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“ Imbarazzante “ è stato il commento più ascoltato nella panchina bianco-rossa per definire la prova di domenica contro il Lumezzane: una prova incolore di una squadra inconsistente che ha deciso di giocare un tempo solo ed infatti a fine gara solo gli avversari giacevano stremati a terra.
Se nello scorso reportage abbiamo raccontato della presenza in campo di una “squadra” che compatta ha affrontato gli avversari per tutta la partita con umiltà e con coraggio questa volta abbiamo assistito per buona parte dell’incontro all’esibizione di una serie di individualità ed è cosa notoria che nel rugby non vince mai il singolo.
Che la giornata non era delle migliori se ne è accorto subito anche il capitano “Juve” Imperiale che invano ha cercato di caricare i compagni prima e durante l’intero incontro.
Eppure la disparità delle forze in campo era evidente e la mischia ha dimostrato subito una superiorità schiacciante ma non è stata in grado di tradurla in consistenti guadagni di terreno. Come dicevamo la partita è durata solo venti minuti nel corso dei quali il CUS ha disposto a piacimento degli avversari ed ha segnato una meta molto bella con Gregorio non trasformata da Ansaldi il quale ha poi messo a segno un calcio di punizione sette minuti dopo.
Poi piano piano si è spenta la luce, qualche sprazzo si è avuto ancora con alcune cavalcate dei veloci Ansaldi e Zaami che non hanno avuto seguito in quanto il sostegno più vicino non era mai a meno di dieci metri dal portatore di palla. Un ultimo sussulto i nostri ragazzi lo hanno avuto in corrispondenza del cartellino giallo comminato al seconda linea avversario per l’ennesimo “mani in ruck”: il successivo calcio era trasformato dal solito Tobias. Da quel momento il punteggio del CUS non si schiodava più: era il 30’ e nonostante la superiorità numerica la palla non veniva più aperta al largo. La touche dopo un buon inizio ha cominciato a perdere palloni su palloni su lancio proprio mentre le scelte di gioco non ponevano più interrogativi alla difesa avversaria. Così dopo un tempo nonostante tutto dominato la squadra riusciva in chiusura a regalare i primi tre punti per l’indisciplina degli avanti che servivano a dare qualche piccola certezza al Lumezzane.
La mancanza di concentrazione nell’intervallo era evidente ed a nulla sono serviti gli urli del buon Piero che aveva da alcuni minuti intravisto la pericolosa china sulla quale la squadra stava scivolando.
Al rientro era i rossoblù bresciani a dimostrare che basta crederci per ottenere i risultati anche se i più insperati e nel giro di dieci minuti ristabilivano la parità prima intercettando un calcio di liberazione di Chindamo, calciandolo dopo una serie di carambole e schiacciandolo in meta anticipando il nostro estremo. Poi trasformando un altro calcio di punizione causato dalla crescente confusione nelle fasi di gioco chiuso. Piero che aveva cominciato la girandola dei cambi inserendo prima Barry al posto di Gazzano febbricitante ha continuato sostituendo Livio infortunatosi nell’azione della meta. Ha schierato Gregorio mediano di mischia al posto di un Ferrari oggi troppo lento a mettere a disposizione il pallano per i tre quarti. Gli innesti di Landro e Di Pierro non sortivano effetti, anzi il buon Nicolò festeggiava il rientro dopo l’infortunio con un giallo conseguenza di un pugno sferrato sotto gli occhi dell’arbitro. Il marasma era totale, il non gioco imperava, le due squadre cercavano di superarsi sbagliando passaggi su passaggi e l’arbitro ci metteva del suo comminando due misteriosi gialli ai due mediani di mischia. In tale contesto la maggiore motivazione degli avversari bastava a fare la differenza e sull’ennesima indisciplina in ruck scaturiva il calcio piazzato che portava in vantaggio il Lumezzane per la prima e definitiva volta. Mancavano due minuti, poi trasformati in cinque dall’arbitro, e c’era tutto il tempo di pareggiare o vincere la partita.
La squadra si è portata in avanti e nell’ultima azione ha conquistato tre calci di punizione di fila all’interno dei ventidue di cui uno sotto i pali che nessuno ha pensato di trasformare. Una squadra matura avrebbe dovuto pensare prima a pareggiare e poi eventualmente a vincere invece nella confusione imperante il giocatore in possesso di palla al momento del fischio arbitrale ha deciso in autonomia di giocare il pallone cercando lo sfondamento centrale ed andandosi a schiantare proprio dove gli avversari stazionavano sfiniti.
Gli unici sorpresi della scelta erano i suoi compagni che naturalmente tardavano a dargli sostegno lasciandolo isolato, a nulla valevano le urla disumane di quelli schierati al largo che in sopra numero imploravano l’apertura di un pallone che aspettava solo di essere comodamente schiacciato in meta. Il risultato di tale comportamento era naturalmente scontato ed il fischio finale dell’arbitro metteva fine ad una partita da dimenticare:14 a 11 per il Lumezzane.
Adesso tra riposo e rinunce si tornerà in campo solo tra tre domeniche, speriamo che questa troppo lunga pausa serva a stimolare una salutare riflessione nei nostri ragazzi ed a ritrovare una giusta motivazione.

CUS GENOVA:
15 Ansaldi; 14 Ferraris; 13 Gregorio; 12 Colloca; 11 Zaami; 10 Chindamo; 9 Ferrari; 8 Guggiari; 7 Imperiale; 6 Clavarino; 5 Viancini; 4 Gazzano; 3 Coppola; 2 Rivano; 1 Paravidino.
16 Barry; 17 Virtuoso; 18 Schiavone; 19 Landro; 20 Di Pierro; 21 Andreoni;
( All. Piero Zaami )

Fotografia di Matteo Ceschina

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