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La terza chiamata di Gatland alla fine è giunta. Perché il buon coach neozelandese ha fatto della "longevità" il suo marchio di fabbrica: 12 anni sulla panchina gallese, altri otto su quella dei Lions. Insomma, uno stacanovista del rugby. Ed essere stacanovisti, significa abbracciare le responsabilità, prendere la croce in mano e andare avanti... fino alla meta.

Ecco, con questa squadra (i Lions, come gli All Blacks) hai poco tempo a disposizione per pensare. Le scelte devono essere ponderate, le rinunce bisogna farle, se non rientrano nel quadro tecnico preventivato. E di rinunce il buon Gatland ne ha fatte un bel po' quest'anno. Partendo dalla tegola George North, passando per alcune rinunce volute... altre meno volute (indotte per lo più dagli infortuni). Le stelle, che hanno brillato allo scorso Sei Nazioni, e che non prenderanno parte alla tournèe sudafricana, sono un bel po'.

Qui di seguito, ecco il XV dei migliori Lions che non parteciperanno al Tour dei Lions.

15 Leigh Halfpenny: molti lo davano già stagionato, invece Halfpenny ha mostrato grandi qualità quest'anno al Sei Nazioni. Quella mancata partita con la Francia, lo scorso marzo, ahimé... dice tutto. L'estremo gallese, alcuni mesi fa, non superò i protocolli sulla concussion, che impongono "l'assenza di sintomi da commozione cerebrale" prima del rientro in campo.
14 George North: quello che proprio non doveva mancare; la notizia risale alla scorsa settimana. La stella del Galles ha dovuto rinunciare ai Lions, dopo il grave infortunio al legamento crociato anteriore.
13 Garry Ringrose: in un'Irlanda così dinamica Garry Ringrose è uno degli "apriscatole" tra i Verdi, nonché un leader delle difesa. Che Gatland abbia qualcosa contro costui? Chissà! Quattro anni fa il responso fu lo stesso: niente Tour. Quali i fattori presi in esame? Gli infortuni. E i numeri probabilmente hanno fatto la differenza, Garry ne ha subiti in più rispetto a qualche altro.
12 Sam Johnson: Relativamente il più giovane del gruppo (esordio con la Scozia nel 2019) ma allo scorso Sei Nazioni il centro del Cardo ha dimostrato di avere qualità offensive eccellenti, poteva essere l'occasione di vederlo in uno scenario diverso.
11 Jonny May: L'ala di Leicester deve fare i conti con un infortunio alla caviglia, occorsogli due settimane fa nel match di Premiership contro i Newcastle Falcons.
10 Jonathan Sexton: quando si parla di lui si parla di eccellenza; in pochi si capacitano del NO di Gatland ad uno dei mediani d'apertura più forti del Sei Nazioni (World Rugby Player of the Year 2018). Allenatori, giocatori e fan si sono scatenati sui social per l'assenza di Johnny nella lista dei 37 convocati al Lions Tour. Anche in questo caso, come per Ringrose, la ragione potrebbe essere legata al numero di infortuni. Soprattutto concussion: Sexton ne ha subita una contro il Galles durante lo scorso Sei Nazioni.
9 Ben Youngs: la bellezza di 109 caps con l'Inghilterra (il secondo giocatore più presente con la Red Rose, dopo Jason Leonard); un mediano di notevole livello, dalle skills eccellenti e con uno spiccato senso offensivo. E' lo stesso Ben Youngs a rinunciare al Tour per stare vicino a sua moglie incinta del secondo figlio. Spazio dunque a Gareth Davies e Conor Murray, provenienti da un Galles e un'Irlanda nettamente superiori all'Inghilterra quest'anno.
8 Billy Vunipola: L'ariete inglese doveva essere una pedina inamovibile, peccato che anche in questo caso il numero di infortuni accumulati abbia fatto la differenza. Quattro anni fa, un problema alla spalla tenne Vunipola lontano dal Tour in Nuova Zelanda. La storia si è ripetuta, e Gatland ha preferito portare i "più in forma" Jack Conan e Taulupe Faletau.
7 Jamie Ritchie: Altro Sei Nazioni di spessore per questo ragazzo, con Hamish Watson è stato un colosso della difesa e attacco del Cardo.
6 Josh Navidi: Un'assenza pesante quella di Navidi; con Hamish Watson, è stato uno dei migliori allo scorso Sei Nazioni, eppure Gatland gli ha dovuto dire di NO. Tanti gli infortuni incassati dal terza linea, l'ultimo alla spalla, da cui dovrebbe recuperare verso metà giugno! Troppo tardi! Gatland avrebbe voluto aspettare, da un lato, dall'altro il coach aveva bisogno di una squadra pronta...
5 Richie Gray: il gigante dei Glasgow Warriors, 67 caps con la Scozia, poteva essere un leader di spessore della terza linea, assieme al capitano Alun Wyn Jones. Una concussion, sofferta a marzo, avrà messo il coach sull'allerta, preferendogli qualcun'altro.
4 Adam Beard: Uno dei migliori in seconda linea, con Alun Wyn Jones avrebbe formato una grande accoppiata in touche. Difficile pensare che gli sia stato preferito Courtney Lawes, che quest'anno non ha brillato più di tanto.
3 Kyle Sinckler: più che gli infortuni a pesare, nel caso di Sinckler, è l'indisciplina; a gennaio, il pilone degli Harlequins ha ricevuto una squalifica per aver insultato l'arbitro durante un match di Premiership. Insomma... il carattere turbolento ha spinto Gatland verso la scelta estrema.
2 George Turner: giovanissimo del gruppo scozzese, con appena 13 caps (ma già 6 mete marcate); Turner si è messo in luce al Sei Nazioni di quest'anno; al pari di Johnson, sarebbe stato bello vedere un "rookie" in azione con i Lions.
1 Cian Healy: Tre mondiali in tasca e il Lions Tour del 2013 in Australia; 109 caps in cassaforte con l'Irlanda, probabilmente il pilone di maggior esperienza nel gruppo irlandese. Inutiler dirlo, le convocazioni di Wyn Jones ed Andrew Porter sono sacrosante, ma avrei volentieri lasciato Vunipola a casa per avere questo colosso della prima linea.

 

In conclusione ecco il video delle Reactions di Bryan Habana, Ugo Monye e di Andy Goode, Tom Shanklin, Jim Hamilton e Stephen Ferris alle convocazioni dei Lions:

 

 

 

Lista dei 37 convocati con i Lions

Foto Elena Barbini

 

 

 

 

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