Rivolte in Sudafrica, timore per il prosieguo del Lions Tour
Tre giorno di violenza nella città di Johannesburg. Saccheggiati negozi, distributori di benzina. Nel quartiere di Soweto (dove si trova il Soccer City, lo stadio in cui giocheranno Lions e Springboks fra due settimane) alcune persone hanno rubato casse di carne congelata. Scene fortissime, e non per nulla: la polizia conta fino ad ora 45 vittime e 757 feriti durante gli scontri.
Ma da dove è partito tutto questo? In questi giorni l'ex presidente sudafricano, Jacob Zuma, che per nove anni ha governato il paese, sta affrontando un processo per corruzione e ha già ricevuto una condanna a 15 mesi per oltraggio alla corte. I suoi sostenitori hanno colto il momento, scenendo nelle piazze di Johannesburg. L'attuale presidente Cyril Ramaphosa ha schierato l'esercito, facendo presiedere i potenziali punti caldi della città.
La situazione è degenerata, ovviamente, nel momento in cui il Lions Tour ha raggiunto il clou (domani c'è il match con i Stormers, e fra una settimana il primo test con il Sudafrica). Già lo scorso mercoledì, Lions e Sudafrica "A", sono state scortate fino al Green Point Stadium di Città del Capo; ma la situazione nel Gauteng (la provincia in cui si trova Johannesburg) sembra essera particolarmente calda.
Al momento alcune voci parlano della possibilità di spostare i test del 31 luglio e del 3 agosto (in programma al Soccer City, come già detto) al Green Point di Città del Capo. Restiamo in attesa di aggiornamenti.
Foto Israel National News