Fiamme Oro Rugby: il nuovo allenatore è l’ex All Black Craig Green
Come anticipato da Rugbymeet qualche giorno fa sarà Craig Green il nuovo allenatore delle Fiamme Oro Rugby per la prossima stagione di Top12 2020/21.
Green è stato Campione del Mondo con gli All Blacks nel 1987 e miglior realizzatore della manifestazione di quell'anno con 6 mete (insieme all'ex coach azzurro, John Kirwan), l’allenatore neozelandese dopo le esperienze sulle panchine di Calvisano, Udine, Benetton Rugby, Rugby Tarvisium e Rugby San Donà si unirà alle Fiamme Oro con un accordo biennale con opzione di rinnovo per il terzo anno.
Staff tecnico:
Craig Green verrà affiancato dai confermati assistant coach Alessandro Castagna, Daniele Forcucci e Matteo Zitelli, così come la figura del Direttore Tecnico che sarà ancora ricoperta da Sven Valsecchi, mentre il Direttore Sportivo sarà Claudio Gaudiello, con Giovanni Massaro che passa alla funzione di Team Manager, ricoperta fino allo scorso anno da Valerio Vicerè che assumerà la carica di Responsabile della preparazione atletica dei settori giovanili.
“Quello con Green è stato un lungo corteggiamento che non si era mai concretizzato solamente per problemi organizzativi – ha dichiarato il Presidente delle Fiamme, Armando Forgione dal comunicato ufficiale – Siamo, comunque, sempre rimasti in contatto e alla fine sono contento che siamo riusciti a sancire questa unione. Posso dire che il mio amore noto a tutti per il rugby neozelandese abbia giocato un ruolo importante in questa scelta di un allenatore che, sono convinto, potrà portare alle Fiamme quel qualcosa in più per tendere a obiettivi sempre più alti: Craig è sicuramente un personaggio noto non solo per le sue qualità tecniche, ma anche per quelle umane che so essere di livello elevato. Gli auguro di intraprendere questa avventura nel migliore dei modi, lavorando in serenità in una struttura che è quasi unica in Italia e che mette a disposizione del nostro sport tutto ciò di cui si ha bisogno”.
Le prime parole di Craig Green da responsabile tecnico del XV della Polizia di Stato: “Allenare una squadra come le Fiamme è, oltre che una sfida, anche un onore, perché dietro c'è un'Istituzione importante come la Polizia di Stato alla quale fanno capo. È una nostra responsabilità rappresentarla al meglio anche sui campi da rugby. Sono felice della scelta e non vedo l'ora di iniziare questa avventura a tempo pieno. Voglio anche ringraziare il Presidente del San Donà, Alberto Marusso, che è stato molto disponibile e comprensivo nell'accettare la mia richiesta di andar via per iniziare questa nuova esperienza”.
Dopo tre anni sotto la gestione Guidi le FFOO puntano per la prima volta su una figura neozelandese, di seguito domande e risposte al 59enne Craig Green da parte di Cristiano Morabito.
Qual è la tua idea di rugby?
“Nella mia carriera da giocatore io sono stato un trequarti e, di conseguenza, mi piace vedere girare molto il pallone, però penso che il rugby sia uno sport di squadra completo e bisogna avere un team forte in tutti i ruoli per poter vincere. Non bastano solo buone mani, ma è necessaria anche la mischia per poter vincere una battaglia sul campo. Vorrei vedere un rugby molto completo.”
Quali sono i tuoi obiettivi con le Fiamme Oro?
“Bisognerà capire come e quando si potrà tornare a giocare. Il Covid ha stravolto le vite di tutti noi, purtroppo non solo in ambito sportivo. Dovremo aspettare le direttive che verranno emesse per quanto riguarda gli sport di squadra e da lì potremo iniziare ad avere le idee un po' più chiare. Un obiettivo per la prossima stagione? In questi anni, da fuori, ho visto le Fiamme Oro in un trend di crescita costante, con un giusto mix tra giocatori giovani talentuosi, atleti di esperienza e ambizione. Quel che posso dire è che voglio continuare questo trend verso l'alto, sia come crescita della squadra che come risultati.”
Sei pronto a vivere in un ambiente particolare, come quello di una caserma?
“Sono sempre stato una persona che non ha mai avuto grandi problemi a stare in casa anche da solo e non credo, sinceramente, che vivere in una caserma potrà sconvolgere più di tanto il mio stile di vita. Anzi, penso che vivere h24 insieme ai ragazzi possa portare solo giovamento a tutto l'ambiente. Ci si può conoscere meglio.”
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