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Comincerà domenica 13 settembre, l’esperienza accademica dell’atleta del 7 Fradis Sinnai Dario Oghittu.

Dopo aver guidato da capitano per due anni il centro di formazione sardo, il giovane terza linea isolano, si è guadagnato un posto nell’Accademia Nazionale “Lorenzo Sebastiani” di Roma.

La chiamata federale arriva dopo una lunga “gavetta”, che lo ha visto protagonista indiscusso, in tutte le categorie nelle quali si è cimentato dall’under 6, nel lontano 2006, fino all’under 16 nella stagione appena conclusa, un atleta di sicuro valore tecnico al quale, il campionato appena concluso da vincitore, cominciava ad andare stretto, con pochissimi avversari con i quali confrontarsi alla pari.

Un nuovo inizio per Dario, l’inizio di un percorso di crescita di alto livello, con sbocchi sportivi ancora tutti da sondare. Sarà anche una prova di maturità personale, considerato che il ragazzo, oltre allo sport, dovrà continuare gli studi tecnici, cominciati all’ITIS Scano di Monserrato, in eguale istituto romano, e che, per direttive federali, dovrà garantire un rendimento che vada di pari passo a quello espresso sul campo da gioco. 

Anche per questa stagione sportiva la sede dell’accademia, è la Caserma della Polizia di Stato “S. Gelsomini” a Roma appunto, e quindi per motivi logistici, Dario avrà poche occasioni per rientrare in Sardegna se non per le feste nazionali, altra prova da superare per un ragazzo di 16 anni catapultato in una nuova realtà tutta da scoprire.

Oltre alla partecipazione all’attività accademica, il giovane rugbista, verrà ceduto in prestito, dal 7 Fradis Sinnai, al gruppo sportivo delle Fiamme Oro, con il quale parteciperà al campionato nazionale under 18 elite.

È certo che la squadra under 18 del Sinnai dovrà fare a meno di un validissimo elemento, ma per il neo presidente l’Avvocato Piergiorgio Statzu, è motivo d’orgoglio poter vantare un suo atleta, nelle fila dell’Accademia. 

Non resta che augurare a Dario, di perseguire nel raggiungimento del suo obbiettivo, in modo da poter dimostrare, agli scettici, che si possono raggiungere grandi risultati, anche partendo da realtà sportive lontane dal Rugby che conta.

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