x

x

A fine anno si tirano le somme e anche noi di Rugbymeet abbiamo deciso di farlo eleggendo il XV ideale del 2015. Non possiamo negare che nelle nostre scelte abbia influito la Rugby World Cup, abbiamo ancora negli occhi le bellissime immagini e il gran rugby di questa fantastica edizione. A seguire un grande The Rugby Championship che ci ha riservato diverse sorprese, inutile dirlo, il rugby europeo ha trovato ben poco spazio quest’anno. Vi invitiamo quindi a scoprire con noi il Best XV 2015 di Rugbymeet:

15. Ben Smith (Highlanders & All Blacks): Autore di un’annata strepitosa nella quale ha vinto il titolo del Super Rugby da outsider con gli Highlanders, mantenuto la Bledisloe e vinto la Rwc2015 con gli All Blacks. L’estremo classe 1986 (1.87 m x 91 kg) si è rivelato sagace tatticamente, pericolosissimo negli inserimenti offensivi e perfetto sulle palle alte (vi ricordate la presa al volo nei quarti di finale di RWC su Louis Picamoles?). Citazione d’obbligo all’European Player of the Year, l’inglese di Clermont Nick Abendanon.

14. Nehe Milner-Skudder (Hurricanes & All Blacks): (1.80 m x 90 kg) premiato come rivelazione dell’anno alla prima stagione con gli All Blacks e alla prima RWC. Un’arma incredibile in attacco grazie alle sue doti nel cambio di direzione e di handling. Elettrico e cinico sentiremo parlare di lui ancora a lungo. 

13. Tevita Kuridrani (Brumbies & Australia): Il centro di origine fijana cugino di Lote Tuquri e Nemani Nadolo (1.92 m x 102 kg) si è distinto soprattutto durante il Rugby Championship vinto con l’Australia per quella importantissima meta a tempo scaduto che ha regalato la vittoria ai Wallabies sul Sud Africa. Potente, veloce e dotato di buone mani è praticamente impossibile da fermare. Sua la meta che aveva riaperto la finale di RWC sul 21-17. Citiamo l’astro nascente degli Springboks Jesse Kriel.

12. Ma’a Nonu (Hurricanes/Toulon & All Blacks): Tornato agli Hurricanes ha disputato forse la sua miglior stagione di Super Rugby raggiungendo la finale, poi persa con gli Highlanders. Il centro natio di Wellington (1.82 m x 107 kg) ha festeggiato il suo 100° caps contro Tonga con una meta e soprattutto ha tenuto in piedi l’attacco degli All Blacks nel primo tempo della finalissima con l’Australia segnando anche una gran bella meta, quella del 21-3 ad inizio secondo tempo. Serve altro? Doverosa citazione per Matt Giteau, vincitore della Champions Cup per la terza volta di fila e di un fantastico Rugby Championship con i Wallabies. Il suo è stato di sicuro il più grande rientro a livello internazionale.

11. Julian Savea (Hurricanes & All Blacks): Metaman della RWC 2015 con 8 mete e ben 2 hat-trick, mai nessuno come lui in una coppa del mondo, ha eguagliato il grandissimo Jonah Lomu per numero di mete in una singola competizione: solo questo gli vale la nomination! Savea (1.92 m x 107 kg) ha vinto anche il premio per la meta dell’anno ed è andato in nomination per il miglior giocatore del 2015. Citazione d’obbligo a Juan Imhoff, autore di uno splendido Championship e primo giocatore alla storia a segnare un hat-trick agli Springboks nella vittoriosa partita di Durban.

10. Dan Carter (Crusaders/Racing 92 & All Blacks): Il miglior giocatore al mondo del 2015 non avrebbe bisogno di presentazioni, è ancora negli occhi di tutti lo splendido assist a Julian Savea nei quarti di finale di RWC, ma anche come Dan (1.78 m x 96 kg) ha saputo elevare il livello del suo gioco man mano che si avvicinava l’evento più importante. Il suo capolavoro nella finalissima con quel drop mancino con nessuno spazio e grandissima pressione che ha riportato il punteggio sul 24-17 e fatto girare nuovamente il vento della partita. IMMENSO! Citiamo anche l’apertura gallese Dan Biggar, il giovane ha dimostrato di essere sulla buona strada.

9. Aaron Smith (Highlanders & All Blacks): Nel suo ruolo è inarrivabile, dotato di un fisico ‘normale’ (1.71 m x 83 kg) Aaron ha mostrato ancor di più un’intelligenza tattica e una velocità di pensiero superiore a ogni altro suo rivale dominando la scena sia in Super Rugby che in Rugby World Cup.

8. David Pocock (Brumbies & Australia): Il ragazzo nato in Zimbabwe (1.87 m x 115 kg) è stato votato miglior giocatore australiano dell’anno ed ha dovuto inchinarsi a Dan Carter per il premio mondiale. Si è guadagnato il posto vincendo il Championship e arrivando in finale di RWC dove ha giocato alla stragrande pur essendo stato spostato a terza centro dal suo ruolo naturale di openside. Ricordiamo solo i 17 palloni rubati nel corso della RWC, ma anche le 3 mete compresa quella in finale.

7. Richie McCaw (Crusaders & All Blacks): Recordman assoluto di presenze internazionali (148) due volte campione del mondo da capitano, punto di riferimento nel rugby mondiale per carisma e longevità, serve altro? Ah dimenticavamo, premiamo McCaw (1.88 m x 106 kg) anche perché oggi spegne 35 candeline. Auguri!

6. Scott Fardy (Brumbies & Australia): Il più meritevole tra i numeri 6 dell’anno solare, Fardy (1.98 m x 114 kg) non ha brillato per qualità nello specifico ma per sostanza e consistenza. Di fianco a Pocock e Hooper non era facile farsi notare ad occhi poco esperti. Grande lavoratore!

5. Alun-Wyn Jones (Ospreys & Galles): L’unico europeo del XV si guadagna il posto per carisma e mole di lavoro. Il capitano del Galles (1,98 m x 118 kg) mantiene altissimo il suo livello di prestazione sia in nazionale che con il club. Citiamo il giocoliere figiano Leone Nakarawa, sicuramente non il più ortodosso delle seconde linee… Ma che numeri palla in mano!

4. Eben Etzebeth (Stormers/NTT Docomo Red Hurricanes & Sud Africa): Si guadagna la nomination a suon di testate, si perché Etzebeth (2,04 m x 123 kg) quando c’è da mettere la testa in ruck, in maul o tra le costole dell’avversario di turno è sempre il primo. Grazie alla sua grinta e cattiveria agonistica lo preferiamo al sicuramente meritevole Brodie Retallick

3. Sekope Kepu (Warathas/Bordeaux & Australia): Il pacchetto di mischia dell’Australia è il vero Man Of The Match del 2015. Kepu (1,88 m x 122 kg), prima ritenuto abile nel gioco aperto ma non consistente in mischia chiusa ha fatto ricredere il mondo intero, diventato solido nelle fasi statiche ha comunque mantenuto la sua mobilità negli spazi. Well Done! 

2. Stephen Moore (Brumbies/Reds & Australia): Il capitano dell’Australia (1,86 m x 112 kg) ha giocato una stagione sopra le aspettative. Certo, è stato anche aiutato dai diversi senatori in campo nel guidare i suoi Wallabies  ma vederlo uscire dal campo dopo ogni partita con il naso storto e tagli ovunque in viso ci dimostra che la nomination è meritata. Citiamo anche Agustin Creevy, il capitano dei Pumas ha consacrato l’Argentina una grande del rugby mondiale.

1. Marcos Ayerza (Leicester & Argentina): Per il secondo anno è ancora nel first XV, Ayerza (1,85 m x 110 kg) gioca e placca con la stessa determinazione stagione dopo stagione, campionato dopo campionato. Forte di una enorme esperienza internazionale è  un pilone completo e ormai anche un maestro in mischia chiusa.

 

ISCRIVITI AL SOCIALNETWORK DEL RUGBY!!!