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James Haskell ha annunciato il ritiro dal rugby professionistico alla fine di questa stagione. Il terza linea ex capitano dei Wasps dice addio al rugby a 37 anni dopo una stagione tormentata a causa un infortunio alla caviglia che non gli ha permesso di scendere in campo regolarmente con i Northampton Saints.

James Haskell (1,93 m x 113 kg) è stato un giocatore “giramondo”, nella sua illustre carriera ha giocato in Premiership, in Top14 e in Super Rugby vestendo le prestigiose maglie di Wasps, Stade Français (2009-11), Highlanders (2012), di nuovo Wasps e Northampton Saints.

Con l’Inghilterra vanta 77 caps internazionale, la partecipazione a due Rugby World Cup e la vittoria di tre titoli del Sei Nazioni, incluso un Grande Slam nel 2016, e il British & Irish Lions Tour nel 2013.

“Sono orgoglioso di ogni singolo momento della mia carriera e mi sento molto privilegiato nell’aver giocato con e contro alcuni giocatori eccezionali” ha dichiarato Haskell.

“Ho tante persone da ringraziare, ma in particolare vorrei esprimere il mio apprezzamento per tutti gli allenatori, preparatori atletici e fisioterapisti con cui ho lavorato durante tutta la mia carriera - da Maidenhead fino all'Inghilterra e ai British & Irish Lions, devo a tutti loro un enorme debito di gratitudine.”

“Voglio anche ringraziare tutti i miei compagni di squadra che negli anni mi hanno sopportato e mi hanno dato modo di divertirmi e ridere ogni singolo giorno.”

“Ritirarmi è ovviamente una decisione molto difficile da prendere, il rugby professionistico è stato la mia vita per così tanto tempo che adesso è strano immaginare di vivere senza. Ora guardo al futuro con enorme eccitazione.”

Il più grande rammarico di James Haskell è stato quello di non riuscire a vincere un Mondiale e giocare con la prestigiosa maglia dei Barbarians, il club ad inviti più famoso al mondo.

Spende per lui parole di stima anche l’allenatore dell’Inghilterra Eddie Jones: “guardando indietro ai momenti in cui ho allenato James penso che mi porterà sempre un sorriso in faccia. È stato un privilegio allenarlo, ma è stato anche molto divertente. Haskell è quello che si può definire un “giocatore di gruppo”, uno che cerca sempre di riunire una squadra.”