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Devono esserci ragioni diverse dal giocare soltanto per la vittoria; cose come la voglia di migliorarsi ed il piacere personale." (Grant Batty)

La squadra deve avere sempre la palla in mano. Se hai tu la palla è difficile per gli avversari segnare." (Grant Batty)

Grant Batty era piccolo di statura, soltanto 1,65 m per 70 kg, ma nonostante ciò possedeva un grande cuore ed un carattere bellicoso tanto che ancora oggi è considerato una delle migliori ali All Blacks di tutti i tempi.
Veloce ed evanescente, Batts era il classico esempio di come il rugby prima dell’avvento del professionismo fosse davvero lo sport per tutte le taglie e di come un piccoletto potesse avere la meglio sui giganti se supportato da straordinarie doti tecniche. Oggi, fatte le dovute eccezioni, è vero il contrario, perché il regno di Ovalia è abitato solamente da fisici imponenti che sopperiscono alla mancanza di tecnica con chili di muscoli costruiti nelle palestre.

Grant Bernard Batty è nato il 31 Agosto 1951 a Greytown, nella regione di Wairarapa, sull’Isola del Nord, e ha studiato presso la St Mary's Convent School, la Carterton and at Greytown Public School e al Kuranui College. Qui, l’adolescente ha giocato a rugby in tutte le fasi d’età ed è stato un grande punto di riferimento per il primo XV nel 1968 e nel 1969. Proprio nella stagione 1969, come membro del Kuranui College First XV, Batty ha segnato un record di 70 mete giocando estremo e secondo centro, nove delle quale in una sola partita contro il Masterton Club.

Batts, questo il suo nickname, ha fatto l’ingresso nel rugby di prima classe nel 1970 quando era studente alla Victoria University di Wellington, disputando sette match con la squadra della provincia di Wellington e altri due con il XV della nazionale universitaria.

Il 23 maggio 1970 Batty è stato selezionato come trequarti centro per un trial degli All Blacks all’Athletic Park di Wellington. In quella prova, però, il piccolo uomo si è infortunato e questo gli ha impedito di intraprendere il tour con gli All Blacks di Brian Lochore in Sudafrica.

All'inizio della stagione 1971 Grant si è reso conto che non avrebbe mai ottenuto di giocare per l'Università nella posizione che prediligeva, quella di mediano di mischia, un ruolo dove Rhys Barlow era il leader indiscusso. Così, è andato alla ricerca di una nuova squadra e si è accasato al Marist St. Pats, club di Wellington dove allenava Brian Coulter, ex mediano di mischia del Wellington, il quale ha provato Batty con la maglia numero 9 prima che iniziasse la stagione ma ha ritenuto che fosse stato solo un esperimento fallito.

Nel 1971 Grant ha giocato come centro per la provincia di Wellington contro i British Lions di Carwin James, subendo un pesante 9 a 47.

In quei primi giorni della sua carriera nella squadra della capitale tutti, compreso l’estremo del Canterbury Fergie McCormick, sembrava volessero danneggiare il talento del giovane. È un merito, quindi, che il piccolo uomo sia riuscito a sopravvivere a questi colpi tumultuosi e, alla fine, non è rimasto sorpreso nessuno quando è stato selezionato per il tour dei New Zealand Juniors in Australia nel 1972. Batty è stato scelto come un'ala, la posizione in cui Coulter lo aveva fatto giocare nei match finali della stagione 1971.

Grant, così come il suo compagno di squadra del Marist Joe Karam, dopo questo tour con i Juniors hanno fatto parte dei New Zealand Colts che hanno battuto 21 a 6 il Taranaki nel luglio del 1972. L'allenatore provinciale Frank Ryan li ha selezionati entrambi anche per il Wellington Team's South Island tour lo stesso anno.

Alla fine del 1972 Grant ha ottenuto la convocazione da parte di Bob Duff per intraprendere il tour in Europa con gli All Blacks.

Il ragazzo di Greytown ha giocato 23 dei 32 incontri disputati dalla nazionale neozelandese in quel tour, compresi tutti i test match con le Union britanniche e la nazionale francese.

Il viaggio è iniziato il 19 ottobre 1972 nel Nord America contro British Columbia e Batts ha festeggiato con una meta la sua prima apparizione con la felce sul petto. Tre giorni più tardi l’ala ha superato la linea proibita anche dei New York Metropolitan al Downing Stadium. Con gli uomini in nero passati nel Regno Unito, Grant ha realizzato altre sette mete a formazioni locali (un poker alla Cambridge University) prima di conquistare il primo cap contro il Galles, il 2 dicembre 1972. Gli All Blacks hanno vinto la sfida 19 a 16 grazie alla meta di Keith Murdoch, il quale, il giorno successivo, sarebbe stato allontanato dalla squadra per avere preso a pugni la guardia dell’albergo in cui alloggiava la squadra.

Dopo avere marcato anche contro North-Eastern Counties, il 16 dicembre Grant è sceso sull’erba di Murrayfield, dove gli uomini capitanati da Ian Kirkpatrick hanno sconfitto la Scozia 14 a 9; una delle tre mete porta la firma del piccolo uomo.

Il 6 gennaio 1973 gli All Blacks hanno espugnato anche Twickenham, vincendo con il risultato di 9 a 0. In mezzo a queste due gare, il folletto del Wellington ha realizzato altre quattro marcature (tre nella sfida con South-Western Counties) e un’altra è stata realizzata il 13 gennaio alle Midland Counties, giusto una settimana prima che gli uomini arrivati dal Paese della Lunga Nuvola Bianca pareggiassero 10 a 10 con la nazionale irlandese.

Il 24 gennaio Batty ha schiacciato l’ovale sull’erba contro il XV misto delle squadre di Neath e Aberavon e tre giorni più tardi ha preso parte alla leggendaria sfida di Cardiff contro i Barbarians. La partita è diventata famosa per la stupenda marcatura di Gareth Edwards dopo due minuti di gioco, considerata dagli esperti la più bella di tutti i tempi, ma il merito di avere fatto entrare questi 80 minuti nell’immaginario comune come “la partita delle partite” è certamente anche di Grant, il quale ha marcato una splendida doppietta nel secondo tempo. La prima meta è stata la finalizzazione di un’azione tutta in velocità, con Batty che ha fatto baciare l’erba all’ovale dopo averlo ricevuto dalle mani di Bryan Williams. La seconda, magnifica, ha visto la piccola ala raccogliere il pallone sulla linea dei 22 metri avversari, evitare il placcaggio di John Dawes, saltare JPR Williams con un calcetto per se stesso ed entrare nell’area di meta a marcare.

Il 3 febbraio 1973 Batty ha siglato un’altra doppietta alla Francia B, ma poi è stato costretto ad assaggiare il gusto amaro della sconfitta a Parigi con Les Bleus, capaci di vincere 13 a 6.

Fino a quel famoso tour, Batty era stato considerato come una semplice opzione difensiva. Ma il suo intervento su JPR Williams nel test contro il Galles è stato un significativo punto di svolta nella carriera del trequarti ala. Il tour si è rivelato un successo per lui, grazie anche alle 21 mete realizzate, ed è tornato in Nuova Zelanda migliorato da un punto di vista tecnico, più duro per l'esperienza acquisita e desideroso di affrontare gli Springboks. Tuttavia, il viaggio è stato annullato a causa dell’apartheid e sostituito da un tour interno di quattro partite. Batty ha quindi fatto parte del team All Black, sotto la guida del nuovo allenatore J.J. Stewart, che ha perso le partite contro i New Zealand Juniors a Dunedin, dove il trequarti è andato oltre la linea di gesso, e con i President XV di Colin Meads a Wellington. I neri si sono riscattati, garantendo così il futuro di J.J. nel ruolo di coaching, con le vittorie sui New Zealand Maori a Rotorua, con un’altra meta di Grant, e ancora sui Presidenti XV a Auckland.

Gli All Blacks hanno chiuso la stagione internazionale il 23 settembre affrontando l'Inghilterra a Auckland. Il XV della Rosa era arrivato in Nuova Zelanda come una squadra insipida, proprio come lo era stata l'anno precedente in Sudafrica. Nonostante ciò, il risultato finale ha visto i bianchi di John Pullin prevalere per 16 a 10 e ha ammutolito l’enorme folla accorsa all' Eden Park.  

A quel punto J.J. Stewart ha apportato una significativa serie di cambiamenti nell’ambito della squadra prima del tour che gli All Blacks hanno intrapreso in Australia nel 1974 e Batty è stato elencato tra i 10 “sopravvissuti”. Le 11 vittorie ed un pareggio fatte registrare dagli uomini in nero in quel tour hanno fatto valere le nuove politiche di selezione dell’allenatore. Il trequarti ala di Greytown ha disputato nove partite su tredici, tra le quali i due test match con i Wallabies per la Bledisloe Cup, totalizzando qualcosa come quattordici mete: un poker al South Australia, tre doppiette e una marcatura nel secondo test match. Grant ha superato la linea proibita anche contro la nazionale delle Fiji, partita conclusiva di un tour strepitoso.

Più avanti nella stagione ‘74 Batty ha fatto parte della squadra di Wellington che ha strappato il Ranfurly Shield a South Canterbury, per poi perderlo contro Auckland due partite più tardi.

La carriera della piccola ala è proseguita nel novembre del 1974 con un tour da imbattuto in Irlanda, dove ha marcato una meta al Munster e una al Connacht. Il test contro il XV del Trifoglio al Lansdowne Road si è risolto con i neri vittoriosi per 15 a 6.

A fine tour, il 30 novembre, Grant ha giocato di nuovo contro i Barbarians e questa volta la sfida stellare è terminata con un pareggio 13 a 13.

Nel 1975 Batts ha disputato soltanto la partita casalinga contro la Scozia, terminata con un’asfaltata per 24 a 0.

Alla fine della stagione il ragazzo ha deciso di trasferirsi per lavoro in un clima più caldo. Così si è spostato a Tauranga, dove ha assunto la posizione di responsabile del PSIS. La decisione è arrivata dopo avere discusso con il suo collega di lavoro e compagno di squadra al Wellington Robert Gray, il quale gli aveva trovato il lavoro presso il PSIS quando si è reso evidente che Grant poteva avere qualche difficoltà a pagare le sue fatture durante il tour dei New Zealand Juniors del 1972 in Australia. Naturalmente questo ha coinvolto anche uno trasferimento a livello sportivo, con l’ingaggio dell’ala da parte del club di Tauranga e della squadra provinciale di Bay of Plenty.

L’anno seguente il ragazzo ha rischiato seriamente di mettere la parola fine alla sua carriera dopo avere subito un infortunio al ginocchio all'inizio della stagione. La lesione si è verificata durante una partita di pre-stagione al Takapau Invitation XV contro Petone, quando il tallonatore Frank Walker si è lanciato a testa bassa contro Grant colpendolo con la testa sul ginocchio destro. Naturalmente non c'era niente di premeditato nell'accaduto. In un primo momento Batty era sconvolto; l'intervento di Walker aveva rotto i legamenti laterali e mentre passavano le settimane diventava evidente che i suoi piani di intraprendere il tour in Sudafrica con gli All Black erano in grave pericolo.

Il piccolo uomo non ha disputato il test match con l’Irlanda nel giugno del 1976, ma ha lavorato duro per recuperare e dare fiducia ai selezionatori, i quali, constatato il suo miglioramento, lo hanno inserito nella rosa che a luglio è partita in tour in Sudafrica. È sufficiente dire che Batty ha giocato in tutti e quattro i test match e in altre sei partite infrasettimanali, marcando un totale di cinque mete. Ma ci sono stati momenti, con il dolore al ginocchio quasi insopportabile, durante i quali il ragazzo desiderava tornare a casa a Tauranga per guardare le partite in TV.

Gli All Blacks, per la cronaca, hanno perso la serie subendo tre sconfitte e con la sola vittoria arrivata sull’erba del Free State Stadium di Bloemfontein.

Dopo il tour sudafricano Batty è tornato in patria e nel febbraio del 1977 si è sottoposto ad un intervento chirurgico al Mater Hospital di Auckland.

In primavera, sempre del 1977, in Nuova Zelanda sono approdati i British Lions e Grant ha deciso di giocare contro di loro. Il trequarti è stato scelto per la prima prova, il 18 giugno a Wellington, e ha intrapreso i preparativi allenandosi con la squadra senior del Marist SP. Il presidente del club, Morrie Donovan, e l'allenatore Brian Coulter hanno accolto volentieri Batts nella loro formazione.

Il primo test contro i Lions del 1977 è stato l'ultimo di Batty con la felce sul petto e l’ala ha salutato il proprio pubblico facendo vincere gli All Blacks marcando una meta strepitosa dopo avere intercettato un passaggio di Trevor Evans e avere corso per 50 metri.

A quel punto, nonostante fosse stato selezionato per il secondo test match, Grant ha annunciato il ritiro dal rugby a soli 26 anni. Era opportuno che la sua carriera dovesse terminare sull’erba dell’Athletic Park, il luogo in cui aveva giocato più che in ogni altro, per il Marist e per Wellington, dal 1971 al 1975.

Batts ha disputato 56 partite per gli All Blacks, 15 delle quali sono stati test match, e ha totalizzato 45 mete.

A seguito del ritiro, Grant ha allenato la Yamaha Jubilo, squadra nella Top League del Giappone.

Dopo il coinvolgimento in attività imprenditoriali in Nuova Zelanda, nel 1987 l’ex trequarti ala si è trasferito in Australia. Il suo coinvolgimento più recente nel rugby è stato come manager presso il club di Brisbane Easts e in qualità di allenatore dei trequarti della squadra under-19 del Queensland per tre anni.

 

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