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Oggi, lunedì 9 marzo, presso il Foro Italico nel complesso dello Stadio Olimpico di Roma, si è svolta la riunione indetta dal presidente del CONI Giovanni Malagò, e alla quale hanno partecipato i rappresentanti delle Federazioni degli Sport di Squadra. Sul tavolo la decisione di prolungare la sospensione dei campionati, inizialmente stabilita fino al 15 marzo, sino a venerdì 3 aprile 2020. Azione che riguarda tutti gli sport di squadra, rugby compreso, ad ogni livello e su territorio nazionale. Tale manovra senza precedenti servirà a contenere il propagarsi del virus Covid-19, epidemia che sta colpendo il nord Italia.

 

Il comunicato pubblicato dalla Federazione Italiana Rugby:

Confermando che in ogni azione e circostanza la tutela della salute è la priorità assoluta di tutti, al termine della riunione il CONI all’unanimità ha stabilito che:

- tutte le decisioni prese dalle singole FSN e DSA fino ad oggi sono da considerarsi corrette e nel pieno rispetto delle norme e delle leggi emanate e attualmente in vigore;

- sono sospese tutte le attività sportive ad ogni livello fino al 3 aprile 2020;

- per ottemperare al punto sopra descritto, viene richiesto al Governo di emanare un apposito DPCM che possa superare quello attuale in corso di validità;

- di chiedere alle Regioni, pur nel rispetto dell’autonomia costituzionale, di uniformare le singole ordinanze ai decreti della Presidenza del Consiglio dei Ministri al fine di non creare divergenti applicazioni della stessa materia nei vari territori;

Viene altresì richiesto al Governo di inserire anche il comparto sport, sia professionistico sia dilettantistico, nell’annunciato piano di sostegno economico che possa compensare i disagi e le emergenze che lo sport italiano ha affrontato finora con responsabilità e senso del dovere, rinunciando in alcuni casi particolari allo svolgimento della regolare attività senza possibilità di recupero nelle prossime settimane a causa di specifiche temporalità delle manifestazioni.

Il CONI ricorda altresì che le competizioni a carattere internazionale, sia per i club sia per le nazionali, non rientrano nella disponibilità giurisdizionale del Comitato Olimpico Nazionale Italiano e che quindi non possono essere regolate dalle decisioni odierne.