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Notizia importantissima per il mondo del nostro sport, rafforzato il protocollo concussion. Nella giornata di ieri c’è stato un incontro tra i capi di World Rugby con l’unico intento di salvaguardare la salute dei giocatori e, in queste occasioni, il problema principale è quello legato al trauma cranico e ai problemi celebrali che potrebbe causare. 

D’ora in poi per tornare in campo ci sarà da svolgere un processo totalmente finanziato da World Rugby per decidere quando i giocatori potranno tornare in campo dopo aver subito una concussion che potrebbe durare qualche giorno in più dei 10 già utilizzati per la RWC del 2015 e del 2019. 

Le parole di Eanna Falvey, dottoressa capo di World Rugby: ”Questo diventerà parte integrante del processo di ritorno graduale al gioco per il gioco d’élite. Abbiamo utilizzato l'ICC ai Mondiali nel 2015 e nel 2019, in particolare in una stretta inversione di tendenza. Ma ci siamo consultati con il nostro gruppo di lavoro sulla concussion e abbiamo avuto un significativo processo di revisione di ciò che potevamo fare per rafforzare il graduale ritorno al gioco. E l'aggiunta della Corte penale internazionale è stata vista come l'opzione migliore".

Il dottor Falvey ha rivelato che i Lions hanno lavorato in collaborazione con World Rugby per utilizzare gli ICC nel loro attuale tour in Sudafrica. Il tallonatore inglese Luke Cowan-Dickie ha preso parte al match inaugurale dei Lions in Sud Africa, una settimana dopo essere stato eliminato nella sconfitta finale della Premiership di Exeter dagli Harlequins, ed è stato colpito da una concussion. Il dottor Falvey ha ora spiegato che è stato utilizzato un ICC per rivedere il caso, con World Rugby soddisfatto dell'intero processo del ritorno in azione del tallonatore vicecampione d’Inghilterra.

 

 

 

 

Foto Twitter British&Irish Lions

 

 

 

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