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“Un ragazzo gentile e con un bel sorriso, pareva sempre di buonumore. Però lo guardavi negli occhi e capivi che dentro era triste” ricordano i suoi compagni. Questa è la triste storia di Isireli Temo, pilone figiano suicidatosi lo scorso 8 novembre nel suo appartamento di Tarbes, si è impiccato all’età di 30 anni. 

La sua storia l’ha scritta Dominique Issartel su l’Equipe, poi riportata anche da Massimo Calandri da La Repubblica. 

Isireli Temo aveva giocato negli Warriors, la seconda squadra delle Fiji (una sorta di nostra Italia Emergenti) ed era poi stato ingaggiato dal Tarbes, club francese di Federal 1: 1.250 euro al mese, appartamento e 2 viaggi annuali andata e ritorno alle Fiji pagati. 

Isireli dice che “si sentiva solo, raccontava che in realtà i soldi erano molto pochi, che la nostalgia di casa era troppo forte”. I rugbisti figiani che giocano all’estero mandano a casa l’80% del loro stipendio, e quei soldi rappresentano il secondo ingresso delle Isole Fiji dopo il turismo.

Qualche ora prima di togliersi la vita aveva mandato lo stesso messaggio ad alcuni amici: “Hi, bro”. Nessuno gli ha risposto.

La comunità figiana di Pau, Biarritz e Tolosa si è incontrata gli scorsi giorni per ricordare ‘Chicken’, questo il soprannome datogli per i capelli a cresta ossigenati, ed erano tutti a casa di Paul Havea. Hanno pregato e bevuto la kava, la bevanda tradizionale.

 

Foto Alain Bouchard