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Questo fatto è talmente curioso che me lo sono conservato per benino prima di inserirlo nella mia "Amarcord" del rugby. Dunque.

1999

Il Sud Africa, campione del mondo nel 1995, veniva dal terzo posto ottenuto ai mondiali del 1999 in Galles. Gli Springboks avevano perso contro l'Australia nella semifinale di Twickenham (quella del drop di Stephen Larkham nei supplementari). L'allora ct Nick Mallett aveva avuto il merito di aver costruito una squadra vincente, che in quattro anni era riuscita a mantenere una posizione di prestigio nel panorama mondiale (venivano dalla vittoria del Tri Nations nel 1998). Insomma aveva tutte le caratteristiche per guidare il Sud Africa alla RWC 2003 in Australia dopo aver inanellato una serie di 17 vittorie consecutive (record battuto dagli All Blacks nel 2016); ma nel 2000 le cose cambiano. Le scintille tra Mallett e la SARU, poco disposta a seguire i consigli del ct di abbassare i prezzi dei biglietti negli stadi, spingono questi a rassegnare le dimissioni. 

Nei due anni successivi la panchina viene affidata ad un certo Harry Viljoen, ma è chiaro che la nuova squadra ha perso molte qualità strutturali.

Nel 2002 arriva Rudolf Straeuli, ex-terza linea centro del Petrarca Padova, campione del mondo nel 1995, che in meno di un anno dovrà preparare la squadra alla Coppa del Mondo. Ricostruire da zero è impossibile. L'unica soluzione è cambiare lo spirito dei giocatori. Perchè per Straeuli il problema degli Springboks è l'eccessivo individualismo dei singoli che avrebbe portato a risultati imbarazzanti: un 30-10 subito a Marsiglia contro la Francia; sconfitta per 21-6 contro la Scozia a Murrayfield e... rullo di tamburi... sette mete subite contro l'Inghilterra in un test match a Twickenham. 53-3 il risultato. Il peggiore nella storia del Sud Africa. 

Così in vista della RWC Straeuli decide di trasferire tutta la squadra al Kamp Staaldraad, campo militare situato nelle praterie del Sud Africa, dove gli Springboks vengono sottoposti ad una disciplina ferrea, finalizzata a sviluppare lo spirito di squadra. 

Ecco alcuni aneddoti:

- giocatori obbligati a stare nudi nell'acqua fredda reggendo dei palloni da rugby oppure a strisciare nudi sulla ghiaia.

- soldati che puntavano armi da fuoco contro gli Springboks.

- giocatori obbligati a correre nudi mentre cantano l'inno nazionale; contemporaneamente gli altoparlanti del campo lanciavano ad alto volume God Save the Queen e la haka degli All Blacks.

- uno dei più belli: i giocatori, un giorno, vennero obbligati a passare la notte nella prateria per cacciare animali che poi avrebbero dovuto cucinare... senza mangiarli.

Ovviamente questa "trovata geniale" non ebbe risultati positivi:

Nel corso della fase a gironi i "Boks" persero 6-25 contro l'Inghilterra e vennero eliminati durante i quarti nella sfida con gli All Blacks (partita finita 29-9). 

Le vicende del campo vennero fuori grazie al contributo del video analyst della nazionale sudafricana Dale McDermott, che venne successivamente licenziato dalla sua occupazione presso il South African Council for Scientific Resourch (presso cui lavorava grazie al suo contratto con la SARU).