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"Gli infortuni fanno parte del gioco. Non mi sono mai lamentato." (Waka Nathan)

“Gli avversari più duri che ho incontrato? Gli arbitri.” (Waka Nathan)

Mana è una parola maori che descrive il controllo, il potere, l’influenza ed il carisma di un individuo. Waka Nathan possedeva il Mana. Soprannominato la Pantera Nera, questo flanker eccezionale è stato un giocatore cardine della grande squadra All Black che ha messo a ferro e fuoco il pianeta ovale durante tutti gli anni ’60. Placcatore devastante, virile portatore di palla (oggi si direbbe ball-carrier) e fenomenale marcatore di mete, Nathan si può vantare di non avere mai assaggiato la sconfitta in nessuna dei 14 match internazionali da lui giocati con gli All Blacks ed è diventato famoso anche per i numerosi infortuni subiti nell’arco della sua carriera: la mascella fratturata in entrambi i tour della Gran Bretagna da lui intrapresi, il tendine di Achille lesionato, i legamenti di entrambe le ginocchia strappati, le dita rotte e una vertebra spostata.

Waka Joseph Nathan è nato l’8 luglio del 1940 a Auckland, nella numerosa famiglia di Samuel Taia Nathan e Irene Huakore Randall, che comprendeva dieci figli. Il ragazzo ha studiato presso la Mangere Central Primary School, nella quale ha iniziato a praticare il rugby, e poi alla Otahuhu College, dove ha fatto parte del primo XV nella stagione 1956-57, quella in cui la scuola ha vinto il campionato delle Auckland Secondary Schools. Otahuhu in quel periodo aveva una squadra fortissima, allenata dall’ex All Black Des Christian e includeva, oltre alla Pantera Nera, i futuri nazionali Mac Herewini, suo grande a amico, e Peter Murdoch.

Nel 1958 Waka è entrato a far parte del Otahuhu RFC. Alla sua prima partita, quando aveva ancora 17 anni, si è presentato senza scarpette, perché pensava che non avrebbe giocato. Se le è dovute far prestare, è entrato in campo e ha realizzato due mete.

Nathan ha esordito nel ruolo di flanker per la squadra di Auckland poco prima di compiere 19 anni, nel 1959, lo stesso anno in cui ha intrapreso il tour del Pacifico con i New Zealand Maori sotto la guida dei mentori Albie Pryor e Maunga Emery. I Maori quell’anno hanno giocato anche contro i British Lions e, nonostante la sconfitta per 6 a 12, sono stati l'unica squadra ad impedire ai britannici di segnare una meta durante quel tour. Waka è apparso nuovamente per i Maori All Blacks nella stagione 1960-61.

Giocare per la squadra neozelandese Maori ha dato a Nathan abbastanza fama per trovare anche un lavoro. Un giorno, infatti, quando si stava costruendo l'Aeroporto Internazionale di Auckland, un caposquadra lo ha chiamato dopo avere riconosciuto la sua faccia dal campo da rugby e gli ha chiesto se era in grado di guidare un bulldozer. Senza esitare il ragazzo ha detto di sì, anche se non sapeva nemmeno da che parte iniziare. Allora suo cugino lo ha fatto salire sul mezzo e gli ha insegnato a guidare il bestione su e giù per la nuova pista di atterraggio, finché è stato in grado di farlo da solo.

Un paio di anni più tardi, all’epoca dell’esordio con gli All Blacks, Nathan stava lavorando in un macello, dove macellava mucche, pecore e carcasse di suini. In seguito si è assicurato un lavoro in un birrificio.

Nathan è diventato presto un elemento chiave del team di Auckland che ha conquistato il record di difese del Ranfurly Shield dal 1959 al 1963, con 25 difese, segnando sette mete nei match in questione. Il flanker ha realizzato una doppietta nella vittoria per 26 a 11 contro North Auckland nel 1960, ha marcato la meta vincente nella sfida vinta per 5 a 3 contro Hawke's Bay nel 1961, ma la più famosa rimane quella drammatica all'ultimo minuto nel match che la sua provincia ha giocato contro Canterbury. Il calcio con cui l’estremo Mike Cormack ha convertito la marcatura ha permesso a Auckland di vincere 19 a 18 e mantenere in bacheca lo Shield.

Le performance di Nathan non sono passate inosservate e gli sono valse la chiamata da parte del coach Ron Bush in vista del tour degli All Blacks in Australia del 1962. Il 16 maggio il flanker ha esordito con la felce sul petto nell’incontro con il XV di Central-Western Districts, a Bathurst, dove ha realizzato due mete. Nathan è andato a segno anche una settimana più tardi a Brisbane contro il Queensland, mentre il 26 maggio, sempre a Brisbane, ha disputato il primo match ufficiale contro i Wallabies. Con lui in terza linea hanno giocato Kel Tremain e il numero 8 David Graham. Capitano era il leggendario Wilson Whineray, il quale ha guidato i neri alla vittoria con il punteggio di 20 a 6. Il 2 giugno il flanker ha superato due volte la linea proibita del Newcastle e poi, il 4 giugno era schierato sull’erba del Cricket Ground di Sydney per il secondo test match con l’Australia, di nuovo vinto dagli All Blacks per 14 a 5. Quel giorno Nathan ha realizzato un’altra meta: la sua prima in un incontro ufficiale. Dopo questo incontro il ragazzo maori ha giocato l’ultima partita del tour contro il XV di Victoria e ha realizzato ancora una doppietta. In totale, Waka ha disputato sei incontri su dieci, realizzando otto mete e uscendone sempre vincitore.

A fine agosto i Wallabies hanno ricambiato la visita e sono approdati nel paese della Lunga Nuvola Bianca, dove hanno disputato tre test match. Nathan è sceso in campo in tutti, ma stavolta non ha schiacciato l’ovale oltre la linea proibita in nessuno di essi. Per la cronaca, di questi tre test, due sono stati vinti dai padroni di casa mentre uno è terminato in pareggio.

Proprio nel 1962 Nathan è stato insignito della Tom French Cup, che premia il miglior giocatore Maori della stagione. È di quel periodo anche la nascita del suo famoso soprannome, The Black Panther, coniato dal giornalista T.P. McLean. In seguito i francesi si sarebbero rivolti a lui come Panthorie Noire.

All'inizio del 1963 Nathan ha giocato in due prove casalinghe contro l'Inghilterra, entrambe vinte dai neri di Neil McPhail, e poi, a fine anno, è stato selezionato per il tour del Regno Unito. Il terza linea ha realizzato due mete al XV delle London Counties, una alla squadra mista di Glasgow e Edimburgo e un’altra a Western Counties. Quindi, il 21 dicembre 1963, dopo che aveva saltato il test con l’Irlanda a Dublino, è sceso in campo contro il Galles di Ken Jones e Clive Rowlands. Gli uomini di McPhail hanno vinto 6 a 0 grazie ad un penalty di Don Clarke e ad un drop calciato dal apertura Bruce Watt. L’ultimo giorno dell’anno gli All Blacks hanno giocato con il Llanelli allo Stradey Park. La squadra ha vinto 22 a 8, Nathan ha segnato una meta, ma si è fratturato la mascella a causa di un colpo di Terry Price e non ha potuto giocare i test contro Inghilterra e Scozia. Al ragazzo di Auckland era stato detto che sarebbe rimasto lontano dai campi per sei mesi, ma era tornato nel giro di trentatré giorni perché il suo enorme appetito era limitato al cibo liquido. È rientrato giusto in tempo per affrontare la Francia B a Tolosa, dove ha marcato una meta, e poi per giocare contro Les Bleus a Colombes, l’8 febbraio 1964, con i neri che si sono imposti 12 a 3. Waka ha superato la linea proibita di South-West France quattro giorni più tardi e il 15 febbraio ha rifilato una doppietta ai Barbarians all’Arms Park di Cardiff.

Il tour si è chiuso con due partite giocate in Canada, dove La Pantera Nera ha schiacciato ancora due volte l’ovale sull’erba contro British Columbia. Nonostante l’infortunio, il maori ha segnato ben 11 mete, risultando così il terzo miglior rifinitore del tour dietro a Malcolm Dick (19) e Ralph Caulton (14).

Un infortunio al tendine d’Achille ha tenuto Nathan lontano dai campi per tutta la stagione 1964 e ha continuato a tormentarlo anche l'anno successivo, costringendolo a ritirarsi dalla squadra selezionata per il primo test contro gli Springboks del 1965, anche se poi è sceso in campo contro gli stessi a Wellington schierato con i New Zealand Maori: partita persa 3 a 9.

Nel 1966 la Pantera Nera ha giocato in un trial per New Zealand XV contro Rest of New Zealand all'Athletic Park. Questa è stata una partita davvero brutale. Il Numero 8 degli All Blacks Red Conway, uno che si era fatto amputare il dito per poter partecipare al tour del Sudafrica del 1960, era capitano del Rest of New Zealand e ha incaricato la sua squadra di "giocare duro". Il match è stato segnato da combattimenti e la squadra di Nathan ne era quasi spaventata. Il pilone del Rest Jack Hazlett è stato tra i più turbolenti, mentre il grande Colin Meads è finito KO per un colpo del promettente seconda linea Robert Meadows. Alla fine, due mete di Denis Panther e cinque piazzati da parte di Mick Williment hanno concesso ai New Zealand XV la vittoria per 26 a 17.

Tornato pienamente in forma, il terza linea è apparso in tutta la serie contro i British Lions del 1966. I neri, ora allenati da Fred Allen, hanno vinto quattro test su quattro e Nathan, dal canto suo, ha segnato una doppietta nel terzo test e un’altra nel quarto.

Su ordine del coach, l'attenzione della Pantera Nera in quegli incontri era rivolta principalmente verso David Watkins, il piccolo ma molto agile mediano d’apertura gallese dei Lions. Il flanker ha preso il proprio compito molto seriamente e ha terrorizzato il pericoloso avversario con un placcaggio che lo ha riportato indietro di dieci metri.

A fine anno il ragazzo si è guadagnato la sua seconda Tom French Cup.

Nel 1967, dopo avere disputato il test del Giubileo contro l'Australia a Wellington, Waka ha intrapreso il suo secondo tour in Gran Bretagna. Purtroppo, il ragazzo è stato colpito da un pugno del nazionale inglese Budge Rogers, che gli ha causato un'altra frattura alla mascella e ha giocato solo sei incontri, realizzando una meta al XV degli Scottish Districts. Essere ridotto ad un semplice spettatore era una tortura per Nathan. Mentre tifava nello stadio di Swansea, il Maori di Auckland ha urlato talmente forte che ha rotto nuovamente la mascella in via di guarigione.

Nathan non ha preso parte a nessuno dei i test match, ma è sceso in campo nel prestigioso finale di tour contro i Barbarians a Londra. La partita, vinta 11 a 6 dagli All Blacks, è stata l’ultima di Waka per la propria nazionale.

Il maori ha continuato ancora un paio di stagioni con il suo club, per poi ritirarsi definitivamente dal rugby giocato. Delle sue 14 gare Internazionali per gli All Blacks, la Pantera Nera non ne ha persa nessuna.

Preoccupato dal declino dello standard del rugby Maori, nel 1971 Nathan ha assunto il ruolo di allenatore dei New Zealand Maori. Nei sette anni in cui è rimasto in carica, dal 1971 al 1977, i Maori hanno vinto 19 partite su 27 e riportato molto orgoglio e rilevanza all'intero movimento.

Nel 1973 i New Zealand Maori hanno sconfitto due volte le Fiji in casa loro, grazie ai calci realizzati da Butch Pickrang. A inizio tour Nathan è stato avvicinato dal tecnico delle Fiji, Arthur Jennings, il quale gli ha chiesto alcune maglie di riserva adducendo al fatto che sarebbero servite per una lotteria. Il coach neozelandese le ha regalate felicemente, per poi scoprire che i Fijiani avevano riempito le maglie di paglia e le avevano sistemate in luoghi diversi sul campo di allenamento per provare le ruck.

A Samoa i Maori sono stati trattati ancora peggio. Ken Going è stato messo KO e a Billy Bush è stata negata una meta nettissima nella sfida persa 3 a 11. Ad un certo punto, poi, la folla ha invaso il campo e Butch Pickrang è stato inseguito per il terreno di gioco da alcune donne che lo volevano bastonare con la bandierina dell'angolo. Infine, l’autobus che portava la squadra in albergo è stato bersagliato da bottiglie di birra.

Nel 1977 i Maori hanno sfiorato l’impresa contro i British Lions all’Eden Park. Sid Going ha oltrepassato due volte la linea proibita e la squadra è passata in vantaggio 19 a 6. Poi, i Leoni si sono rimessi in sesto e con due marcature di Peter Squires si sono assicurati una vittoria per 22 a 19. Lo sforzo di Squires è stato erculeo; nell'atto di segnare la sua seconda meta ha danneggiato il bicipite femorale e ha perso il resto del tour.

Nathan è stato manager della squadra Maori che ha intrapreso il tour in Galles del 1982. L’ex flanker è stato anche presidente della RFU di Auckland nella stagione 2003-04. La Auckland RFU pre-season club cup è stata battezzata con il suo nome.

 

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