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Hernández è dotato di una lettura e di una visione di gioco che gli permettono di avere successo in cose che gli altri neppure cercano di fare." (Fabrice Landreau)

Rapido, forte, intelligente, capace di calciare con entrambi i piedi e di passare con entrambe le mani, Hernàndez è una gioia da guardare anche per un uomo di rugby come me che ha fatto il giro del mondo." (Nick Mallett)

El Mago, questo è il soprannome con il quale è conosciuto l'estremo, apertura e trequarti centro argentino Juan Martine Hernàndez, e il motivo è presto detto. Il ragazzo possiede una visione e comprensione di gioco fuori dal comune, è dotato di un calcio estremamente preciso con entrambi i piedi, soprattutto negli spazi dietro la difesa, è capace di funambolici passaggi sottomano e alla cieca, è veloce in attacco, solido in fase difensiva, impeccabile sotto le palle alte e ha nel drop una delle sue armi vincenti. Insomma, quello che sa fare con l'ovale, più che delle giocate sembrano vere e propri magie.

Hernàndez ha guadagnato 66 caps per la nazionale argentina, dal 2003 al 2016, realizzando 163 punti e ottenendo la nomination per il premio di Miglior Giocatore del Mondo nel 2007, l'anno in cui i suoi Pumas hanno raggiunto uno storico terzo posto al mondiale francese. A livello di club Juan ha vinto due volte il Top 14 con lo Stade Français e una Heineken Cup con il Tolone.


 

Juan Martìn Hernàndez è nato il 7 agosto 1982 a Buenos Aires in una famiglia di sportivi. Il padre Miguel è stato anch’egli giocatore di rugby e poi insegnante di educazione fisica. Sua sorella Maria de la Paz ha rappresentato la nazionale argentina di hockey su prato, vincendo la Coppa del Mondo del 2002 a Perth ed il bronzo olimpico ad Atene, mentre suo fratello Nicolas giocava ala nel Deportiva Francesa. Suo zio, invece, è quel Patricio Hernàndez che nella prima metà degli anni ‘80 ha militato come centrocampista nella nostra serie A di calcio tra le fila del Torino e poi nell’Ascoli.

Juan ha iniziato l’attività rugbistica con l'Asociación Deportiva Francesa, squadra della città di Del Viso, in provincia di Buenos Aires, nella quale ha militato anche Rodrigo Roncero. Il trequarti è rimasto con i rosso-blu sino al 2003, l'anno in cui ha firmato un contratto che lo ha portato a giocare in Francia, tra le fila dello Stade Français, diventando così professionista.


Nel 2002 Hernandez ha fatto parte per la nazionale argentina Seven e poi, dopo che avere giocato negli anni passati con l'Under19 e l'Under21, ha indossato la sua prima maglia dei Pumas in una partita non ufficiale contro l'Italia A.

L'anno successivo, esattamente il 27 aprile 2003, Juan ha ottenuto il suo primo cap internazionale con la nazionale alibi-celeste all'epoca allenata da Marcelo Loffreda. È stato in un incontro con il modesto Paraguay, allo Stadio Luis Franzini di Montevideo, nell’ambito del Campionato Sudamericano, che la squadra capitanata da Lucas Ostiglia ha vinto con il punteggio record di 144 a 0. I Pumas hanno oltrepassato la linea proibita ben 24 volte, una delle quali con Hernàndez, che era schierato estremo, e ben 9 con il trequarti centro Jose Nunez Piossek. Quel giorno Loffreda, oltre al numero 15, ha fatto esordire anche gente quale Patricio Albacete, Lucas Borges ed il futuro rodigino German Bustos.
Il successivo 3 maggio Hernàndez ha disputato anche la partita con l’Uruguay, vinta 32 a 0, quindi, a giugno, ha affrontato la Francia in due test casalinghi. Il primo di essi, vinto dai Pumas 10 a 6, ha visto il ragazzo entrare a gara iniziata per sostituire Felipe Contepomi come mediano d’apertura. Nel secondo, invece, Juan è tornato al vertice del triangolo allargato e ha contribuito alla vittoria dei suoi per 33 a 32 realizzando una meta. Con queste due vittorie l'Argentina ha conquistato la sua prima serie contro una delle principali nazioni di Ovalia.

Hernàndez ha schiacciato l’ovale oltre la linea di gesso anche il 28 giugno 2003, quando la nazionale capitanata da Gonzalo Longo Elia ha affrontato gli Springboks a Port Elisabeth perdendo per un solo punto (25 a 26).
Ad agosto la squadra ha conquistato a mani basse il Campionato Panamericano con Stati Uniti e Canada e poi, in autunno, è volata in Australia per partecipare alla Coppa del Mondo.

L’Argentina, schierata in un girone di ferro con padroni di casa e l’Irlanda, si è vista costretta a giocare quattro partite in una quindicina di giorni. Hernàndez, dal canto suo, è sceso in campo in tre occasioni, iniziando il 3 ottobre come sostituto di Felipe Contepomi all’apertura nella sfida contro l’Australia, perdendo 8 a 24. In seguito il ragazzo ha giocato da estremo con la Namibia e con la Romania, conseguendo due successi e realizzando una doppietta alle Querce. Juan è rimasto quindi escluso dalla sfida decisiva contro l'Irlanda, persa per 15 a 16. Questa sconfitta ha relegato gli albi-celeste al terzo posto nel girone, facendo mancare loro la qualificazione ai quarti di finale.

Terminato il mondiale, Juan si è trasferito in Francia per giocare la sua prima stagione con lo Stade Français. I parigini allenati da Nick Mallett vantavano già tra i propri ranghi altri campioni argentini quali Ignacio “Nani” Corleto e Agustín Pichot, oltre agli italiani Diego Dominguez e Mauro Bergamasco.
Nella sua partita d'esordio con la nuova divisa, in Heineken Cup contro i Leicester Tigers, Hernàndez ha marcato una meta grazie ad un passaggio di Pichot. I francesi hanno vinto con il punteggio di 26 a 15 e alla fine hanno chiuso il girone al primo posto, per poi inchinarsi nei quarti di finale contro il Munster al Thomond Park di Limerick.

Per quanto riguarda il suo primo campionato, invece, il trequarti argentino ha disputato sei partite della prima fase, dove lo Stade Français è arrivato quarto centrando la seconda fase soltanto grazie ad una migliore differenza punti rispetto l’Agen. Quindi, ha giocato altre sei partite della seconda fase e poi la semifinale contro il Bourgoin-Jallieu, segnando una meta che ha contribuito alla vittoria per 31 a 21.
La finale, andata in scena il 20 giugno 2004 allo Stade de France contro l’USA Perpignan, ha visto il XV di Mallett uscire vincente per 38 a 20; una vittoria targata Italia e Argentina, grazie alle mete di Ignacio Corleto e Mauro Bergamasco e 20 punti al piede di Diego Domínguez.

Nel mese di novembre Juan ha disputato tre match con la selezione albi-celeste, tra i quali spicca la vittoria di Marsiglia, la quarta consecutiva sui Bleus. Le altre sono state due sconfitte patite per mano dell'Irlanda a Lansdowne Road e degli gli Springboks a Buenos Aires.

Nella prima edizione del campionato a girone unico, quello datato 2004-05, Hernández ha disputato dieci partite agli ordini del nuovo allenatore Fabien Galthié, totalizzando 35 punti. Escluso da una parte della stagione a causa di una frattura del malleolo laterale spiroidale della caviglia sinistra, subita nell’ultima giornata di coppa contro il Gloucester, il trequarti ha fatto il suo ritorno il 25 maggio 2005, quando ha disputato nel ruolo di estremo la finale di Heineken Cup.
Il club con la maglia a fiori, dove nel frattempo si era accasato anche Rodrigo Roncero, aveva vinto il proprio girone perdendo solo la partita di Ravenhill con l'Ulster. Poi, si è sbarazzata facilmente del Newcastle ai quarti e del Biarritz in semifinale. L'ultimo atto, il derby con il Tolosa, è andato in scena a Murrayfield. Le due squadre hanno giocato alla pari per tutti gli 80 minuti, chiudendo il tempo regolamentare sul 12 a 12, con l'apertura David Skrela che ha realizzato tutti i punti per i suoi. Nei supplementari, però, ci ha pensato Frédéric Michalak con un penalty e un drop ha consegnare la vittoria ai rosso-neri dell'Alta Garonna.

Una settimana più tardi Hernández era assente nella semifinale di Top 14 in cui lo Stade si è preso la rivincita sullo stesso Tolosa vincendo 23 a 18, ma è sceso in campo come trequarti centro l'11 giugno 2005 per la finale contro il Biarritz, sostituito al 28° minuti da Mirco Bergamasco. La partita è stata vinta dal club basco per 37 a 34 dopo i tempi supplementari, grazie al piazzato del sorpasso calciato da Dimitri Yachvili al 102° minuto.



El Mago è rientrato tra i ranghi della nazionale nel novembre del 2005 per disputare tre gare: la sconfitta per 23 a 34 patita contro gli Springbokse i trionfi su Scozia (23 a 19) e Italia a Genova (39 a 22), giocando estremo le prime due e apertura contro gli Azzurri.

A livello di club, il ragazzo ha giocato cinque incontri di coppa, totalizzando un record personale di 40 punti, frutto di una meta, rifilata agli Ospreys, sei piazzati, un drop e sette trasformazioni. Di lui si ricorda in questa edizione il famoso placcaggio a Welford Road, con il quale ha buttato fuori dal campo, ad un passo dalla linea di meta, la gigantesca ala samoana dei Tigers Alesana Tuilagi.
In campionato, invece, Juan Martin ha messo in cantiere 83 punti in 19 partite, tra le quali la semifinale contro lo Stade Toulousain a Lione, dove questi ultimi si sono imposti per 12 a 9.

Nel mese di giugno del 2006 Hernàndez ha giocato tre test match casalinghi con la maglia numero 15 dei Pumas, sfociati in due vittorie con il Galles e una sconfitta per 19 a 25 contro gli All Blacks capitanati da Jerry Collins.

Durante i test match autunnali, il trequarti di Buenos Aires ha fatto parte del XV che ha realizzato la prima, e finora unica, vittoria dei Pumas a Twickenham. Quell’11 novembre 2006 è finita 25 a 18 a favore degli uomini di Loffreda. L’eroe del giorno è stato Federico Todeschini, autore di una gara strepitosa condita da 22 punti, con Felipe Contepomi ad aggiungerne altri 3 con un piazzato. La settimana seguente a cadere sotto i colpi degli albi-celeste è stata l’Italia, battuta a Roma per 16 a 23, mentre nell’ultima partita del tour l'Argentina si è arresa alla Francia in una partita persa 26 a 27, con Hernández autore di una meta al 72° minuto.

Nel 2006 il giornale francese L'Equipe ha eletto Juan miglior estremo del mondo. Poco dopo il ragazzo ha ricevuto anche il premio Leyendas giocatore argentino dell'anno.

Juan Martin ha preso parte a quattro delle sei sfide del girone di Heineken Cup della stagione 2006-07, segnando una meta nel pareggio con gli Ospreys. Il club parigino è arrivato in testa al proprio gruppo e si è trovato di fronte nei quarti di finale i Leicester Tigers, ai quali il campione argentino ha marcato un’altra meta. Lo Stade Français, però, si è piegato per 21 a 22.
Verso la fine della stagione il coach Fabien Galthié ha affidato a Hernández il ruolo di apertura in sei delle diciannove partite da lui disputate nel Top 14. Tra queste, c’è stata anche la semifinale con il Biarritz, vinta 18 a 6, dove il ragazzo, però, ha interpretato la sfida in modo deludente: scelte sbagliate nei tentativi di drop, nella gestione dell’ovale e soprattutto si è fatto sventolare in faccia dall'arbitro il cartellino giallo.
El Mago è stato schierato apertura anche nella finale del il 9 giugno 2007 contro il Clermont e ha realizzato 13 punti, frutto di tre piazzati e delle trasformazioni delle mete di Agustin Pichot (con il quale ha formato una mediana tutta argentina) e Radike Samo. Quest’ultima è stata realizzata a 2 minuti dal termine e ha consegnato ai parigini la vittoria per 23 a 18 e con essa il Bouclier de Brennus. Della squadra facevano parte anche i nostri Mauro Bergamasco e Sergio Parisse, mentre tra gli avversari giocavano Alessandro Troncon e Gonzalo Canale.

A settembre Hernàndez ha preso parte alla Coppa del Mondo 2007, dove anche Marcelo Loffreda ha preferito schierarlo apertura, spostando l’allora numero 10 titolare, Felipe Contepomi, al centro della backline.

I Pumas hanno aperto il mondiale il 7 settembre allo Stade de France. Di fronte c'era la Francia, squadra che ha ospitato il torneo e che era considerata tra le favorite per la vittoria finale. I sudamericani, dicevano gli esperti, avrebbero dovuto giocarsi il passaggio del turno con l’Irlanda. Invece, tra la sorpresa generale, gli uomini messi in campo da Loffreda hanno dominato fisicamente gli avversari, riuscendo a vincere 17 a 12, con una meta di Ignacio Corleto e dodici punti al piede realizzati da Felipe Contepomi. Juan Martin ha terrorizzato le linee arretrate francesi con i suoi calci chirurgici, nonostante due drop falliti. Il suo pari ruolo opposto era il compagno dello Stade Français David Skrela.
L'Argentina ha proseguito la sua marcia travolgendo la Georgia e la Namibia (con questi ultimi El Mago è rimasto a riposo a causa di un infortunio) totalizzando novantasei punti in due gare e subendone solo sei. Quindi, ha affrontato il XV del Trifoglio. Brian O’Driscoll e compagni sono caduti sotto i colpi dei sudamericani, perdendo la sfida 15 a 30. Juan, quel giorno, è entrato nel pantheon degli dei argentini centrando i pali con tre drop, calciati usando entrambi i piedi. Alla sua uscita dal terreno di gioco i tifosi argentini lo hanno salutato cantando: “Maradooo…Maradooo!!”. I Pumas hanno terminato la prima fase in cima al proprio girone.

Nei quarti di finale gli albi-celeste hanno trovato la Scozia, che aveva eliminato l’Italia nella pioggia di Saint-Étienne. Sull’erba di Parigi, però, Chris Paterson ha perso la sfida balistica con Felipe Contepomi: solo una trasformazione e un penalty per lo scozzese, contro i tre piazzati e la trasformazione della meta di Gonzalo Longo del rivale, mentre l’apertura dello Stade Français ha realizzato un altro drop-kick. È finita 19 a 13, con l’Argentina che ha assaggiato per la prima volta nella sua storia il sapore della semifinale.
Gli avversari da affrontare erano gli Springboks, gli unici, oltre a loro, ad essere ancora imbattuti. La gara è terminata con un secco 37 a 13 per gli africani che si sono così avviati alla conquista del loro secondo Webb Ellis Trophy.
Il risultato raggiunto dagli argentini era comunque prestigioso, ma la squadra aveva ancora fame e sapeva di poter ottenere di più. Nella finale di consolazione il XV di Loffreda ha ritrovato la Francia. Ai padroni di casa, sconfitti in semifinale dall’Inghilterra, non restava che vendicare l’umiliazione patita nella gara d’esordio per raddrizzare un mondiale deludente. Purtroppo per loro, si sono trovati di fronte un Felipe Contepomi che dire ispirato è poco. Il trequarti centro ha realizzato la sua prima doppietta con la maglia della nazionale e sul conto ci ha messo anche una trasformazione, un calcio di punizione e un placcaggio all'orco Sebastien Chabal, che vale quanto una meta. Il resto lo hanno fatto le marcature di Omar Hasan Jalil, Martín Aramburú e Ignacio Corleto, per un 34 a 10 che ha regalato ai Pumas la medaglia di bronzo e l'ingresso nella storia.

El Mago ha fatto parte dei cinque candidati per il titolo di Miglior Giocatore del Mondo, assieme al connazionale Felipe Contepomi, al francese Yannick Jauzion, al neozelandese Richie McCaw e al Sudafricano Bryan Habana. Il titolo, alla fine, è stato assegnato a quest’ultimo. Un mese dopo al trequarti argentino è stato conferito l’Oscar d’Or per la stagione 2006-2007 dal quotidiano Midi Olympique.

Alla fine del mondiale voci insistenti rivelavano l'interesse dei Leicester Tigers per Juan Martín. Il club inglese, anche se non aveva intenzione di riscattare i restanti due anni del contratto del giocatore, lo ha approcciato con argomenti interessanti: uno stipendio annuo di € 700.000 e la promessa di giocare apertura con l'arrivo sulla panchina di Marcelo Loffreda. Alla fine di ottobre, però, il presidente dello Stade, Max Guazzini, ha annunciato che Hernández sarebbe rimasto a Parigi.



È stato contro il Bayonne nel mese di novembre 2007 che Hernàndez è tornato al indossare la maglia dello Stade Français. Principalmente schierato nella posizione di apertura (11 partite delle 19 da lui disputate) l’argentino ha realizzato 227 punti durante il campionato, calciando in mezzo ai pali ben 23 drop. Il ragazzo ha messo a segno 8 dei 13 punti nella sconfitta per 13 a 31 in semifinale contro lo Stade Toulousain. In Heineken Cup, invece, Juan è stato coinvolto solo in due partite del girone, segnando un paio di piazzati.

Il 28 giugno 2008 Hernández ha centrato due calci di punizione nei primi 6 minuti della sfida persa 12 a 13 dai Pumas a Cordoba contro l'Italia; quella della famosa meta di Leonardo Ghiraldini a tempo scaduto trasformata da Andrea Marcato. In tale match il ragazzo ha subito la frattura del pollice. Operato in Argentina, ha iniziato la sua stagione 2008-2009 nel mese di settembre in una sfida di Top 14 contro il Perpignan.

Juan ha giocato 7 partite di campionato e un paio di Heineken Cup prima di ritrovare la camiseta numero 10 dei Pumas. La rivincita contro i francesi a Marsiglia si è conclusa con una sconfitta per 12 a 64. Sette giorni più tardi è stato nuovamente apertura del XV argentino che ha sconfitto l'Italia a Torino per 22 a 14, mettendo così fine alla serie di quattro sconfitte consecutive. Infortunatosi nel warm-up, Hernández non è potuto scendere in campo contro l’Irlanda la settimana seguente.

Alla fine del 2008 El Mago ha ricevuto per la seconda volta consecutiva l’Oscar d’Or da Midi Olympique.

Il trequarti dii Buenos Aires ha inanellato altri tre incontri nella fase a gironi di Heineken Cup, con lo Stade Français che è giunto secondo alle spalle dei Cardiff Blues non riuscendo così a qualificarsi. In campionato, invece, è sceso sul terreno di gioco in sedici occasioni, facendo registrare 79 punti totali. Il suo club, però, si è visto fermare di nuovo in semifinale, questa volta per mano dell’USA Perpignan allenato da Jacques Brunel, che ha vinto con il punteggio di 25 a 21. In quel periodo il primo calciatore della squadra parigina era Lionel Beauxis.

Nel mese di giugno 2009 Juan Martín ha disputato due test contro l'Inghilterra, segnando 15 punti nella sconfitta per 15 a 37 a Manchester e altri 14 a Salta, dove gli albi-celeste si sono rifatti vincendo con il risultato di 24 a 22. In entrambi i match il ragazzo ha infilato l’ovale nell’acca con un calcio di rimbalzo.

Dopo questa stagione è stato nuovamente annunciato l’addio di Hernàndez allo Stade Français. Numerosi club di Top 14 sono citati tra i contendenti: Bayonne, Racing, Tolone, ma, nel luglio del 2009 il ragazzo ha sorpresot tutti firmando sulla base di un anno con i sudafricani Natal Sharks.
Il trequarti ha fatto il suo debutto in Currie Cup il 7 agosto 2009 nella sfida contro i Leopards, realizzando 8 punti con il suo piede. In un successivo match, vinto 29 a 24 con i Blue Bulls, Juan ha segnato 24 punti, tra cui la sua prima meta nel Paese Arcobaleno, quattro penalties, un drop e due trasformazioni. Anche se è rimasto infortunato, ha voluto a tutti i costi restare in campo. La squadra allenata da John Plumtree ha perso poi in semifinale contro Free State Cheetas con il punteggio di 21 a 23; Hernández ha realizzato un drop al 42° minuto. Nella sua prima stagione di Currie Cup l’asso argentino ha giocato nove partite segnando 60 punti.

Proprio allora, però, un infortunio alla schiena ha costretto il trequarti a saltare le tre partite che l'Argentina ha disputato a novembre. All'inizio di gennaio 2010 i Sharks hanno annunciato che Juan Martín necessitava di un intervento chirurgico e che non avrebbe potuto essere presente per il Super 14. Dopo l'operazione, il ragazzo ha iniziato una riabilitazione che è durata tre mesi.

Nel maggio del 2010 Hernández ha reso pubblico di avere apposto la sua firma sul contratto stilato dal Racing Métro 92. È successo durante la terza giornata della seguente stagione di Top14, nell’incontro con il Tolone, che il Direttore Sportivo dei parigini, Pierre Berbizier, lo ha fatto esordire con la nuova maglia come sostituto. Anche la settimana successiva contro il Clermont è entrato in campo dalla panchina, mentre nella sfida con il Castres Olympique è finalmente stato schierato nel XV di partenza. L’argentino ha ringraziato realizzando quattro piazzati, una trasformazione e un drop a tempo scaduto, che ha permesso ai bianco-azzurri di ottenere il punto di bonus difensivo. La partita, per la cronaca, è terminata 31 a 25 a favore dei giallo-blu.

A causa di un altro infortunio Juan è rimasto assente durante la fase iniziale di Heineken Cup 2010-11 contro il Leinster, ma è sceso in campo nella sfida con i Saracens, disputando così il suo primo incontro europeo con il Racing. Per l’occasione ha segnato anche la sua prima meta. Hernàndez ha giocato poi le ultime tre partite del girone, sfociate in altrettante sconfitte: a Parigi con i Saracens, a Clermont e di nuovo a Parigi per mano del Leinster. In questo ultimo match il mediano d’apertura ha segnato 6 punti grazie ad un paio di punizioni.

Durante il Top 14, Juan, che ha giocato tutte le sue 14 partite sempre nel ruolo di apertura, ha realizzato una meta al Castres che ha assicurato la vittoria alla sua squadra. A quel punto, però, l'argentino è rimasto vittima di un strappo al legamento crociato anteriore nel match contro Bourgoin che lo ha tenuto lontano dai campi di gioco per sette mesi e ha messo in serio pericolo il proseguio della sua carriera. Nonostante i suoi sforzi per accelerare la riabilitazione, il nuovo coach dei Pumas, Santiago Phelan, non ha potuto selezionarlo per la Coppa del Mondo del 2011 in Nuova Zelanda.

El Mago ha fatto il suo ritorno su un campo di rugby alla settima giornata del Top 14 2011-12 contro il Bordeaux. Egli ha disputato 17 delle 27 partite della regular season, tutte come titolare, segnando una meta durante la partita contro il Lione, al quale ha anche rifilato tre penalties e due trasformazioni. Nel barrage contro Tolone, allo Stade Mayol, Juan ha segnato un calcio di punizione e poi, mentre gli avversari conducevano 14 a 13, un altro dei suoi calci ha colpito il palo. Il Tolone alla fine ha vinto 17 a 13 e si è qualificato per la semifinale. Nell’arco della stagione il trequarti di Buenos Aires ha totalizzato 35 punti.

In Heineken Cup, invece, le possibilità di qualificazione del Racing si sono ridotte a zero dopo tre sconfitte nelle prime tre giornate, due delle quali in casa: con Cardiff Blues, Edimburgo e London Irish. Poi, a seguito di una vittoria con questi ultimi a Londra, alla quinta giornata è arrivata una nuova sconfitta casalinga contro la squadra della capitale scozzese e, infine, un’altra a Cardiff. La valutazione personale di Hernández in questo disastroso torneo è stato di 9 punti.



Juan ha ritrovato la maglia albi-celeste della nazionale nell’agosto del 2012, quando l’Argentina è entrata per la prima volta nel Tri Nations, che da quel momento ha preso il nome di Rugby Championship. Il ragazzo ha disputato tutti e cinque gli incontri del torneo, totalizzando 9 punti, ma la squadra di Phelan, pagando l’inesperienza, ne è uscita sempre battuta.

Dopo avere disputato con il suo club due partite di top 14 nella stagione 2012-13, contro l’USA Perpignan e lo Stade Toulousain, e due di coppa dove ha affrontato Munster e Saracens, Hernàndez ha giocato per i Pumas nei test di novembre, iniziando con il 26 a 12 conseguito al Millenium Stadium, gara nella quale ha ritrovato il ruolo di estremo a causa dell’avvento all’apertura del nuovo fenomeno Nicolas Sanchez. Infortunatosi, Juan ha dovuto rinunciare alla seguente sfida con la Francia, per riapparire contro l'Irlanda: partita vinta per 46 a 24.
A quel punto, il trequarti ha giocato i successivi tre incontri di Heineken Cup, due vittorie contro Edimburgo e una sconfitta per mano dei Saracens, la quale ha influito negativamente sulla possibilità di qualificazione. Nonostante la sua assenza all'inizio della stagione a causa del Rugby Championship, Juan ha giocato 17 incontri di Top 14, con 11 punti segnati. Come in tutte le partite di campionato, il ragazzo è stato titolare anche nella sconfitta per 19 a 33 contro lo Stade Toulousain al barrage.

Verso la fine della stagione Hernàndez ha giocato una partita con i colori bianco-neri dei Barbarians contro l'Inghilterra, uno dei tre argentini presenti assieme a Juan Manuel Leguizamòn, il quale era capitano della squadra, e Tomás Cubelli. Juan ha marcato la seconda meta dei Baa-Baas, che si sono imposti con il punteggio di 39 a 29.

Nel 2013 El Mago ha avuto una nuova partecipazione al Rugby Championship nel ruolo di estremo. Durante la prima giornata, una pesante sconfitta contro gli Springboks a Soweto con il punteggio di 13 a 73, il trequarti è rimasto infortunato e ha mancato la successiva sfida a Mendoza con gli stessi avversari. Juan ha ritrovato il posto nelle altre quattro giornate, sfociate in altrettante sconfitte.

A causa di un muscolo della coscia strappato, Hernàndez è rimasto assente per i test match di novembre contro Inghilterra, Galles e Italia. Prima dell'infortunio, il ragazzo aveva giocato le sue prime partite della stagione con la maglia del Racing: la prima è stata una vittoria sul Clermont al primo turno di Heineken Cup, quindi un incontro di Top 14 contro lo Stade Français, la sua vecchia squadra. Nel mese di dicembre, una volta rientrato, è stato presente alle due sconfitte con gli Harlequins, prima a Nantes e poi in Inghilterra. Già eliminato, il club di Lorenzetti ha perso anche le ultime tre partite del girone. In campionato, l’argentino ha giocato un totale di 12 partite segnando 25 punti.

Nel luglio del 2014 Juan Martin ha deciso di rompere il contratto che lo legava al Racing Métro 92 per dedicarsi completamente alla propria nazionale. Con questa ha partecipato al Rugby Championship, schierato nel ruolo di primo centro. Estremo era Joaquin Tuculet e apertura Nicolas Sanchez. Dopo la sconfitta di misura nella prima partita contro gli Springboks a Salta (31 a 33), nella quale ha realizzato un drop, Hernàndez non ha più realizzato punti. C’è da segnalare, però, la prima vittoria degli albi-celeste nel torneo, un 21 a 17 conseguito a Mendoza contro i Wallabies grazie alle mete di Leonardo Senatore e Juan Imhoff, oltre ai punti al piede di Sanchez.

Con la partenza di James O'Connor per l'Australia e l’infortunio patito da Frédéric Michalak, il Rugby Club Toulonnais nel mese di settembre ha annunciato la firma di Juan Martín Hernández. Prima di entrare nel nuovo club, il trequarti di Buenos Aires ha disputato i test novembrini del 2014 con la nazionale. Dopo una sconfitta subita in Scozia, i Pumas hanno trionfato 20 a 18 a Genova, dove Juan ha giocato apertura e ha siglato 7 punti, e 18 a 13 contro la Francia, partita nella quale il fuoriclasse, tornato centro, ha calato nell’acca uno dei quattro drop argentini (gli altri tre sono opera di Nicolás Sánchez).

Hernàndez ha iniziato l’avventura nel Top 14 con il Tolone nel mese di gennaio, giocando un primo incontro come sostituto con il Montpellier. Egli è stato schierato per la prima volta nel XV titolare a Mayol, contro i suoi vecchi compagni del Racing Metrò 92. Giocando con il numero 10 sulle spalle il ragazzo ha gestito una grande partita, dimostrandosi decisivo sulla meta di Leigh Halfpenny. Juan, in seguito, ha disputato le partite contro Bayonne, Union Bordeaux Bègles, Lione, e Stade Toulousain.

Nel quarto di finale di Heineken Cup, quando il Tolone ha affrontato i London Wasps, Hernandez è stato costretto a rimanere in tribuna, in quanto Bernard Laporte gli ha preferito Michalak e Matt Giteau. L’argentino non è stato selezionato neppure per la semifinale contro il Leinster, ma, grazie all’infortunio alla mano di Maxime Mermoz, gli è stato offerto un posto fisso come trequarti centro per la finale contro il Clermont. Il 2 maggio 2015, a Twickenham, la squadra guidata da Laporte ha vinto la sua terza coppa consecutiva, imponendosi sui connazionali con il punteggio di 24 a 18 grazie alle mete di Mathieu Bastareaud e Drew Mitchell e ai palloni calciati tra i pali da Leigh Halfpenny.

Anche il successivo 5 giugno Hernàndez è stato inserito al centro per disputare la semifinale di campionato contro lo Stade Français ma, nonostante un suo calcio lungo la touchline abbia consentito a Drew Mitchell di marcaree la prima meta del match, è stato sostituito a metà gara da Maxime Mermoz. Alla fine Les Rouge et Noir sono usciti sconfitti per 16 a 33.



L’8 agosto 2015 Hernández ha disputato contro gli Springboks a Durban la sua unica partita del Rugby Championship di quella stagione. È stata la giornata in cui l’Argentina ha creato grande scompiglio vincendo in terra sudafricana. La squadra di Daniel Hourcade si è imposta con il risultato di 37 a 25, superando quattro volte la linea proibita: con Marcelo Bosh al 1° minuto di gioco alla quale è seguita una tripletta di Juan Imhoff. El Mago ha realizzato 11 punti, frutto delle quattro trasformazioni e di un penalty, mentre Bosh ha messo nell’acca anche un piazzato e un drop.

A settembre il trequarti ha preso parte alla Coppa del Mondo in Inghilterra.

L’Argentina ha iniziato il torneo iridato perdendo a Wembley contro gli All Blacks per 16 a 26. Cinque giorni dopo, a Gloucester, è stata battuta la Georgia con il punteggio di 54 a 9. Dopo avere riposato nella sfida vinta con Tonga, Juan è sceso in campo a Leicester contro la Namibia, spostandosi da trequarti centro all’apertura. La partita è stata vinta dai Pumas 64 a 19 e lui ha marcato una meta.
Arrivata seconda nel girone alle spalle della Nuova Zelanda, il 18 ottobre la squadra sudamericana ha affrontato nei quarti di finale l’Irlanda al Millenium Stadium. Tornato a schierarsi centro, El Mago ha aiutato i suoi a vincere la sfida 43 a 20 e a raggiungere per la seconda volta la semifinale mondiale.
Il 25 ottobre a Twickenham i ragazzi di Hourcade si sono giocati l’ingresso in finale contro i Wallabies. Nicolas Sanchez ha realizzato cinque piazzati, mettendo sul tabellone tutti i punti della sua squadra, ma l’Australia ha oltrepassato quattro volte la linea di mete: con Rob Simmons già al secondo minuto, e poi con una hat trick di Adam Ashley-Cooper. Alla fine è finita 29 a 15 per gli oceanici e ai Pumas è rimasta da disputare nuovamente la finale di consolazione. Tenutasi il 30 ottobre all’Olympic Stadium di Londra contro gli Springboks, la sfida, alla quale Hernández non ha preso parte, ha visto gli africani uscire vincenti per 24 a13 e conquistare la medaglia di bronzo.

Nel 2016 la federazione argentina ha presentato una propria franchigia ai nastri di partenza del massimo campionato di club dell'Emisfero Sud, il Super Rugby SANZAR. Si tratta dei Jaguares, squadra dalle maglie arancio e oro che disputa le partite casalinghe nello stadio José Amalfitani di Buenos Aires. Juan Martin Hernández, così come la maggior parte dei Pumas, ne è entrato a far parte.
Nella sua prima stagione i Jaguares hanno ottenuto quattro vittorie, tra cui quella alla prima giornata in casa dei Cheetahs, il 26 febbraio, con il punteggio di 34 a 33.

La stagione internazionale 2016 di El Mago, invece, è iniziata l’11 giugno a Santa Fè, quando i Pumas hanno sconfitto l’Italia di Jacques Brunel per 30 a 24. Una settimana più tardi è stata la Francia a cadere sotto i colpi degli albi-celeste, usciti vincenti dall’ Estadio Monumental José Fierro di Tucumán per 30 a 19. Hernàndez, a causa di un infortunio, è stato sostituito al 21° minuto da Santiago González Iglesias e non ha preso parte al secondo test con i Bleus, che ha visto questi ultimi ottenere la rivincita con un secco 27 a 0.

In agosto il ragazzo è sceso in campo in tre partite di Rugby Championship: una con gli All Blacks e le due con gli Springboks, tra cui la vittoria di Salta contro questi ultimi. La partita è terminata 26 a 24 grazie al piazzato con cui Santiago González Iglesias ha centrato i pali a tre minuti dal termine. Hernández, che è stato sostituito al 65° minuto da Javier Ortega Desio, ha messo sul tabellone 5 punti, frutto di un penalty e della trasformazione della meta di Juan Manuel Leguizamòn a inizio ripresa.
Purtroppo, a causa di una lesione al menisco, El Mago è stato costretto ad una assenza forzata di un mese e ha saltato le rimanenti sfide del torneo.

A novembre Juan ha disputato con la propria nazionale tre test match internazionali nel Regno Unito. Nell’ordine, i Pumas hanno affrontato e perso con il Galles, dove Hernàndez ha marcato la sua meta numero 8, la Scozia e l’Inghilterra. La sfida con il XV della Rosa a Twickenham, nella quale ha giocato apertura e realizzato 4 punti, è ad oggi l’ultima del fuoriclasse di Buenos Aires con la camiseta albi-celeste.

Il 2017 è cominciato male per Hernández, il quale, dopo uno scontro in allenamento con il suo compagno dei Jaguares Juan Cruz Guillemain, ha subito una frattura in faccia: ha potuto comunque allenarsi, ma senza possibilità di contatto per almeno un mese. L’asso argentino dovrebbe essere pronto per l’inizio del campionato di Super Rugby a fine febbraio.

 

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