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Nelle corse di quel tipo, non importa quanto lunghe siano, non c'è tempo per pensare o provare nulla. Si tenta solo di correre sempre più veloce. Si mira alla linea e si va in meta.” (Ignacio Corleto)

Il rugby è rispetto, amicizia, cameratismo, lealtà e superamento delle sconfitte." (Ignacio Corleto)

Non si possono dimenticare quei passi da levriero allo Stade de France. La corsa elettrizzante verso la meta francese nella partita inaugurale dei Mondiali del 2007, la gioia di quel giocatore con la maglia a strisce orizzontali bianche e azzurre ed il silenzio sepolcrale dei francesi. Sono immagini che rimarranno eternamente impresse nella memoria dei tifosi argentini e degli amanti del rugby di tutto il mondo. Il giocatore in questione è Ignacio Corleto, estremo dei Pumas. Ci sono stati altri grandi successi nella sua carriera, ma quel giorno lui, insieme al resto della migliore squadra argentina di sempre, ha cambiato la storia.

Ignacio Miguel Corleto, detto Nani, è nato a Buenos Aires il 21 giugno 1978. Assieme a due dei suoi tre fratelli, Federico e Nicolás, Ignacio ha avuto il piacere di giocare nel Club Universitario de Buenos Aires, conosciuto anche come CUBA, club della capitale argentina con il quale ha debuttato in prima squadra nel 1996. Con l’altro hermano, Juan Pablo, ha invece condiviso altre cose al di fuori dal rugby.

Abile in difesa e, soprattutto, letale in fase offensiva grazie all’innata velocità, Nani ha attirato subito le attenzioni dei selezionatori della nazionale argentina. Dopo avere fatto parte della squadra Under-18 nel 1996 e Under-21 l’anno seguente, il 15 settembre 1998, a vent’anni compiuti da poco, Corleto ha esordito contro il Giappone al Prince Chichibu Memorial Stadium di Tokyo. Gli allenatori dei Pumas, José Luis Imhoff e Alex Willye quel giorno hanno messo in campo una squadra con ben dieci esordienti, tra i quali il pilone Rodrigo Roncero, mentre il capitano era Mario Ledesma. I Pumas hanno perso con il punteggio di 29 a 44, nonostante le tre mete realizzate, tra le quali la prima in carriera di Corleto, che ha giocato trequarti ala (estremo era Bernardo Stortoni, anch’egli al primo cap).

A novembre gli albi-celeste hanno affrontato il Galles e la Francia, perdendo in entrambi i match. Corleto era schierato di nuovo ala, mentre con la maglia numero 11 ha giocato Manuel Contepomi.

Il 23 agosto 1999 Ignacio ha disputato la sua prima partita internazionale da estremo, quando è entrato in campo per sostituire Manuel Contepomi nella sfida contro l’Irlanda a Lansdowne Road. Poi, a ottobre dello stesso anno, ha preso parte alla sua prima Coppa del Mondo, che si è disputata in Galles.

Durante la prima fase il ragazzo non ha giocato contro Galles e Samoa, ma ha affrontato solamente il Giappone, vincendo per 33 a 12. Da quel punto Corleto è sempre stato incluso nel XV iniziale.

I sudamericani allenati da Alex Willye sono arrivati terzi nel proprio girone, alle spalle dei padroni di casa del Galles e a pari merito con Samoa, ma con una migliore differenza punti rispetto a questi ultimi.

Ai quarti di finale sono approdate le squadre prime classificate dei cinque gironi. Le restanti tre dovevano uscire da uno spareggio tra le seconde e la migliore terza, che era l’Argentina. Sull’erba dello Stade Bollaert-Delelis, a Lens, i Pumas hanno affrontato la favorita Irlanda di Keith Wood. A sorpresa, Corleto e compagni hanno vinto la sfida 28 a 24, con la meta di Diego Albanese e i punti al piede di Gonzalo Quesada. Per la prima volta nella storia della Coppa del Mondo l’Argentina è approdata ai quarti di finale.

Purtroppo per loro, gli albi-celeste hanno incontrato la compagine più in forma del momento, la Francia, che sarebbe arrivata sino alla finale lasciando sulla strada un cadavere illustre come la Nuova Zelanda. A Dublino è finita 47 a 26 per i transalpini, i quali hanno varcato la linea proibita cinque volte, contro le due dei Pumas: una meta l'ha segnata il capitano Lisandro Arbizu e l'altra Agustin Pichot.

Corleto ha iniziato la stagione internazionale del nuovo millennio a giugno marcando due mete: una all’Irlanda, al Ferrocaril Oeste di Buenos Aires, partita che i Pumas hanno vinto con il punteggio di 34 a 23, e l’altra ai Wallabies a Canberra, dove i padroni di casa si sono imposti per 32 a 25.

A novembre, la squadra bianco-azzurra ha prima perso in casa con gli Springboks e poi ha subito un umiliante 0 a 19 a Twickenham contro l’Inghilterra di Martin Johnson, un match in cui Ignacio è tornato momentaneamente a rindossare la maglia numero 11 per lasciare spazio come estremo a Felipe Contepomi.

Il 2000 è anche l’anno nel quale Corleto si è traferito in Europa per giocare con il Racing Club de Narbonne, assieme ai suoi compagni di nazionale Mario Ledesma e Gonzalo Quesada, diventando in quel modo professionista.

Durante la sua prima stagione in Francia la squadra nero-arancio ha raggiunto la finale di Challenge Cup. Arrivato primo nel proprio girone, che comprendeva anche Viadana (squadra alla quale Corleto ha rifilato una hat trick) il Narbonne ha superato il Perpignan ai quarti e l’Agen in semifinale. Il 20 maggio 2001, a Reading, è andata in scena la finale contro gli Harlequins. Le due squadre si sono scontrate a viso aperto, con il punteggio che ha continuato a cambiare ora a favore di una e ora dell’altra. Corleto ha oltrepassato la linea bianca al 30° minuto, quando gli inglesi erano avanti 13 a 9, portando così i suoi in vantaggio. A cinque minuti dalla fine, con i ‘Quins che avevano sette punti in più deif rancesi, Ledesma è riuscito ad andare oltre e, grazie alla trasformazione di Quesada, le due squadre si sono ritrovate sul 26 pari. Sono serviti i tempi supplementari per sancire il vincitore e alla fine sono stati i londinesi ha vincere la sfida 42 a 33, grazie soprattutto a Paul Burke, autore di nove piazzati.

Prima della finale, tra il 26 ed il 28 gennaio, Nani aveva preso parte alla Coppa del Mondo di Seven che si è svolta proprio in Argentina, aiutando la sua squadra a raggiungere la semifinale, poi persa contro la Nuova Zelanda.

A causa dei suoi impegni di club il ragazzo di Buenos Aires non ha potuto prendere parte al tour estivo dell’Argentina in Nuova Zelanda, ma era in rosa per il viaggio autunnale in Europa, dove gli uomini del nuovo coach Marcelo Loffreda hanno sconfitto il Galles 30 a 16 e la Scozia 25 a 16, gara quest’ultima in cui Corleto ha varcato la linea proibita.

L’anno si è chiuso con la partita del primo di dicembre contro gli All Blacks di Anton Oliver nello stadio del River Plate a Buenos Aires, dove i Pumas hanno perso per soli quattro punti di scarto.

Nell’estate del 2002 nella capitale argentina sono approdate le nazionali di Francia e d'Inghilterra. I Pumas hanno sconfitto la prima 28 a 27, con quindici punti di Felipe Contepomi, mentre contro i sudditi dei Windsor hanno subito un perentorio 18 a 26.

Il 29 giugno dello stesso anno gli albi-celeste, con Agustin Pichot capitano, hanno perso con la nazionale sudafricana a Spring per 29 a 49, mentre il 2 novembre sono stati sconfitti in casa dai Wallabies con il risultato di 17 a 6. Il 16 novembre l'Argentina ha asfaltato l'Italia 36 a 6 allo Stadio Flaminio di Roma, varcando la linea di meta cinque volte, una delle quali con il loro estremo. Quindi, la squadra di Loffreda è stata sconfitta per 7 a 16 a Dublino.

In quella stagione Nani si è trasferito allo Stade Français allenato da Nick Mallett, dove militava il nostro Diego Dominguez. Già al suo primo anno con il club parigino, Ignacio ha conquistato il Bouclier de Brennus. Il 7 giugno 2003 lo Stade ha affrontato in finale lo Stade Toulousain, dopo che si era sbarazzata in semifinale del Biarritz Olympique. Corleto ha realizzato una meta, così come ha fatto il suo compagno Fabien Galthié, e Dominguez le ha trasformate entrambe. L’apertura azzurra ha anche centrato l’acca con cinque piazzati e la partita è terminata 32 a 18. Poco prima della finale Ignacio aveva perso la madre.

Una settimana dopo la finale di Parigi Ignacio era già a Buenos Aires dove è sceso in campo per disputare il primo dei due test match con la Francia, entrambi sfociati vittoria. L'Argentina ha così conquistato la sua prima serie contro una delle principali nazioni di Ovalia.

Ad agosto il ragazzo è sceso in campo come trequarti ala contro le Fiji a Cordoba, lasciando il ruolo di estremo a Bernardo Stortoni. Quindi, ad agosto, tornato ad indossare la maglia numero 15, Corleto ha realizzato una meta agli Stati Uniti e una doppietta all’Uruguay, nell’ambito della Pan-American Cup.

Poi, in autunno, il ragazzo è volato in Australia per partecipare alla Coppa del Mondo.

L’Argentina, schierata in un girone di ferro con padroni di casa e l’Irlanda, si è vista costretta a giocare quattro partitenel giro di una quindicina di giorni. Corleto, dal canto suo, è sceso in campo in due occasioni. La prima il 10 ottobre a Sydney, nella sfida contro l’Australia, dove ha realizzato l’unica meta della squadra sudamericana, uscita sconfitta per 8 a 24. L’altra partita disputata dal trequarti dello Stade Français è arrivata due settimane dopo ad Adelaide, con l’Irlanda, dopo che nelle gare con Namibia e Romania come estremo aveva giocato il talentuoso Juan Martin Hernandez. La partita con i verdi era decisiva per il passaggio del turno, ma gli uomini di Marcelo Loffreda hanno perso per un solo punto: 15 a 16. Ignacio, in questa gara, ha realizzato il suo primo e unico drop internazionale. La sconfitta ha relegato gli albi-celeste al terzo posto nel girone, facendo mancare loro la qualificazione ai quarti di finale.

Nella stagione 2003-2004 lo Stade Français ha bissato il successo dell’anno precedente. Il club della capitale francese, che aveva visto l’arrivo di altri argentini quali Juan Martin Hernadez e Mario Ledesma, e anche di Mauro Bergamasco, è arrivato quarto in campionato centrando la seconda fase soltanto grazie ad una migliore differenza punti rispetto l’Agen. Quindi, dopo essere arrivato primo nel girone della seconda fase, lo Stade ha battuto il Bourgoin-Jallieu in semifinale con il punteggio di 31 a 21.

La finale, andata in scena il 20 giugno 2004 allo Stade de France contro l’USA Perpignan, ha visto il XV di Nick Mallett imporsi per 38 a 20. Ignacio Corleto è andato a schiacciare di nuovo oltre la linea proibita come già nella finale precedente. L’altra marcatura dei parigini è stata realizzata da Mauro Bergamasco, mentre Diego Dominguez ha messo sul tabellone 20 punti grazie al suo piede.

Quell’anno la squadra di Mallett è arrivata sino ai quarti di finale di Heineken Cup, dov’è stata eliminata dal Munster. L’estremo ha disputato tutte e sette le partite del torneo marcando due mete: una ai Newport Gwent Dragons e l’altra proprio al Munster.

Nella prima edizione del campionato a girone unico, quello datato 2004-05, a causa di infortuni Corleto ha disputato solo otto partite agli ordini del nuovo allenatore Fabien Galthié, realizzando sei mete. Purtroppo, il ragazzo non è mai sceso in campo in Heineken Cup (con la squadra in maglia a fiori, dove nel frattempo si era accasato anche Rodrigo Roncero, che ha perso al finale contro il Tolosa) e ha mancato tutta la fase finale del campionato, compresa la finale persa dai parigini con il Biarritz.

Anche la stagione successiva ha visto un Corleto afflitto da infortuni che è riuscito a disputare solo nove match di campionato e quattro di Heineken Cup, con un totale di tre mete marcate.

Tutti questi infortuni hanno influito anche sulla presenza di Corleto in nazionale. Il ragazzo, infatti, ha ritrovato la maglia albi-celeste esattamente tre anni dopo la partita con l’Irlanda al mondiale australiano. Il 18 novembre 2006 ha giocato come trequarti ala sull’erba del Flaminio, dove i Pumas hanno sconfitto l’Italia di Marco Bortolami per 23 a 16. Una settimana più tardi Ignacio ha giocato allo Stade de France, sempre schierato all’ala, perdendo con il punteggio di 26 a 27. In quei giorni l’estremo dell’Argentina era Juan Martin Hernandez.

El Nani ha preso parte a cinque sfide di Heineken Cup della stagione 2006-07, segnando una meta al Calvisano. Il club parigino è arrivato in testa al proprio gruppo e si è trovato di fronte nei quarti di finale i Leicester Tigers, con i quali lo Stade Français si è piegato per 21 a 22.

In campionato, invece, l’argentino ha disputato 14 match. Il suo club ha conquistato ancora il Bouclier de Brennus, ma lui non è riuscito a prendere parte alla semifinale e neppure alla finale del il 9 giugno 2007, vinta contro il Clermont. Della squadra facevano parte quattro argentini, Hernandez, Pichot, Ledesma e Roncero, e i nostri Mauro Bergamasco e Sergio Parisse, mentre tra gli avversari giocavano Alessandro Troncon e Gonzalo Canale.

Il 18 agosto, sempre del 2007, Corleto ha realizzato due mete al Millenium Stadium nella gara in preparazione al mondiale persa 20 a 27 con il Galles. Poi, il 7 settembre, ha esordito nella sua terza Coppa del Mondo. Loffreda per il torneo ha deciso di tornare a schierarlo con la maglia numero 15 e posizionare El Mago Hernandez all’apertura, spostando a sua volta l’allora numero 10 titolare Felipe Contepomi al centro della backline. Ignacio ha giocato tutte e sette le sfide in cui è stata impegnata la sua nazionale.

I Pumas hanno aperto il mondiale il 7 settembre allo Stade de France. Di fronte c'era la Francia, squadra che ha ospitato il torneo e che era considerata tra le favorite per la vittoria finale. I sudamericani, dicevano gli esperti, avrebbero dovuto giocarsi il passaggio del turno con l’Irlanda. Invece, tra la sorpresa generale, gli uomini messi in campo da Loffreda hanno dominato fisicamente gli avversari riuscendo a vincere 17 a 12. Corleto ha realizzato l’unica meta della partita. Al 27° minuto la svolta del match. Il trequarti ala argentino Horacio Agulla ha intercettato un passaggio sbagliato di Remy Martin, ha corso qualche metro e poi, quando un avversario gli si è attaccato alle caviglie, ha effettuato un off-load per Manuel Contepomi. Compiuti tre passi, il trequarti centro ha passato a El Nani, che correva alla sua destra veloce come una freccia scoccata dall’arco. L’estremo ha piegato leggermente a destra ed è volato sino alla linea bianca, oltre la quale ha schiacciato l’ovale, a metà strada tra la bandierina ed il palo dell’acca, con l’ala francese Christophe Dominici ad arrancare alle sue spalle senza possibilità di raggiungerlo. È stata questa l’unica dell’incontro, quella che ha regalato ai Pumas la consapevolezza di essere una grande squadra. A quei cinque punti ne vanno aggiunti altri dodici realizzati al piede da Felipe Contepomi.

L'Argentina ha proseguito la sua marcia travolgendo la Georgia e la Namibia (con questi ultimi Ignacio ha oltrepassato di nuovo la linea bianca) totalizzando novantasei punti in due gare e subendone solo sei. Quindi, ha affrontato il XV del Trifoglio e anche Brian O’Driscoll e compagni sono caduti sotto i colpi dei sudamericani, perdendo la sfida 15 a 30. Hernandez, quel giorno, è entrato nel pantheon degli dei argentini centrando i pali con tre drop, calciati usando entrambi i piedi.

Nei quarti di finale gli albi-celeste hanno trovato la Scozia, che aveva eliminato l’Italia nella pioggia di Saint-Étienne. Sull’erba di Parigi, però, Chris Paterson ha perso la sfida balistica con Felipe Contepomi: solo una trasformazione e un penalty per lo scozzese, contro i tre piazzati e la trasformazione della meta di Gonzalo Longo del rivale, mentre l’apertura dello Stade Français ha realizzato un altro drop-kick. È finita 19 a 13, con l’Argentina che ha assaggiato per la prima volta nella sua storia il sapore della semifinale.

Gli avversari da affrontare erano gli Springboks, gli unici, oltre a loro, ad essere ancora imbattuti. La gara è terminata con un secco 37 a 13 per gli africani che si sono così avviati così alla conquista del loro secondo Webb Ellis Trophy.

Il risultato raggiunto dagli argentini era prestigioso, ma la squadra aveva ancora fame e sapeva di poter ottenere di più. Nella finale di consolazione, giocata il 19 ottobre al Parco dei Principi, il XV di Loffreda ha ritrovato la Francia. Ai padroni di casa, sconfitti in semifinale dall’Inghilterra, non restava che vendicare l’umiliazione patita nella gara d’esordio per raddrizzare un mondiale deludente. Purtroppo per loro, si sono trovati di fronte un Felipe Contepomi che dire ispirato è poco. Il trequarti centro ha realizzato la sua prima doppietta con la maglia della nazionale e sul conto ci ha messo anche una trasformazione, un calcio di punizione e un placcaggio all'orco Sebastien Chabal, che vale quanto una meta. Il resto lo hanno fatto le marcature di Omar Hasan Jalil, Martín Aramburú e, così come nella gara d’esordio, di Ignacio Corleto, per un 34 a 10 che ha regalato ai Pumas la medaglia di bronzo e l'ingresso nella storia.

Per Nani questa è stata l’ultima partita con la maglia della nazionale argentina. In totale l’estremo ha guadagnato 37 presenze e realizzato 14 mete ed un drop.

Nel Top 14 2007-2008 Corleto ha giocato quindici incontri e altri quattro in Heineken Cup, realizzando due mete, entrambe in coppa, al Bristol e agli Harlequins. Poi, il 22 giugno 2008, nelle semifinali del campionato francese contro Tolosa, Ignacio si è lesionato il bicipite destro. Allo stesso tempo è scaduto il suo rapporto contrattuale con lo Stade Français e, inoltre, sua moglie Jasmine era incinta di Tobias. Questa concomitanza di eventi ha fatto sì che il ragazzo decidesse di appendere definitivamente le scarpette al chiodo e tornasse in Argentina.

Dopo il ritiro l'ex Puma si è impegnato nel volontariato e nel 2009 ha creato Botines Solidarios, una fondazione che intende portare il rugby e l'hockey nei quartieri più umili del paese e nelle carceri per trasmettere i giusti valori: "Volevo restituire un po' di tutto ciò che avevo ricevuto attraverso il rugby. C'era sempre latente in me il desiderio di aiutare chi ha meno ad uscire dalla disuguaglianza." (Ignacio Corleto)

 

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