mia famiglia e mia moglie per avermi supportato giorno dopo giorno" ha dichiarato Andrea Manici.

Nel futuro di Manici non è sa escludere un coinvolgimento a livello tecnico di qualche squadra locale: “In questi due anni ho iniziato a riflettere sul dopo carriera, e mi piacerebbe poter mettere al servizio del movimento le esperienze che ho acquisito come giocatore, trasmettere le mie conoscenze ai più giovani, pensare comunque ad un futuro nel nostro sport”  conclude Manici.