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"Siamo dei barbari, siamo dei guerrieri. Abbiamo incontrato un muro: non potevamo girare a destra, non potevamo girare a sinistra, siamo passati attraverso. Abbiamo incontrato il Venjulia:non potevamo andare a destra, non potevamo andare a sinistra, siamo diventati amici".

La magia del rugby e' tutta in questa filastrocca di ringraziamento, canticchiata dalla squadra dei ragazzini inglesi del Wimbledon Club RFC ai coetanei triestini del Venjulia in occasione del gemellaggio anglo-triestino che ha avuto luogo nel capoluogo giuliano domenica scorsa.

E non si e' trattato certo di un evento formale, ma di un'esperienza di sport e divertimento vissuta da quattordicenni di mondi diversi, eppure mai cosi' vicini grazie alla comune passione per il rugby, suggellata dalla nascita di nuove amicizie destinate a durare, si spera, per tutta la vita.

L'avventura dei giovani rugbisti londinesi , che hanno voluto festeggiare il centocinquantesimo anniversario della nascita del loro club con un minitour di tre giorni nella nostra Regione, e' iniziata con una bella triangolare contro i generosi club friulani del Pordenone Rugby ASD e dell'Overbugline di Codroipo per poi concludersi con l'emozionante amichevole giocata con gli amici del Venjulia al campo Ervatti di Prosecco.

Sugli spalti gremiti allenatori, parenti e amici e persino una troupe casalinga in grado di organizzare una splendida diretta streaming con tanto di commentatore inglese per i genitori rimasti oltremanica.

Tanto sport e tante risate quindi, ma anche tanto gioco duro, poiche' si sa, il rugby non e' mai solo un impegno occasionale, ma una vocazione che diventa scuola di vita.

Un patto duraturo fatto di sudore e fatica in cui nessun placcaggio e' fine a se' stesso e la meta si raggiunge, in sicurezza, soltanto con un buon gioco di squadra, nel rispetto degli avversari e dell'arbitro.

Dopo lo scambio di omaggi e gagliardetti tra i dirigenti dei due club, ospitato nella splendida cornice del Circolo Generali di Trieste, i protagonisti di questa straordinaria esperienza avevano gia' dimenticato chi aveva vinto e chi aveva perso.

E su un campo ideale di erba e terra occasionalmente spazzato dalla Bora, era rimasto soltanto un gruppo piu' grande di amici stretto intorno alla palla ovale.

 

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