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La vittoria con il Giappone nell’ultimo test match della stagione in corso potrebbe costituire il primo vero punto di svolta della gestione O’Shea, quello che per qualcuno era diventato quasi un miraggio. La nostra nazionale maschile maggiore ha messo in campo sabato scorso alcuni punti di discontinuità interessanti che possiamo approfondire utilmente per capire quale potrebbe essere il trend futuro.

A distanza di pochi giorni dal match precedente, perso in modo netto con l’ennesimo crollo negli ultimi venti minuti, i nostri 23 hanno mostrato prima di tutto un’intensità di gioco incredibilmente superiore alla precedente. Che si intende per intensità? La capacità di fare le scelte e i gesti giusti, al momento giusto, il più velocemente possibile. Come è stato possibile? Beh, avendo giocato gli stessi giocatori, contro gli stessi avversari, giocoforza con la stessa preparazione fisica, l’unica variabile possibile da valorizzare è quella dell’aspetto mentale, con buona pace dei detrattori della qualità intrinseca del nostro movimento rugbistico.

Giocando con la giusta tensione, gli azzurri sono riusciti non solo a dominare fisicamente gli avversari, ma anche a opporre resistenza quando questi ultimi sono tornati padroni di un possesso veloce e potente (anche grazie alla fiscalità arbitrale nell’interpretazione di alcuni placcaggi alti). Questo è un dettaglio importante, visto che ci eravamo abituati a vedere la nostra nazionale sparire dal campo nei momenti più critici.

Simbolo di questo atteggiamento nuovo, fatto di concentrazione sui singoli gesti, è stata per me la prestazione di Tommaso Allan nei calci decisivi. Nessun giocatore è un’isola. L’attitudine della squadra è contagiosa nel bene e nel male e in questa occasione lo è stata nel bene. Tommy ha calciato bene e chi si diverte ad analizzare il linguaggio del corpo poteva forse prevederlo già guardandolo mentre sistemava la sua piazzola.

Cosa serve per rendere costante questo atteggiamento? La consapevolezza dei meccanismi psicologici che lo hanno reso possibile.

Chiudiamo con una nota internazionale. Mentre l’Italia fa ben sperare, l’Inghilterra invincibile di Eddie Jones incappa nell’ennesima sconfitta. Anche qui, a parità di giocatori e di preparazione, l’unica spiegazione plausibile è quella disdegnata da tutti i chiacchieroni sportivi da bar: quella dell’attitudine mentale, che porta un gruppo di singoli atleti a giocare per ottanta minuti come una grande squadra.

 

Risultati della 2° giornata di Test Match Estivi 2018 - clicca sul match per tabellino formazioni e statistiche

Foto Elena Barbini