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Con il Super Rugby fermo per l’emergenza sanitaria del covid-19 club e federazioni di Australia, Sudafrica, Nuova Zelanda, Argentina e Giappone sono in grande difficoltà dal punto di vista economico. Non giocare non permette l’ingresso di introiti relativi a diritti tv e biglietteria, anche gli sponsor, che rappresentano una delle entrate maggiori, di conseguenza stanno attraversando un momento di crisi.

Il ceo di SANZAAR Andy Marinos sta provando ad avanzare ipotesi sul proseguimento della stagione, la prima è quella di far giocare in contemporanea la restante stagione di Super Rugby e il Rugby Championship. In questo modo si cercherebbe di limitare l'impatto del Covid-19 su entrambe le competizioni.

Tradizionalmente il Super Rugby sarebbe terminato alla fine di luglio con il Rugby Championship pronto a iniziare un mese dopo, ad agosto, con tutti i giocatori liberi da impegni per il club e pronti per una eventuale chiamata internazionale.

Secondo questo piano le squadre di Super Rugby giocherebbero alcune settimane senza i loro giocatori internazionali come accade per i club dell'emisfero nord durante le finestre del Sei Nazioni.

Questo scenario probabilmente vedrebbe i Sunwolves trasferirsi in Australia e i Jaguares in Sudafrica (in base all’inserimento delle conference), con tutte le squadre messe in quarantena contenute in un'area specifica.

Con i divieti internazionali di viaggio ancora in atto per la SANZAAR è difficile programmare una sorta di ripresa per il Super Rugby, sospeso dopo il 7° turno, e il Rugby Championship che teoricamente dovrebbe iniziare l'8 agosto.