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"Gray era forte almeno quanto Colin Meads. Era il miglior avanti con cui abbia mai giocato." (Graham Thorne)

 

Un grande avanti: duro, vigoroso, implacabile, e molto intelligente." (T.P. McLean)

 

Ogni volta che si prova a stilare l’elenco del più grande XV All Black di ogni tempo, sembra che tutti siano d'accordo, specialmente tra i giocatori suoi contemporanei, che il migliore pilone destro è stato Ken Gray.

 

Contadino nella periferia nord-occidentale di Wellington, Gray è stato uno degli uomini fisicamente più forti ad avere indossato la maglietta nera con la felce argentata. Alto 1.88 metri per quasi 100 chili, Ken aveva iniziato la sua carriera come seconda linea e, quando è passato in prima linea, i puristi della mischia hanno dichiarato che lui era troppo alto per quel ruolo. Ma, oltre alla potenza, l’atleta del Wellington ha dimostrato di possedere anche notevoli abilità di skills e mobilità in gioco aperto. Uomo tranquillo fuori dal campo, Gray era una bestia dentro di esso, un giocatore dalle azioni eccezionali la cui sua reputazione, però, è stata intaccata da troppi atti di violenza. Tutte le sue qualità tecniche, unite alla reputazione di un giocatore contro il quale non era consigliabile prendersi delle libertà, hanno contribuito a garantire che Hoodeyes non fosse mai stato sconfitto da nessun avversario.

 

Kenneth Francis Grey è nato il 24 giugno 1938 a Porirua, località nella regione di Wellington, sull’Isola del Nord, dove per un certo periodo ha vissuto anche Jerry Collins. Gray ha frequentato il Wellington College, ma non è mai stato preso in considerazione per il primo XV della scuola. Così, il ragazzo ha imparato a maneggiare l’ovale giocando con il Paremata, club della periferia di Wellington, a metà degli anni '50.

 

Nel 1958 Gray ha fatto quattro apparizioni per Wellington B come seconda linea e l’anno seguente, una volta passato tra le fila del Petone, ha iniziato la sua lunga avventura nella prima squadra dell’Unione.

 

Il ragazzo di Porirua è diventato un pilone solo nel 1961 e durante le due stagioni successive è migliorato talmente tanto che la sua promozione negli All Blacks è diventata inevitabile. Così, nel 1961, Gray ha ottenuto il primo dei suoi nove trials con la nazionale nel 1961.

 

Nel 1963 Ken ha giocato la prima delle sue sei gare per North Island e alla fine di quella stagione ha preso parte con gli All Blacks al tour di Canada, Gran Bretagna e Francia.

 

Ken ha giocato in tutti e cinque i test match, in una front row composta, oltre che da lui, dal capitano Wilson Whineray e dal tallonatore del Canterbury Denis Young. Il pilone ha disputato anche quindici dei trentuno incontri non ufficiali, superando le linee proibite di Neath and Abevaron, North of Scotland e della nazionale francese a Colombes. Terry McLean ha giudicato il suo contributo paragonandolo a uomini di alto livello quali Wilson Whineray e Colin Meads

I Kiwis hanno sconfitto Irlanda, Galles, Inghilterra e Francia, e anche i Barbarians, ma hanno mancato lo slam a causa dello 0 a 0 di Murrayfield contro la Scozia. I ragazzi allenati da Neil McPhail hanno vinto anche tutti gli incontri infrasettimanali, tranne quello con il Newport al Rodney Parade, terminato 3 a 0 per i padroni di casa, dove Gray non ha giocato.

 

Nell’estate del 1964 Hoodeyes ha disputato tutte e tre le prove contro i Wallabies. Gli All Blacks hanno vinto il primo a Dunedin per 14 a 9 ed il successivo a Christchurch con il punteggio di 18 a 3, grazie anche ad una meta di Ken. Con la Bledisloe Cup ormai in bacheca, i padroni di casa hanno lasciato agli avversari l’incontro di Wellington.

 

L’anno successivo nel Paese della Lunga Nuvola Bianca sono approdati gli Springboks.

Fischiati per la loro politica razzista, e per il fatto che nel 1960 avevano dichiarato i giocatori maori non graditi sul loro territorio, i sudafricani sono stati puniti pesantemente anche sul terreno di gioco. Gray ha giocato tutte e quattro le prove, tre delle quali vinte dagli All Blacks, realizzando una meta nel quarto test match, quello che ha visto l’addio alla nazionale del leggendario capitano Wilson Whineray.

Ken, che dal 1964 aveva assunto il ruolo di capitano del Wellington, ha sconfitto gli Springboks anche con la maglia dell’Unione con lo storico risultato di 23 a 6.

 

Nel 1966 sulla panchina degli All Blacks si è seduto Fred Allen il quale, dopo il ritiro di Whineray, ha nominato capitano Brian Lochore, nonostante ci fossero in alternativa atleti più esperti quali Colin Meads, Kel Tremain e lo stesso Ken Gray. La prima sfida del nuovo allenatore è stata quella di affrontare i British & Irish Lions.

 

I Leoni erano arrivati in Nuova Zelanda forti delle vittorie nei due test match con l'Australia. Head Coach era John Robins e capitano lo scozzese nativo di Malta Mike Campbell-Lamerton.

Anche stavolta, Ken è stato schierato titolare nelle quattro sfide, tutte vinte dai neri, in un pack considerato tra i migliori nella storia del rugby neozelandese, comprendente gente del calibro di Kel Tremain, Bruce McLeod, Jack Hazlett, Colin e Stan Meads, Waka Nathan e Brian Lochore.

Come già accaduto l’anno precedente con gli Springboks, Gray ha condotto da capitano il Wellington ad una vittoria contro i Leoni, asfaltati con un sonoro 20 a 6.

 

Dopo una lunga serie di partite giocate senza sosta, la corsa di Gray è rallentata a causa di un susseguirsi d’infortuni nelle stagioni 1967 e 1968.

Nell’estate del 1967, a causa di un incidente al ginocchio, il ragazzo è stato costretto a saltare l’unica sfida andata in scena per la Bledisloe Cup, con la maglia numero 3 finita sulle spalle di Edward Hazlett. A fine anno c'erano dei dubbi anche sul fatto che il pilone avrebbe intrapreso il tour di Canada, Regno Unito e Francia. Gray è comunque partito, ha mancato il test con l'Inghilterra a Twickenham, ma ha recuperato per giocare contro Galles, Francia e Scozia.

Si è trattato di un tour trionfale per gli uomini allenati da Fred Allen, i quali hanno conseguito 16 vittorie su 17 partite e un pareggio contro il XV di East Wales. Oltre ai tre test match, Gray è sceso in campo in altri sette incontri contro selezioni locali e club, compreso quello con i Barbarians.

 

Nel giugno del 1968 Hoodeyes ha preso parte al tour degli All Blacks in Australia, conclusosi senza subire alcuna sconfitta. Gray ha disputato cinque partite, tra cui il primo dei due test match, e ha totalizzato tre marcature: una al New South Wales Country e una doppietta al XV dell’Australian Combined Services.

 

Un mese più tardi il pilone è sceso sul terreno di gioco per disputare due dei tre test match casalinghi contro la Francia, saltando il primo, dove è stato sostituito da Jazz Muller. Ancora una volta tutti gli incontri hanno visto i neozelandesi uscire vincenti.

 

Nel 1969 Gray era al suo meglio quando il nuovo coach, Ivan Vodanovich, lo ha fatto scendere in campo nelle due sfide interne contro il Galles, e nella prima di esse ha realizzato la sua meta internazionale numero 4. Così, anche se aveva già 31 anni, non c’era alcun motivo per dubitare che il contadino di Porirua sarebbe stato uno degli elementi chiave del tour in Sudafrica del 1970. Ken, però, ha scoperto proprio allora che la politica sudafricana dell'apartheid era aberrante e per tale motivo ha deciso di non partecipare. La sua carriera si è così chiusa dopo la stagione 1969, ma anche coloro che non sono d'accordo con la sua posizione, non hanno mai messo in dubbio le sue qualità di giocatore.

 

Per gli All Blacks, Gary ha disputato 50 sfide, 24 delle quali sono stati test match. Di questi 24 match internazionali, Ken è uscito sconfitto solamente in due occasioni.

 

Lo stesso anno Ken ha lasciato anche il Wellington, dopo avere accumulato qualcosa come 133 partite per l'Unione. Capitano dal 1964, Grey ha condotto i giallo-neri a vincere contro Springboks e Lions. Per suo dispiacere, è stato capitano nelle sconfitte di Ranfurly Shield contro Taranaki nel 1964-65 e contro Hawke's Bay nel 1967-69. Questo è sempre stato il più grande rammarico della sua carriera; un fallimento per il quale si è sempre preso la colpa.

 

Forse è stato a causa della tensione dovuta alle sue opinioni anti-apartheid che, una volta ritiratosi, Gray ha voluto limitare il proprio coinvolgimento nel rugby, pur mantenendo un interesse per il Petone ed il Centurions Club.

 

In seguito, Hoodeyes ha cominciato a mescolare la vita da agricoltore con una carriera nella politica locale. L’ex All Blacks ha lavorato per il Consiglio della Contea di Hutt, il Comune di Porirua, il Consiglio di Energia della Hutt Valley e per il Consiglio Regionale di Wellington. Non è un mistero che Gray aveva ambizioni per entrare nel Parlamento e l'ex All Black Earle Kirton, che lo conosceva bene, ha sempre pensato che aveva tutte le qualità per diventare Primo Ministro del Lavoro.

 

Nel 1990 Gray ha ricevuto dalle mani della regina Elisabetta l’Ordine dell’Impero Britannico. Due anni più tardi l’ex pilone è stato selezionato come candidato parlamentare del Partito laburista pe le elezioni del 1993 per Western Hutt, ma il 18 novembre 1992 Gray ha passato l’ovale a soli 54 anni a causa di un infarto improvviso.

 

Dal 1996 Il Petone Rugby Club commemora questo grande campione con la Ken Grey Academy, un centro di istruzione con l'obiettivo di sviluppare i ragazzi ai più alti livelli di successo nel rugby, istituito in un capannone di tranciatura ristrutturato vicino alla fattoria della famiglia Gray.

 

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