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Alessio Mattoccia, 1.83 m x 97 kg centro classe 94, dopo l’ultimo anno a L’Aquila ha deciso di “emigrare” in Romania per completare il suo rugby. Nel suo curriculum dopo i trascorsi giovanili a Colleferro e alla Primavera anche un titolo nazionale U20 con l’Amatori Parma e una finale U20 persa con il Viadana. A livello seniores una promozione in Eccellenza con L’Aquila e a metà della stagione successiva, l’esperienza in Australia su consiglio del compagno di squadra Steve Castle, dove ha giocato nel campionato Premier di Canberra in un club parte della franchigia dei Brumbies.

Alessio dopo tutte queste esperienze, cosa ti ha portato a decidere di andare a giocare in Romania, è un po’ in controtendenza, no?

“L’Australia mi ha aiutato a giocare in modo più veloce rispetto a com’è in Italia, il rugby è veramente più veloce che qui in Italia. Poi al termine della stagione Dragos Niculae mi ha chiamato per andare a giocare al CSM Olimpia Bucaresti in Super Liga (il massimo campionato domestico) in uno dei tre club della capitale rumena, è un campionato emergente e tra l’altro molto fisico. Ci sono molti isolani, solo questo dato può fartelo capire. Il club è arrivato terzo nello scorso campionato e punta ad arrivare tra le prime tre anche in questa stagione".

Te la giochi? Parti titolare?

“Da come ci siamo allenati fino ad ora e da quello visto in allenamento dovrei partire titolare” (notizia confermata, Alessio partirà titolare domenica nel derby contro CS Dinamo Bucaresti).

Qual è stato il tuo impatto con il rugby rumeno, con la vita li?

“E’ la prima volta che gioco come straniero, perché in Australia non c’è il limite degli stranieri, vai là e se ti selezionano giochi. Qui in Romania il limite è a 8 giocatori e nel club siamo in 12 stranieri, insomma dobbiamo tutti giocarci il posto e questa è una cosa positiva perché ci da una marcia in più. Sono quindi in competizione con 10 ragazzi isolani e 1 ragazzo inglese con un passato ai Leicester Tigers e Nottingham in Championship”.

A livello economico che differenze ci sono con l’Italia?

“Guarda siamo sullo stesso livello italiano, a parte alcune eccezioni con giocatori pagati decisamente di più che in Italia, la media degli stipendi è simile. Ovviamente ho un costo della vita decisamente inferiore, tra l’altro il club offre a tutti i giocatori non di Bucarest una sistemazione in comune in hotel comprensiva anche dei pasti, degli integratori, insomma curano in toto la nostra vita come se fosse una sorta di accademia”.

Sei contento e soprattutto qual è il tuo sogno e il tuo obiettivo per questa esperienza?

“Sono molto contento di questa esperienza. Il mio sogno è vestire la maglia azzurra, io sono venuto qui per cercare di migliorare me stesso in tutti i modi. Sono andato in Australia per cercare di migliorare la parte di velocità e sono venuto qui per migliorare la parte di impatto fisico. Pur di arrivare alla maglia azzurra ho deciso di andare all’estero e tentare il tutto per tutto con l’obiettivo di migliorarmi e diventare un giocatore completo”.